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 2025  maggio 25 Domenica calendario

Il condono in Argentina. Milei e gli evasori eroi

Gli italiani non sono gli unici a praticare lo «sport» dell’evasione. In Argentina, confermano le stime governative, fino a 400 miliardi di dollari, pari al 66% del Prodotto interno lordo, sarebbero sfuggiti al Fisco. Dollari, perlopiù. Mai entrati in un conto corrente, occultati per sfuggire all’inflazione che fino all’anno scorso non aveva eguali al mondo (Venezuela a parte) o frutto del «lavoro informale» che occupa quasi metà della popolazione. Cosa c’è di meglio allora – anche qui, Italia docet – di tirar fuori dal cappello un mega-condono che permetta, come dice il presidente Javier Milei, di «liberare i dollari nascosti nel materasso». Ossia, reintegrare nel sistema finanziario soldi guadagnati con attività legali o illegali, «non mi interessa da dove arrivano», senza incorrere in sanzioni fiscali o penali. «Uno schema di riciclaggio di denaro senza pagare le tasse», aggiunge il leader anarco-capitalista che definisce gli evasori addirittura come «eroi, che hanno cercato di difendersi dai politici criminali».
Sì, perché a Milei non interessa incassare le imposte – «un furto di Stato», altra definizione sua – ma immettere sul mercato moneta fresca, meglio se in valuta pesante come il dollaro, per stimolare i consumi (e quindi l’economia capitalista) senza far stampare nuova moneta dalla Banca Centrale col rischio di nutrire l’inflazione.
Scommessa pesante. Gli ex evasori potranno acquistare automobili, case e altri beni con i dollari «legalizzati». La reputazione dello Stato argentino sarà più difficile da sanare.