la Repubblica, 25 maggio 2025
Talk e nomine, Rossi in difesa: la Rai non è TeleMeloni
La Rai non è TeleMeloni, è una narrazione distorta. La Rai è il luogo in cui si costruisce l’immaginario nazionale attraverso l’informazione, la fiction, i film, l’intrattenimento, la cultura. Non impone egemonie di nessun tipo, ma garantisce la libertà di espressione e la pluralità». Intervistato al Festival della Tv di Dogliani dal direttore delCorriere della Sera, Luciano Fontana, l’amministratore delegato della Rai Giampaolo Rossi gioca in difesa. Su tutto. Lo sbilanciamento nei tg, e nei programmi di approfondimento, ormai tutti appaltati al centrodestra, è palese. Vale anche per le nomine. Basti pensare a quelle della Tgr di giovedì: due condirettori, Antonello Perillo in quota Forza Italia, e Luca Salerno (FdI), dopo il direttore leghista Roberto Pacchetti, nominato un mese fa. Sono solo alcuni degli esempi, perché si potrebbero elencare altri casi, ricordare altri numeri. Ma per Rossi sono i giornali a distorcere le cose: «C’è una Rai che viene raccontata, attraverso i giornali e gli intellettuali, come un’azienda che passa le giornate a chiedere permessi per narrare storie o rappresentare pluralità. C’è poi la Rai vera,che non ha nulla da invidiare alla Bbc, e tiene in piedi l’industria dell’audiovisivo». La scarsa attenzione sui referendum? «Non è vero – spiega – i dati dell’Osservatorio di Pavia dicono che, fino al 20 maggio, l’informazione è stata dieci volte superiore a quella del 2022 per i quesiti sulla giustizia. Allora nessuno protestò. Forse perché chi protesta oggi, all’epoca era al governo». Offerta impoverita, Rai3 soffre. «La tv si organizza per generi e non per reti. Abbiamo riorganizzato fuori dai connotati ideologici, Rai3 aveva una forte connotazione culturale ideologica. Oggi è un canale per approfondimento giornalistico». «Alcuni dei protagonisti che hanno lasciato la Rai», dice l’ad «la rimpiangono. Nei primi 5 mesi del 2025, gli ascolti sono stati superiori a quelli degli ultimi 10 anni». Tifa Simona Agnes: «Ha grandi capacità, è una moderata che saprebbe fare con equilibrio la presidente della Rai».