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 2025  maggio 25 Domenica calendario

Salvini getta la spugna sul terzo mandato rabbia dei governatori

È rassegnato quando invece i governatori lo vorrebbero, da Capitano quale si definisce, alla guida della battaglia per il terzo mandato. Matteo Salvini sostiene che non permettere a un presidente di Regione di candidarsi per la terza volta sia una «sottrazione di democrazia» ma poi si arrende: «Il terzo mandato non lo vuole nessuno tranne noi. Se in Parlamento vota a favore solo la Lega e tutte votano contro, dal Pd al M5S, da FdI a Forza Italia, ne prendo atto ma fanno un errore perché tolgono ai cittadini la possibilità di scegliere». Game over, insomma.
I governatori del Nord, tutti al secondo mandato, si aspettavano uno slancio in più. Ribollono. Il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga dice che «deciderà il consiglio regionale». Il governatore del Trentino Maurizio Fugatti, il cui statuto è stato impugnato dal Consiglio dei ministri di fronte alla Corte costituzionale, due giorni fa ha denunciato «la scelta politica» fatta da «illustri esponenti del governo» nell’ostinato no al terzo mandato. Zaia si era già espresso sulla stessa scia, bocciando il diktat romano.
Da Caivano parla Arianna Meloni, la sorella della premier: «Con la Lega abbiamo dei rapporti buonissimi». Ma proprio a Trento, durante il festival dell’economia, interviene il ministro degli Affari regionali, Luca Ciriani. Accanto a lui c’è Francesca Gerosa, l’assessora di Fratelli d’Italia a cui il governatore Fugatti ha tolto la vicepresidenza della Regione dopo la decisione del governo. L’immagine è questaquando l’esponente di FdI certifica l’isolamento dei governatori leghisti: «Due mandati ai massimi livelli sono sufficienti». Poi personalizza l’argomento: «Non è un capriccio, non è qualcosa di inventato ai danni di Fugatti o Luca Zaia» del Veneto. E per finire affonda il colpo rivolgendosi a Fugatti, che a Trento è padrone di casa: «Noi non possiamo prendere schiaffi e non fare nulla», e preannuncia che «chi rompe paga e poi le conseguenze saranno tutte sue». Il riferimento è al ritiro della delega a Gerosa e agli accordi che erano stati presi tra gli alleati.
Parole che fanno il paio con le critiche del ministro alla sanità di Pordenone. Critiche che la settimana scorsa hanno innescato la crisi della giunta friulana guidata da Fedriga. Ma se qui lo strappo degli assessori di Lega e Forza Italia che hanno ritirato le deleghe, dovrebbe essere superato con una mozione di fiducia attesa a breve, in Trentino la ferita è ancora aperta.
Salvini interviene nello scontro in modo mite: «Spero che si ricuciano i rapporti tra Lega e Fratelli d’Italia. Fugatti è un ottimo amministratore ma rispetto le sue scelte come quelle di Fedriga e Zaia. Sono sicuro che si troverà un accordo a livello locale». Nulla di più sulle ricadute che la decisione del Consiglio dei ministri di impugnare la norma sul terzo mandato ha avuto sulle giunte leghiste.
Per il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, sul terzo mandato va fatta «una valutazione di ordine giuridico», ma più in generale «è una valutazione che va fatta a livello parlamentare e dev e coinvolgere anche l’opposizione».
Ma le opposizioni intanto registrano la spaccatura tra gli alleati. Secondo la deputata di Azione, Daniela Ruffino, «a mano a mano che si avvicina il voto amministrativo in grandi realtà urbane o regionali, emerge con sempre più nettezza la divaricazione di linee tra Lega e FdI». Anche perché l’impossibilità per i governatori uscenti di ricandidarsi apre la partita all’interno del centrodestra.