il Fatto Quotidiano, 24 maggio 2025
6 settimane e 1/2
Di questi tempi si ride così poco che, appena qualcuno chiede le dimissioni di un ministro, tutti temono che venga esaudito. Pensate se dovessimo perdere un Lollobrigida o un Nordio o – peggio – entrambi in una botta sola. Lollo è quello convinto che l’acqua faccia più morti del vino e ha aggiunto alla lista dei miracoli di Gesù la moltiplicazione delle bottiglie di prosecco e tavernello. Poi, a proposito di vino, c’è Nordio che, geloso marcio dello score lollesco, s’ingegna come può per tenere il passo. E ci riesce benissimo, per una predisposizione naturale che fa sorgere spontanea una domanda: ma come ha potuto fare per 40 anni il magistrato? Le sue imprese, in 30 mesi da presunto ministro della Giustizia, non si contano già più: citiamo solo, alla rinfusa, il divieto di rave party sopra i 50 partecipanti (c’è il numero chiuso); l’obbligo per il giudice di avvisare l’arrestando 5 giorni prima per l’interrogatorio di garanzia, che è come l’interrogazione programmata a scuola, se non fosse che intanto il candidato alle manette se la svigna; l’abuso d’ufficio depenalizzato mentre si creano 62 nuovi reati (inclusi l’omicidio nautico e le lesioni nautiche, come se prima fosse lecito ammazzare o massacrare in luoghi bagnati o umidi); il pugno di ferro sui migranti e i ponti d’oro a chi li tortura come Almasri; e il limite di 45 giorni per le intercettazioni, così ora i criminali sanno per quanto tempo devono tacere e quando possono finalmente ricominciare a parlare (un mese e mezzo, non di più, poi via alle telefonate!).
Carletto Mezzolitro ripete sempre che i 45 giorni non valgono per i reati di mafia (come se omicidi, stupri, sequestri di persona, mazzette, bancarotte, frodi ecc.) fossero acqua fresca. Invece il Fatto ha scoperto che la norma, tanto per cambiare, è stata scritta coi piedi e vale persino per la ricerca dei latitanti (su cui i limiti alle intercettazioni sono da sempre più laschi, perché non vengono depositate in quanto non servono a raccogliere prove, ma solo a localizzare i fuggiaschi). È un peccato per Cosa Nostra&C. che Nordio sia ministro solo dal 2022, sennò nessun boss sarebbe mai stato preso: Riina lo fu dopo 24 anni, Provenzano dopo 43, Messina Denaro dopo 30. Figurarsi la pacchia se gl’inquirenti avessero staccato tutto dopo un mese e mezzo: 6 settimane e 1/2, remake comico del film erotico. Il fatto che la porcata salti fuori nel 33° anniversario di Capaci aiuta a spiegare perché ieri il minuto di silenzio a Palermo è scattato con 10 minuti d’anticipo, prima che arrivasse il corteo dei manifestanti. Che hanno comunque contestato il governo. Un cartello diceva: “Nordio non sei degno di Falcone”. Parole ingiuste: proprio a lui che dell’amico Giovanni è l’unico erede. Dopo B., si capisce.