Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  maggio 24 Sabato calendario

Ma in Spagna i giovani adesso ritornano

Erano in 85mila in piazza Cibeles a Madrid sabato 26 aprile per la Festa della Risurrezione. Sul selciato giovani e giovanissimi, sul palco musicisti e influencer come DJ Pulpo, Kike Pavón, Cali & El Dandee, Beret e la più popolare rock band di ispirazione cristiana del Paese, Hakuna Group Music. La manifestazione promossa dall’Associazione Cattolica dei Propagandisti (ACdP) è alla terza edizione ma si è già consolidata come il più grande happening giovanile cattolico della Spagna e continua a crescere. Un’anomalia visti i numeri della secolarizzazione in terra iberica, dove, per citarne solo uno, la percentuale di coloro che si definiscono cattolici è passata dall’88% del 1985 al 52% di quest’anno. O forse no.
Il quotidiano El Confidencial analizzando i dati forniti dal Cis (Centro de Investigaciones Sociológicas) nel suo “barometro” mensile sulle tendenze della società spagnola, ha fatto una scoperta che conferma qualcosa che è stato colto da diversi osservatori negli ultimi anni, ma soltanto a livello impressionistico. Ne ha dato conto in un articolo firmato da Marta Nevot e Marta Ley, «Il ritorno del figliol prodigo: la Chiesa cattolica guadagna seguaci tra i giovani in Spagna». Considerando la fascia di età 18-24 anni, nel 2021 il 33,9% si definiva cattolico, il dato più basso di sempre. Nel giro di soli 4 anni però il dato è salito al 38,5%. Un’inversione di tendenza e non lieve. L’interpretazione di questo “rimbalzo” non è semplice, ma è intrigante. Secondo Rafael Ruiz, del dipartimento di sociologia applicata dell’Università Complutense di Madrid, «i giovani hanno molto meno timore di mostrarsi cattolici rispetto a qualche anno fa» e sottolinea un loro nuovo protagonismo sui social network, dove «si muovono come pesci nell’acqua ed è il modo migliore per raggiungere un pubblico adolescente». Cita il caso del gruppo Hakuna, che è riuscito a portare nella top 50 di Spotify diversi suoi brani e a riempire nel gennaio 2024 la Movistar Arena di Madrid. Jorge Alberto Benedicto, sociologo dell’università telematica Uned, sottolinea l’importanza di eventi come la Festa della Risurrezione che intercettano «giovani [credenti] che sono sempre stati lì, ma non erano così visibili» e «riescono a rafforzare l’identità del gruppo», facendo inoltre leva su una sensibilità che cerca esperienze di fede meno istituzionalizzate ma non meno impegnate. Vedasi un altro caso che ha attirato l’attenzione di molti, il successo di Effetá, ritiri spirituali giovanili con un taglio vocazionale che hanno a loro volta una ricaduta molto visibile sui social network. Rubén Arriazu, sociologo dell’Università dell’Estremadura, rileva un ritorno del sacro multiforme legato anche al trauma della pandemia, la quale «ha scatenato una crisi identitaria ed esistenziale in molte persone che nel corso del tempo hanno perso riti cattolici come i funerali o l’Eucaristia. Quelli che erano cattolici convinti hanno rafforzato la loro posizione con il Covid, ma hanno anche preso piede forme neopagane come la meditazione o lo yoga». In ogni caso, sintetizza El Confidencial, i sociologi intervistati convergono su un giudizio: i giovani oggi sono i più “spirituali” tra gli spagnoli delle diverse fasce di età analizzate, o comunque è a loro che si deve maggiormente il freno al processo di secolarizzazione degli ultimi anni.
Il che, aggiungiamo noi, trova riscontro nelle testimonianze di chi lavora sul campo. «Questa tendenza può sembrare strana ma è vera – commenta i dati padre Julio Gomez, vicario parrocchiale nella parrocchia Santa Teresa de Jesús a Tres Cantos, nella comunità autonoma di Madrid – il 31 maggio battezzeremmo due adolescenti, di 13 e 16 anni. Altri due si stanno preparando. E arrivano spesso adolescenti che dicono: i miei genitori sono atei, io non ho fatto la Comunione, non sono cattolico ma voglio esserlo. È bellissimo!».
E il tutto trova una certa corrispondenza con quanto emerso recentemente da rilevamenti in altri Paesi europei, di cui abbiamo dato conto su queste pagine negli ultimi mesi. In Inghilterra, per esempio, dove un sondaggio commissionato dalla Bible Society ha constatato fa tra il 2018 e 2024 un aumento dei cristiani che dichiarano di partecipare alle liturgie almeno una volte al mese, con l’aumento più sensibile proprio nella fascia d’età 18-24 anni e in particolar modo fra i cattolici. O in Francia, dove il forte aumento dei catecumeni e il marcato ritorno dei giovani ai riti della Quaresima e della Settimana Santa ha fatto ampiamente parlare di sé.