Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  maggio 23 Venerdì calendario

Intervista a Sara Curtis

«Io rimango quella di sempre, è il mondo intorno a me che forse è cambiato». Sara Curtis a 18 anni sta vivendo nel pieno di un boom mediatico. Il record italiano dei 100 stile libero (53”01) tolto a Federica Pellegrini l’ha proiettata in un’altra dimensione. «Ho migliorato un record che le apparteneva dal 2016 ma Federica resta una icona, ha fatto la storia del nuoto nei 200 stile. Io sono una velocista, le mie gare sono sui 50 e 100 metri. Sono diversa e vorrei cominciare a crearmi la mia piccola stradina».
Tra poco la maturità, a luglio sarà ai Mondiali di Singapore, ad agosto andrà a studiare e allenarsi negli Usa. Riesce a mantenere la tranquillità?
«Mantengo il mio profilo basso, per preservarmi. Sono una persona tenace, riflessiva, abbastanza solare. In allenamento posso apparire ombrosa, parlo poco, ma perché mi piace concentrarmi. Sono puntigliosa».
Papà Vincenzo la definisce testarda. Le riconosce il pregio di saper ascoltare.
«Ascolto tutti e tutto, ogni frase mi può tornare utile per imparare. Dalle ramanzine di mio padre – e me ne ha fatte tante! – cerco sempre di trarre qualche spunto per riflettere. La verità è che sono testarda perché ho preso da lui. Ci assomigliamo molto. Spesso abbiamo le stesse idee, ma ci scontriamo perché le esprimiamo in modo diverso».
Da testarda sa chiedere scusa?
«Un po’ con difficoltà perché sono orgogliosa, ma se sbaglio chiedo sempre scusa. Non potrei mai giustificare una persona che sbaglia e non porge le scuse».
Nella dialettica tra padre e figlia, mamma Helen che ruolo ha?
«Mia madre è il ghiaccio tra due fuochi, lei cerca di tranquillizzare la situazione. Parliamo di un rapporto conflittuale tra genitori e figli, è abbastanza normale. Recentemente però papà mi ha detto: anche io imparo molto da te, Sara. Una frase che rappresenta una mia filosofia di vita: non è tanto un fatto d’età il poter insegnare qualcosa. Del resto, quante cose impariamo dallo sguardo disincantato dei bambini?».
Quanto ha riflettuto prima di accettare l’offerta dell’Università della Virginia?
«È dallo scorso settembre che ci pensavo ogni giorno. Sentivo di voler cambiare qualcosa nella mia vita. Ho stilato una lista di tutti i pro e i contro, alla fine mi sono detta: Sara buttati, se il treno passa in questo momento è per un motivo preciso. Quelli della Virginia University mi cercavano da un po’ di tempo. Il coach Todd DeSorbo mi aveva contattata nel 2023 ma io non gli avevo risposto».
Cioè, l’ha cercata uno dei tecnici più quotati del mondo, ai Giochi di Parigi 2024 è stato anche c.t. degli Usa, e lei lo ha ignorato?
«Una cosa balordissima eh? Quando l’ho conosciuto mi ha detto: ti avevo scritto su Instagram nel 2023. Ma io la chat non l’avevo proprio letta!».
Dividerà la vasca con campionesse affermate come Gretchen Walsh e Kate Douglass.
«Per crescere ho bisogno di confrontarmi con atlete migliori di me. Mi piace l’idea di far parte di un gruppo di allenamento frizzante e vivace. Sono stata sempre abituata ad allenarmi da sola a casa mia, tra Savigliano e Cuneo. La solitudine alla lunga mi avrebbe logorato. E poi sono curiosa di capire la mentalità degli americani, loro riescono a primeggiare nello sport in un ambiente diverso dal nostro. Sarà fondamentale dividere anche la quotidianità fuori dal nuoto con persone che fanno le mie stesse cose».
In famiglia cosa dicono?
«I miei genitori hanno definito la mia scelta coraggiosa ma giusta. Mamma tutte le mattine mi dice: mi mancherai tantissimo. Mio padre invece mi schernisce: se cambi idea, se non parti per la Virginia ti porto io in barca a vela. Qui non ci rimani!».
Dica la verità, c’è chi l’ha accusata di tradire l’Italia, di scappare?
«Io non sto andando negli Usa per divertirmi ma per migliorarmi come atleta e come persona. Non sto proprio scappando, il tricolore lo vestirò per sempre perché sono italiana. A dispetto di quello che può pensare qualche ignorante».
Si riferisce agli haters sui social?
«Alcuni scrivono che il mio record italiano in realtà è un record nigeriano. Sono frasi che mi fanno ribrezzo. Questi signori dovrebbero sfogliarsi la Costituzione, sapere che tra i requisiti per avere la cittadinanza c’è quello di avere almeno un genitore italiano. Mio papà è italiano, mia mamma è nata in Nigeria dove io non sono mai stata, ma un giorno ci andrò. Essere nata da due culture diverse è il mio grande arricchimento. Nella mia classe all’Istituto Tecnico Economico di Savigliano siamo in nove, c’è solo una ragazza che ha entrambi i genitori italiani. Sentirmi dire che non sono italiana solo perché sono mulatta è ripugnante».
Come convive con simili commenti?
«Per fortuna riesco a farmeli scivolare. A volte uso l’ironia. L’altro giorno parlavamo di creme solari con le mie amiche e io me ne sono uscita con la battuta: meno male che sono già nata abbronzata!».
Il rapporto con il suo corpo, vivendo in costume da bagno, è sempre esposto.
«Sono alta 180 cm, quando indosso i tacchi mi sento gigante. Adoro le mie spalle grosse, iper-definite, ma a volte quando voglio indossare un vestito attillato mi dico: queste spalle non si possono togliere per una sera?
Amo i miei capelli ribelli, non li tormento più come in passato, adesso mi sono rifatta le treccine che non avevo da qualche mese. Le ho scelte un po’ particolari, con due cuori sulle tempie».