repubblica.it, 22 maggio 2025
Castrazione chimica e detenzioni ridotte, la tentazione svuota-carceri di Londra
Castrazione chimica per stupratori e pedofili? Il governo Starmer ci sta pensando e potrebbe approvarla, in via obbligatoria, in alcuni casi. Anche perché è una delle indicazioni che emerge da una commissione indipendente sulla riforma della Giustizia e delle carceri nel Regno Unito che ha pubblicato oggi l’ex ministro conservatore David Gauke, e che dovrebbe essere adottata in larga parte dal governo laburista di Sir Keir Starmer.
La teoria di fondo del report di Gauke è che Inghilterra e Galles – su cui si concentra questa riforma perché Scozia e Irlanda del Nord hanno sistemi devoluti – hanno un affollamento insostenibile della popolazione carceraria. Dunque, ai detenuti verrà concesso di uscire prima dai penitenziari, avere una detenzione ridotta, e scontare il resto della pena ai domiciliari ma anche nella società.
Questo sarà un punto decisamente controverso, soprattutto quando il Labour presenterà la riforma della Giustizia. Il primo ministro Keir Starmer scatenò già polemiche l’anno scorso quando fu costretto a liberare improvvisamente circa 1500 detenuti, anche per far fronte alle rivolte razziste e di estrema destra a Southport, dopo la strage di tre bambine, e far posto in carcere ai rivoltosi arrestati. Allora, il premier fece uscire di galera coloro che aveva già scontato il 40% (e non il 50% come di norma) di pene detentive superiori a 8 anni.
L’obiettivo, stavolta, è di ridurre la popolazione carceraria di 9800 persone entro il 2028. Al momento, sono 97.700 i detenuti nel Regno Unito in 141 carceri e penitenziari, e di questi 87.900 in Inghilterra e Galles.
Secondo la review di Gauke, a tutti i condannati in Inghilterra e Galles sarà concesso di scontare soltanto un terzo della pena in galera. Poi, come sul modello americano, per il secondo terzo i detenuti torneranno in libertà vigilata a condizioni severe, e nell’ultimo terzo i condannati non saranno più supervisionati dalle autorità e saranno praticamente liberi nella società, ma potrebbero tornare in carcere appena infrangono nuovamente la legge.
Tuttavia, questa riforma si applicherebbe anche a coloro che si sono macchiati di crimini sessuali e di violenza domestica. Ed è questo che inquieta di più le associazioni in difesa delle vittime di tali reati, che al momento sono critiche, o comunque molto scettiche, riguardo questa possibile riforma del Labour.
Anche per questo, il governo Starmer sta pensando contestualmente di ampliare l’applicazione della castrazione chimica per i condannati per stupro o altri reati sessuali. Sinora, questa misura è su base volontaria in Inghilterra e Galles e permette ai detenuti che accettano questa terapia di uscire prima di galera.
Ora però, secondo indiscrezioni sulla stampa inglese, la ministra della Giustizia Shabana Mahmood starebbe pensando non solo di ampliare il programma di castrazione chimica volontaria, ma in alcuni casi di ricorrere anche a quella obbligatoria, soprattutto se si tratta di condannati per pedofilia o reati sessuali gravi. Nel frattempo, per risolvere l’emergenza carceraria, il governo Starmer ha già stanziato 4,7 miliardi di sterline (circa 5,5 miliardi di euro) per la costruzione di nuove carceri tra 2026 e 2031.