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 2025  maggio 22 Giovedì calendario

Norvegia, milioni e polemiche per un nuovo partito filo-russo che critica il sostegno all’Ucraina

Il 17 maggio, il giorno della Costituzione norvegese e grande festa nazionale, le stazioni della metropolitana di Oslo erano coperti di annunci politici per un partito politico nuovo, il “FOR: Fred og Rettferdighet” (“Pace e giustizia”). “Usiamo i soldi per il welfare, non per la guerra”, dicevano gli annunci, che però suscitavano subito forte reazioni, non solo per il messaggio politico, FOR è l’unico partito norvegese ad opporsi al sostegno militare all’Ucraina, ma anche perché la campagna aveva un prezzo totale di circa 125mila euro (secondo Dagens Næringsliv), un prezzo altissimo per un partito pressoché sconosciuto. Come facevano a finanziare una campagna pubblicitaria così costosa?
Durante un dibattito in diretta tv martedì, il leader di FOR, Marielle Leraand, ha rivelato che i soldi arrivano dall’imprenditore norvegese Atle Berge, uno degli uomini più ricchi del paese che ha forti legami con la Russia. “Ci ha dato una donazione sostanziosa perché è d’accordo col nostro punto di vista sulla guerra in Ucraina e sul fatto che abbiamo bisogno di avere un buon rapporto col nostro vicino, e non della russofobia che in questo momento prevale nella società norvegese”, ha commentato Leraand durante il dibattito sulla tv statale norvegese, NRK.
Sostenitore di Mosca
Chi è dunque il finanziatore Atle Berge? Secondo media norvegesi, Berge è il proprietario di un’azienda di calcestruzzo a Murmansk in Russia, vicino alla frontiera norvegese. Nel passato ha denunciato lo Stato norvegese, accusando i servizi segreti di aver tentato di reclutare sia lui stesso sia operai dell’azienda come spie contro la Russia – tentativi che Berge sostiene abbiano condotto al suo arresto in Russia per sospetto spionaggio in favore della Norvegia.
Nonostante Berge sia stato espulso dalla Russia per 10 anni e nonostante le sanzioni occidentali contro la Russia, continua ad avere forti interessi economici nel paese. Non solo, Berg si è in vare occasioni espresso contro al sostegno militare norvegese all’Ucraina, denunciando come “stupida” la scelta norvegese di opporsi al grande paese vicino. Inoltre, Berge è noto per aver sostenuto economicamente degli orfanotrofi russi usati per ospitare bambini ucraini deportati dall’Ucraina, una pratica denunciata dalle Nazioni Unite.
Berit Lindeman, direttrice della ONLUS Den Norske Helsingforskomitéen, da anni coinvolta nella lotta per i diritti umani soprattutto nel ex Unione Sovietica, è molto critica al sostegno economico di Berge a FOR. “Siamo preoccupati che gli obiettivi di FOR non siano altri che servire gli interessi russi”, commenta Lindeman, che chiede un’indagine sulla provenienza dei soldi donati, sottolineando che si può trattare di una donazione illegale se i soldi provengono da affari in Russia.
Tattica politica
Johannes Bergh, ricercatore all’Istituto di Ricerche Sociali (ISF) a Oslo, spiega che FOR è un partito al margine del panorama politico. “È un partito dell’estrema sinistra, composto per lo più di persone che hanno lasciato il partito “Rødt” quando questo ultimo nel 2023 ha deciso di votare in favore al sostegno militare all’Ucraina proposto dal governo”, spiega Bergh. Bergh ammette però che la discussa campagna pubblicitaria e il rifiuto di dichiarare la provenienza dei soldi, sono una tattica per ottenere attenzione che in realtà ha funzionato. “FOR ha sfruttato la situazione per ottenere un invito al programma di attualità più seguito in Norvegia, un invito che non avrebbero ottenuto altrimenti e che ha permesso ai leader di parlare a lungo del loro punto di vista sulla guerra in Ucraina”, dice Bergh.