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 2025  maggio 22 Giovedì calendario

Rispunta il Covid, allarme per la nuova variante LP.8.1: ecco i sintomi e come riconoscerla

Cresce l’allarme per la nuova variante Covid. «LP.8.1 sta facendo aumentare i casi in Asia, a Singapore e Hong Kong ma anche in Europa e in Italia» dicono gli esperti.
Ha senso continuare a rivaccinare contro il Covid? «Sì, l’idea è quella di continuare a fare campagne mirate. È vero che il virus Sars-CoV-2 si è diffuso non soltanto nei mesi freddi, ma ha comunque ancora un atteggiamento piuttosto imprevedibile con le sue ondate, i suoi cicli di diffusione. Comunque i mesi invernali sono quelli in cui le infezioni virali respiratorie causano i maggiori problemi con le ospedalizzazioni. Quindi rimane un punto valido per fare campagne vaccinali in soggetti che sono particolarmente a rischio, pensando al Covid, ma anche all’influenza e al virus respiratorio sinciziale (Rsv)».
A spiegarlo all’Adnkronos Salute è Marco Cavaleri, esperto italiano che all’Agenzia europea del farmaco Ema è responsabile Public Health Threats e presiede l’Emergency Task Force (Etf). Cambia il virus, cambiano le esigenze di protezione e così le strategie possibili. Succede anche negli Usa, dove proprio ieri è stato annunciato che verrà limitata al momento l’approvazione consueta dei vaccini stagionali anti-Covid ad anziani over 65 e persone ad alto rischio.
In Ue invece, sempre nei giorni scorsi, l’Etf dell’Ema ha dato le sue indicazioni e raccomandato che i prossimi vaccini mirino alla nuova variante in ascesa LP.8.1. «Il ruolo dell’Emergency Task Force – riferisce Cavaleri – è di mantenere i vaccini anti-Covid aggiornati in modo che si possa continuare ad usarli in chi ne ha bisogno. È chiaro che l’uso adesso è molto ristretto a persone fragili, immunocompromesse, ai grandi anziani – elenca – cioè a coloro che ancora possono soffrire in modo consistente delle conseguenze derivanti dall’infezione con questo virus. Noi facciamo in modo che i vaccini che saranno resi disponibili per le prossime campagne vaccinali siano aggiornati e che quindi possano portare l’impatto maggiore possibile per proteggere queste persone».
«Quello che è interessante quest’anno – illustra l’esperto – è che il virus è cambiato un po’ meno di quanto è successo negli anni passati. È la prima volta che rimane all’interno della cosiddetta famiglia JN.1. Tutti questi nuovi virus, compreso LP.8.1, che è la variante a cui raccomandiamo di mirare i vaccini, fanno parte comunque della famiglia JN.1. Però si tratta di un virus un po’ diverso e al momento LP.8.1 è la variante che è dominante in molte parti del mondo, e in Europa e in Italia è in crescita. Pensiamo dunque che sia un buon candidato da includere nei vaccini da usare alla fine di quest’anno, anche in base a tutta una serie di studi che abbiamo visionato riguardo al potenziale di questi vaccini composti da LP.8.1 che sembrano degli ottimi vaccini». L’ipotesi è dunque che, viste le premesse, anche il prossimo autunno-inverno correrà questa versione di Sars-CoV-2 o qualche discendente, conferma Cavaleri.
«Poi è sempre molto difficile prevedere quello che sarà – precisa – però l’idea è che così ci avviciniamo un po’ di più a quello che è in circolazione e soprattutto a quello che sarà in circolazione più avanti nell’anno e abbiamo la possibilità di garantire un vaccino che sia efficace».
I sintomi
Per quanto riguarda i sintomi, da quanto è emerso finora non sembrano essere più gravi di quelli prodotti da altri ceppi circolanti. Per il momento, è importante ricordare che in un comunicato stampa di febbraio 2025, l’Oms ha valutato come “basso” il rischio aggiuntivo per la salute pubblica rappresentato da LP.8.1 a livello globale