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 2025  maggio 22 Giovedì calendario

Innamorarsi in 36 domande

Dieci anni fa l’accademica e giornalista statunitense Mandy Len Catron scrisse un articolo per la rubrica Modern Love del New York Times in cui raccontava il suo primo appuntamento con Mark Janusz Bondyra. L’articolo fu uno dei più letti dell’anno, e fu ripreso dai giornali di tutto il mondo. Generò tutto questo interesse perché, in quell’occasione, Catron e Bondyra replicarono il cosiddetto “esperimento delle 36 domande” ideato dallo psicologo statunitense Arthur Aron.
L’esperimento prevede che due sconosciuti (un uomo e una donna eterosessuali), seduti una di fronte all’altro in una stanza vuota, rispondano a 36 domande che diventano progressivamente più intime e personali. Le domande sono suddivise in tre sezioni, e sono pensate per creare entro breve un senso di intimità e fiducia reciproco. I partecipanti devono rispondere entro 45 minuti e, alla fine, si devono guardare negli occhi per quattro minuti, restando in silenzio.
L’esperimento, presentato nel 1997 sulla rivista accademica Personality and Social Psychology Bullettin, aveva l’obiettivo di capire se fosse possibile far nascere una connessione profonda – dall’amicizia fino a un legame di tipo romantico  – tra due persone in un tempo molto breve: tre quarti d’ora.
Nel caso di Catron ha funzionato. Dopo quel primo appuntamento, a luglio del 2014, lei e Bondyra hanno continuato a frequentarsi in modo stabile e si sono fidanzati ufficialmente a novembre di quell’anno. Oggi stanno insieme da dieci anni, hanno avuto due figli e lo scorso 3 maggio si sono sposati, come ha raccontato lei in una recente intervista sempre sul New York Times.
Al ricevimento di matrimonio, i segnaposti disposti sui tavoli contenevano un riferimento all’inizio della loro relazione: sul retro era riportata una delle 36 domande. Negli ultimi dieci anni la loro storia è stata ampiamente raccontata dai media, e diverse persone hanno cercato di replicare l’esperimento, che è diventato anche la base di 36 Questions, un podcast molto popolare negli Stati Uniti. Da qualche anno Netflix sta pensando di farne un film.
Le 36 domande erano queste:

Parte I
1. Chi vorresti avere come ospite a cena, se potessi scegliere tra tutte le persone al mondo?
2. Ti piacerebbe essere famoso? Per che cosa?
3. Ti capita mai di provare quello che devi dire in una telefonata prima di farla? Perché?
4. Com’è un giorno “perfetto”, secondo te?
5. Quand’è l’ultima volta che hai cantato tra te e te? E davanti a qualcun altro?
6. Se tu avessi la possibilità di vivere fino a 90 anni mantenendo la mente o il corpo di un trentenne per gli ultimi 60 anni della tua vita, quale sceglieresti tra i due?
7. Hai un presentimento segreto sul modo in cui morirai?
8. Elenca tre cose che tu e il tuo partner sembra abbiate in comune.
9. Per quali cose della tua vita ti senti più fortunato/grato?
10. Se tu potessi cambiare qualcosa del modo in cui sei stato cresciuto, quale sarebbe?
11. Prenditi quattro minuti e racconta al tuo partner la storia della tua vita il più possibile in dettaglio.
12. Se potessi svegliarti domani avendo acquisito una qualità o un’abilità, quale sarebbe?
Parte II
13. Se potessi vedere in una sfera di cristallo la verità su te stesso, la tua vita, il futuro o qualsiasi altra cosa, che cosa vorresti sapere?
14. C’è qualcosa che sogni di fare da tanto tempo? Perché non l’hai fatto?
15. Qual è il traguardo più importante che hai raggiunto nella tua vita, o il tuo più grande risultato?
16. Quali sono le cose che per te contano di più in un rapporto di amicizia?
17. Qual è il tuo ricordo più caro?
18. Qual è il tuo ricordo peggiore?
19. Se tu sapessi che entro un anno improvvisamente morirai, cambieresti qualcosa del modo in cui stai vivendo? Perché?
20. Che cosa significa l’amicizia per te?
21. Che ruolo hanno nella tua vita l’amore e l’affetto?
22. Elencate alternandovi cinque caratteristiche positive dell’altro.
23. Hai un rapporto stretto con la tua famiglia? Pensi che la tua infanzia sia stata più felice della media?
24. Che rapporto hai con tua madre?
Parte III
25. Ognuno dica tre frasi con il “noi”. Per esempio: “Siamo entrambi in questa stanza e ci sentiamo…”
26. Completa questa frase: “Vorrei avere qualcuno con cui poter condividere…”
27. Spiega al tuo partner le cose di te che sarebbe importante che sapesse, se diventaste molto amici
28. Di’ al tuo partner che cosa ti piace di lui/lei; sii molto onesto/a, e di’ anche cose che in genere non diresti a una persona che hai appena conosciuto
29. Racconta un episodio imbarazzante della tua vita.
30. Quando è stata l’ultima volta che hai pianto di fronte a un’altra persona? E da solo/a?
31. Di’ al tuo partner qualcosa che già ti piace di lui/lei.
32. Qual è – se esiste – l’argomento su cui non si può scherzare, per te?
33. Se tu stasera morissi senza poter più comunicare con nessuno, qual è la cosa che rimpiangeresti di non aver detto a qualcuno? Perché non gliel’hai ancora detta?
34. La tua casa prende fuoco, con dentro tutto quello che possiedi. Dopo aver salvato le persone che ami e gli animali, hai il tempo per fare un’ultima corsa dentro e portare via un solo oggetto. Quale sarebbe? perché?
35. Qual è il membro della tua famiglia la cui morte ti colpirebbe di più? Perché?
36. Parla di un tuo problema personale e chiedi al partner un consiglio su come lui o lei affronterebbe questo problema. Chiedigli anche di descriverti come gli sembra che tu ti senta rispetto al problema di cui hai scelto di parlare.
Carton ha raccontato che dieci anni fa, pochi giorni dopo l’uscita dell’articolo, la sua casella di posta elettronica cominciò a essere «inondata» dalle mail di lettori, e che senza rendersene conto lei e Bondyra diventarono un «caso di studio istantaneo».
Catron ha ammesso però che non aveva tutti i requisiti previsti dall’esperimento. La versione originale prevede infatti che i partecipanti debbano essere due sconosciuti, ma lei e Bondyra si conoscevano già prima del loro primo appuntamento dell’esperimento, perché lei insegnava in un corso di scrittura creativa a cui lui si era iscritto. Catron aveva scoperto l’esperimento dopo la fine di una sua relazione precedente e, dopo aver saputo che una (tra molte) delle prime coppie a provarlo si era sposata dopo soli 6 mesi, decise di proporlo a Bondyra, che l’aveva invitata a uscire perché era già interessato a lei, e che accettò di buon grado. Il loro incontro non si svolse in una stanza vuota, ma in un bar nel centro di Vancouver, in Canada, dopo la visita di una mostra alla Vancouver Art Gallery.
«Credo che lui pensi che avremmo potuto innamorarci anche senza fare l’esperimento delle 36 domande, ma io non ne sono sicura» ha detto Catron in un’intervista al podcast Supercommunicators del giornalista Charles Duhigg.
Anche chi non si occupa di psicologia può intuire quali sono gli elementi combinati che rendono l’esperimento particolarmente adatto a generare empatia e intimità in chi vi partecipa. Il primo è la struttura in tre parti delle domande: la prima sezione sostituisce il chiacchiericcio formale e di circostanza che solitamente inaugura le conversazioni tra due persone che non si conoscono, e ne accelera l’andamento; quella successiva fa virare la conversazione su argomenti molto personali, mentre l’ultima ha lo scopo di approfondire gli interessi e le convinzioni dell’altra persona.
Il secondo elemento è lo spazio circoscritto e l’assenza di distrazioni (concreti nel caso dell’esperimento in laboratorio, metaforici e decisi “a tavolino” in quello di Catron) che obbligano le due persone a concentrarsi l’una sull’altra. Il terzo, su cui Catron si soffermò molto nell’articolo uscito dieci anni fa, è che non siamo abituati a farci i complimenti, e il momento in cui uno sconosciuto individua rapidamente in noi alcuni tratti positivi e ce li descrive è inaspettatamente piacevole. Nel suo podcast, Duhigg aggiunge la gratificazione che si prova nel sentirsi rivolgere delle domande, e quindi ricevere interesse e ascolto, cosa che non capita spesso in un primo appuntamento perché le persone sono molto concentrate su di sé.
Negli ultimi dieci anni, il lieto fine della storia di Catron ha spinto alcuni colleghi a replicare l’esperimento. Per esempio, pochi giorni dopo la pubblicazione dell’articolo sul New York Times, i giornalisti del Guardian Archie Bland e Bim Adewunmi provarono a fare lo stesso. Anche il loro, però, non fu un appuntamento tra completi sconosciuti: lavoravano insieme da qualche mese, e si erano già visti di persona in redazione. Alla fine non si sono innamorati, ma Bland scrisse che durante l’appuntamento – che, come nel caso di Catron, si svolse in un bar – si creò una forte intimità tra loro, che poi era il vero obiettivo dell’esperimento.