Avvenire, 22 maggio 2025
Profitto e cecità mettono a rischio la biodiversità
Crisi climatica, attività antropiche e trasformazione del paesaggio stanno mettendo a rischio alcune specie. A lanciare l’Sos nella Giornata mondiale della diversità che si celebra oggi in tutto il mondo, è Legambiente che chiede anche all’Italia di accelerare «il passo per recuperare i ritardi nell’attuazione della Strategia Europea sulla biodiversità 2030 e nello stanziare più risorse per la creazione di parchi nazionali. Nella Penisola i tempi per l’istituzione di parchi e aree marine protette, scrigni di flora e fauna, sono molto lunghi: dall’approvazione della legge alla operatività di un’area protetta passano circa 7-8 anni. Al ritmo attuale l’Italia rischia di centrare l’obiettivo del 30% di territorio e di mare protetto tra ben 80 anni». Mentre la presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini, punta il dito contro il sistema agroalimentare che sta distruggendo la biodiversità. «L’indifferenza dei più, la miopia e la sete del profitto di una parte dell’industria sta uccidendo la biodiversità, l’unica ricchezza in grado di salvarci. Il degrado ambientale che stiamo vivendo è causa di povertà, costringe milioni di persone a migrare e concorre a innescare conflitti»