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 2025  maggio 21 Mercoledì calendario

Matilda De Angelis: «Non ho un ego smisurato come tanti miei colleghi. Ho avuto un legame tossico con una ragazza. La scena di nudo con Elodie? Nessun imbarazzo»

Un ruolo che consacra una carriera: nei panni di Roberta, la ex detenuta eroinomane e vicina alla lotta armata che stringe con Goliarda Sapienza un rapporto di amicizia sconfinante nell’amore, Matilda De Angelis è da applauso a scena aperta. Il film Fuori proietta nel gotha dello star system l’attrice, 29 anni e dieci di cinema in cui è arrivata a recitare perfino con Nicole Kidman nella serie ad alto tasso erotico Undoing. Matilda sta girando per Netflix la terza stagione di La legge di Lidia Poët. E a Cannes si gode il Martone day: bella, vitale, sofisticata ma inguaribilmente schietta, dice quello che pensa guardando l’interlocutore negli occhi.

"Fuori” parla della solidarietà tra donne, la famosa sorellanza: tra le attrici esiste o prevale la rivalità?
«La rivalità tra noi c’è, ma è frutto di un sistema sbagliato: finché ci sono pochi ruoli femminili forti, non di contorno, la competitività è destinata a crearsi».

Che atteggiamento percepisce nei suoi confronti?
«Sono felice che nel corso degli anni registe e registi mi abbiano dato la possibilità di interpretare ruoli sempre più complessi, delle autentiche sfide. Ma nonostante il successo, vengo ancora considerata una outsider».

Cosa intende?
«Rimango fuori dalle dinamiche accessorie del mio mestiere: non vado alle feste, evito di coltivare un ego smisurato come tanti attori che conosco. Sono una secchiona che va sul set dopo aver studiato tanto ma il lavoro non mi ha plasmato il cervello».

Nel senso che non se lo porta a casa?
«Proprio così. Faccio l’attrice ma non sono un’attrice. Resto me stessa».

Come ha costruito il ruolo di Roberta?
«Ho ascoltato Martone che non voleva una eroinomane secondo i cliché dell’autodistruzione o all’insegna del pietismo. I tossici li ho conosciuti quando giravo Veloce come il vento nei panni della sorella del pilota drogato Stefano Accorsi: ho scoperto che possono avere un’aria lucida, quasi mistica».

È stato imbarazzante girare la scena in cui fa la doccia nuda insieme con Valeria Golino e Elodie?
«No. Quel momento racconta la quotidianità di noi donne che mostriamo il nostro corpo in totale libertà quando non siamo soggette allo sguardo di un uomo o della società. L’amicizia femminile passa anche dalla fisicità: io, che ho praticato tanto sport, stavo spesso nuda con le altre».

Ha mai avuto, come la sua Roberta, un’amicizia femminile somigliante all’amore?
«Dai 6 ai 15 anni ho avuto un legame di dipendenza reciproca, decisamente tossico, con un’altra ragazzina».


Sul set con chi ha legato di più?
«Mi sono “fidanzata” con Valeria, ma con Elodie ci volevamo bene già da tempo».

È ancora in contatto con Nicole Kidman?
«Purtroppo no, l’esperienza di Undoing è stata fantastica ma breve. Non ci ha permesso di creare un legame duraturo».

Debutterà nella regia, come tante sue colleghe?
«Per ora no, non ho la capacità né la pazienza. Anche se il mio approccio al lavoro è tutt’altro che passivo: dico la mia, non sono una che dove la metti sta».

Una qualità che si riconosce?
«L’energia e la capacità di attraversare ogni circostanza senza perdere l’umanità, il rispetto, la gentilezza».

Un difetto che le pesa?
«Sono molto permalosa e a volte aggressiva, cioè mi prendo delle confidenze indebite. Ma non posso farci niente. Il microchip della diplomazia non me l’hanno installato».