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 2025  maggio 21 Mercoledì calendario

Storico accordo dell’Oms sulle pandemie L’Italia si astiene per «diritto di sovranità»

Da un lato, i 124 voti favorevoli di nazioni aderenti all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che, riunite a Ginevra per la 78esima Assemblea mondiale della sanità, hanno siglato l’«epocale» primo Accordo pandemico al mondo – dopo 3 anni di discussioni -, in risposta agli impatti devastanti della pandemia di Covid-19, «guidati dall’obiettivo di rendere il mondo più sicuro e più equo nella risposta a future pandemie». Dall’altro, 11 nazioni – tra queste Italia, Russia, Iran, Polonia e Slovacchia -, che si sono astenute. Perché, come afferma il nostro Governo, c’è bisogno «di riaffermare la sovranità degli Stati nell’affrontare le questioni di salute pubblica». Come dire: di fronte ad una emergenza internazionale, ognuno faccia per sé. Una posizione, quest’ultima, invocata dai no-vax (e dalla propaganda anti scienza), visto che l’Oms non potrà imporre, con conseguente sollievo dei Paesi sovranisti (e in scia con le decisioni degli Usa che hanno abbondato l’Organizzazione), misure specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre vaccinazioni o attuare lockdown. L’Accordo definisce i principi, gli approcci e gli strumenti per un migliore coordinamento internazionale in una vasta gamma di settori, con lo scopo di rafforzare l’architettura sanitaria globale per la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie. Ciò include l’accesso equo e tempestivo a vaccini, terapie e strumenti diagnostici, precisa l’Oms. «Il mondo è oggi più sicuro grazie alla leadership, alla collaborazione e all’impegno dei nostri Stati membri – dichiara il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus -. L’Accordo è una vittoria per la salute pubblica, la scienza e l’azione multilaterale. Garantirà che, collettivamente, possiamo proteggere meglio il mondo dalle future minacce pandemiche. È anche un riconoscimento da parte della comunità internazionale che i nostri cittadini, le nostre società e le nostre economie non devono essere lasciati indifesi per non patire nuovamente perdite come quelle subite durante il Covid-19», aggiunge. L’adozione appena votata fa seguito all’approvazione avvenuta in Commissione con il voto delle delegazioni degli Stati membri. Tre i principali pilastri su cui si fonda l’azione di salute globale dell’Oms: la prevenzione e l’intervento sulle cause alla radice delle malattie; l’espansione dell’accesso equo ai servizi sanitari; il supporto alle nazioni nella protezione della salute attraverso prevenzione e risposta alle emergenze sanitarie. Il testo include anche l’avvio di un processo per redigere e negoziare un sistema di accesso agli agenti patogeni e di condivisione dei benefici (Pabs) attraverso un gruppo di lavoro intergovernativo (Igwg). Il risultato di questo processo sarà vagliato in occasione dell’Assemblea mondiale della sanità del prossimo anno. Secondo l’Accordo, le case farmaceutiche che partecipano al sistema Pabs svolgeranno «un ruolo chiave nell’accesso equo e tempestivo ai prodotti sanitari legati alla pandemia, mettendo a disposizione dell’Oms “un accesso rapido mirato al 20% della loro produzione in tempo reale di vaccini, terapie e diagnostica sicuri, di qualità ed efficaci per l’agente patogeno che causa l’emergenza pandemica”. La distribuzione di questi prodotti ai Paesi sarà effettuata sulla base del rischio e delle necessità per la salute pubblica, con particolare attenzione alle esigenze dei Paesi in via di sviluppo».
Nelle prossime ore, verrà discusso il Programma di bilancio 2026-2027, inclusa l’ipotesi di un incremento del 20% dei contributi obbligatori dai Paesi membri, e la riduzione del budget dei costi del 21%, da 5,3 a 4,2 miliardi, necessaria a causa del ritiro degli Usa, contributori per 960 milioni (15% del budget) lo scorso biennio.
Sulla mancata adesione dell’Italia, si sta scatenando la polemica politica. «È un fatto incomprensibile e gravissimo – tuona Marina Sereni, responsabile Salute e sanità nella segreteria nazionale del Pd -. Stiamo parlando di un accordo spartiacque che mira a promuovere una maggiore collaborazione e cooperazione tra Paesi, organizzazioni internazionali come l’Oms, la società civile, il settore privato e altre parti interessate, al fine di prevenire in primo luogo le pandemie e di rispondere meglio in caso di una futura crisi pandemica. Davvero l’Italia vuole isolarsi dal resto della comunità internazionale? Nessuno può salvarsi da solo, nessuno può essere sano in un mondo malato, come ci ricordò con grande forza morale papa Francesco». Dal canto suo, osserva Andrea Quartini, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Affari sociali alla Camera, «la decisione del governo Meloni è estremamente grave. Dopo le sterili polemiche sull’eventuale fuoriuscita dell’Italia dall’Oms, il nostro esecutivo si schiera nella stessa posizione di Russia, Iran e Israele e contro i 124 Paesi che hanno approvato il documento. Meloni e i suoi non perdono l’opportunità di fare propaganda antiscientifica usando l’opposizione all’Oms, quando invece ne seguono le direttive per compilare il piano pandemico nazionale. È inaccettabile esporre il Paese all’isolamento internazionale sul piano scientifico per lisciare il pelo a una manciata di no-vax. Il governo è assolutamente irresponsabile».
L’Accordo, precisano fonti governative, «deve essere attuato nel pieno rispetto dei principi di proporzionalità e tutela dei diritti fondamentali, inclusa la protezione dei dati personali e delle libertà individuali. Tenendo presenti questi principi, l’Italia auspica di continuare a collaborare con gli altri Stati membri dell’Oms per definire le questioni in sospeso che, a nostro avviso, meritano ulteriori approfondimenti».