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 2025  maggio 19 Lunedì calendario

Intervista a Elisabetta Gregoraci

Una di noi. Quando è triste o ansiosa divora biscotti.
«Le sembra tanto strano? Li mangio eccome. Se non mi crede le mando la foto del cassetto nel mio camerino, ecco qua». Clic, invio. Elisabetta Gregoraci, 45 anni, conduttrice tv (ora ad Audiscion, show comico di Rai2 con Gigi e Ross) consegna su Whatsapp la prova inconfutabile: nello scatto ci sono una meluccia gialla, dei cracker dietetici, ma pure 4 merendine al cioccolato. «Ingrasso anch’io sa? Quando ero incinta presi 26 chili».
A proposito di audizioni, ricorda il primo provino?
«Benissimo. Uno spot per la Fanta. Cast americano. Ridevano tutti, non so se per quello che dicevo, non parlavo l’inglese bene come adesso. Mi presero. I primi guadagni. “Mamma, sono tanti soldi, che devo fare?”. Mi portò in banca ad aprire un conto. Avevo 18 anni, appena arrivata a Roma dalla Calabria».
Quanti «grazie, le faremo sapere»?
«Tanti, capita. Una volta mi scartarono per una pubblicità. Gambe e fisico andavano bene, il viso no. “Toglie l’attenzione al prodotto».
Una particina nel film di Verdone «C’era un cinese in coma».
«Una comparsata e basta, non avevo nemmeno una battuta, eravamo un gruppetto di Miss. Però ricordo la grande gentilezza di Carlo sul set».
Velina mancata. Cosa si sono persi a «Striscia»?
Ride. «Eh, tante cose. Arrivai fino in fondo, poi presero la Canalis. Però Gianna Tani, responsabile dei casting, mi disse: “Funzioni molto, vedrai che farai tante cose”».
Era determinata.
«Mandavo le domande di nascosto. Mi voleva l’agenzia di modelle Elite, però mamma non stava già bene, così scelsi Roma e non Milano per non starle troppo lontana. Papà mi voleva dottoressa. “Se vuoi ti aiuto a pagarti le spese, ma se tra un anno non va, te ne torni a casa”. Dopo sei mesi mi presero come valletta a La casa dei Sogni con Milly Carlucci, ero vestita di bianco come un angioletto».
Il consiglio d’oro.
«Di Pippo Baudo. “Sorridi sempre, usa il diaframma quando parli. E sii te stessa”».
Ha detto: «Ho dovuto lottare parecchio per ottenere delle opportunità».
«L’hanno inventato. La verità è che mi impegno molto, mi ammazzo di lavoro, però non mi lamento».
Per le belle non è tutto più facile come si pensa?
«A volte le bellezza può ostacolare, dobbiamo sempre dimostrare qualcosa. Comunque questo mestiere devi saperlo fare, sul palco devi riuscire a parlare e creare empatia col pubblico».
Le occasioni perse.
«Ci sono state, ma sono fatalista, si vede che non era destino».
A «Chi» ha confidato: «Il destino ti toglie tutto insieme, un figlio che cresce, un amore che finisce, un lavoro che cambia». Va così male?
«Un brutto periodo che ho superato, la vita è fatta così. La scorsa estate non sono stata bene, troppo stress, mi si erano abbassate le difese immunitarie. Ho accusato il distacco da mio figlio, che è andato a studiare in Svizzera. I primi mesi di lontananza sono stati difficili, ma tutto va affrontato con la massima tranquillità».
Arrivano tutte insieme.
«Dopo sette anni mi hanno tolto il mio programma, Battiti Live, mi è dispiaciuto ma ora sto bene. Da questa esperienza ho creato la mia app Amaty, con cui offro un percorso con professionisti – psicologo, nutrizionista, personal trainer – per tornare a volersi bene».
Lei a chi si è appoggiata quando tutto andava storto?
«Per prima cosa devi aiutarti tu, perché alla fine si è comunque soli, l’ho spiegato anche a mio figlio. E la mia famiglia mi è sempre vicina».
Nathan Falco ha 15 anni.
«E un percorso di crescita molto diverso da quello che ho avuto io. Tra i due genitori sono quella severa, quella dei no. Oggi magari gli danno fastidio, un giorno li apprezzerà. Già parte da una base fortunata, gli insegno il valore delle cose, riceve una paghetta mensile e deve saperla gestire, capire che niente è dovuto e non tutti hanno le sue possibilità».
Non verrà su viziato?
«Nooo, io detesto i figli di papà, lui è molto educato. In Kenya abbiamo casa, l’ho portato a fare un giro degli orfanotrofi, dove i bambini hanno un giocattolo in quindici, ci tengo a fargli capire che è un privilegiato».
Cuore di mamma.
«Quando mi dice che mi ama mi sciolgo. Ora meno, però mi manda cuoricini rossi, è tanta roba. Io gli scrivo lettere, voglio che gli restino dei ricordi. Mia madre teneva degli album, con fotografie e annotazioni, ora che non c’è più mi danno conforto».
Con il suo ex Flavio Briatore siete in ottimi rapporti.
«Eh, ma ci vuole un grande lavoro. Non è che ti lasci ed è subito tutto perfetto.
Ci siamo impegnati e abbiamo trovato un equilibrio, mettendo al primo posto nostro figlio. Molti ragazzi vengono utilizzati per scontrarsi, noi non lo abbiamo fatto. A volte discutiamo, è normale, però abbiamo fatto un ottimo lavoro».
Elisabetta Gregoraci: «Ho passato un brutto periodo quando mi hanno tolto lo show. Io e Briatore ci vogliamo bene, ma non saremo mai più coppia»
«Flavio è famiglia».
«È così. Ci vogliamo molto bene. Quando è stato male e l’hanno operato ho passato dieci giorni accanto a lui in ospedale, senza mollarlo un attimo, non è scontato».
E quanto è stata male lei, lui c’era.
«Sì».

Molti vi vorrebbero ancora in coppia.
«Io e Flavio siamo come Al Bano e Romina, ci vogliono vedere sempre insieme a tutti i costi. L’altro giorno una signora mi ha fermato per strada: “Ma Flavio dov’è?”. Mi fa ridere questa cosa».

Non accadrà?
«Stiamo bene così, siamo affiatati e ci punzecchiamo di continuo, dovremmo fare un format tv tipo Casa Vianello».
Quando stavate insieme la gente vi diceva cattiverie.
«Me le dicono ancora. Se vado in un posto: “Ah, gliel’ha pagato Briatore il biglietto”. Come se vivessi a carico suo. Ma io lavoro, non mi sono mai fermata. La gente parla, però le chiacchiere stanno a zero. Conviene andare oltre, sennò ti ammali».

Non credono che lei l’abbia sposato per amore.
«Parlano della differenza d’età, dei soldi, tutte cavolate. Se non fossi stata innamorata di Flavio non ci sarei rimasta 13 anni. Tredici anni, mica sei mesi. E non gli starei accanto ancora oggi».

Una volta gli controllò il cellulare.
«Di notte, mentre Flavio dormiva, ho preso il suo dito e l’ho usato per sbloccare i messaggi. Sul momento mi sono pure un po’ vergognata, dopo mi ha fatto ridere».
Che ha scoperto?
«Niente».

Ha da poco chiuso una storia importante.
«Con Giulio è finita dopo due anni. Ho deciso io, sono successe certe cose, ma fa parte del gioco. Ora comunque siamo in buoni rapporti».

Ha sofferto.
«C’è stato dispiacere per un fatto che è accaduto, di cui però non voglio parlare».
Fortunata o sfortunata in amore?
«Fortunata. Sono stata molto amata. Mi sono innamorata anch’io, ho vissuto. L’amore è il motore della vita. Quando svanisce ci resti male, però va così, non dura per sempre, si va avanti».

Il suo sbaglio qual è?
«Errori ne ho commessi, lo riconosco, ma ogni storia è diversa. Mi fido troppo, pure nelle amicizie, a volte le persone sono diverse da come immagini».
Perdona o no?
«Sì, però dipende da quello che fai, comunque il rapporto cambia».
Perdonerebbe anche un tradimento?
«No, sono calabrese. Se lo fai, devi farlo bene, essere proprio bravo, sennò sono cavoli».

Un difetto.
«Sono permalosa».
Un pregio.
«Sono sensibile».
C’è qualcosa che non sappiamo di lei?
Ride. «Il mio codice fiscale. Sapete tutto, ho raccontato tanto di me. Ecco, forse che dormo sempre con i calzini, di notte ho freddo ai piedi».
Ma no!
«Ma sì. Faccio una vita molto noiosa, cosa crede
. Lavoro, esco poco, resto a casa col mollettone in testa, ascolto musica, parlo al telefono con le mie amiche di sempre, tendo a stare tranquilla».
È felice?
«Sì. Certo la felicità è fatta di attimi, ma lo sono. L’importante è stare bene in salute, io e i miei cari. Da quando ho perso mia madre sono sempre in ansia, ho paura di perderli come mi è successo con lei».