Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  maggio 19 Lunedì calendario

Michelle Hunziker, presentatrice di Eurovision: «La mia età biologica è 25 anni, i segreti sono la cena alle 19 e l’epigenetica (ma anche l’autoerotismo è fondamentale)»

Michelle per caso sa la sua età biologica?
«Certo».
Dunque?
«Venticinque!».

V-e-n-t-i-c-i-n-q-u-e? La metà della sua età anagrafica...
«Eh, già. Il kloto non mente. Dicono abbia il gene dei centenari», e ride.
Michelle Hunziker di quella risata solare ed energizzante che da sempre la segue, come un’ombra. È difficile per chiunque stare dietro ad entrambe: lei e la sua carica.
Prima era la vita da artista ora quella di imprenditrice con Goovi, che sta per Good Vibes, “linea beauty in e out”. Concetto assolutamente in linea con il cui sopra.
«Ho realizzato il mio sogno che era un’idea di dieci e più anni fa. È bastato aspettare il momento giusto. Quando ci credi il treno passa. Il mio era quello di riuscire a creare una community per prepararsi a vivere la vita a ogni età. Sentivo che era il mio give back. Non un brand, però, ma un life style perché lo star bene è un percorso a 360 gradi che dall’emotività passa (anche) agli ormoni, al fisico. Insomma vanno bene le cremine e lo skin care, ma se tu non hai uno stile di vita di un certo tipo, comunque non ti vuoi bene, non ti prendi i tuoi spazi e non cerchi di vedere la vita con positività…. Non vai da nessuna parte».
Anche se lei, a dire il vero, è sempre stata, un po’ così.
«Sono pur sempre nata in Svizzera, e da noi, sin da ragazzina impari a stare bene fisicamente e mentalmente. Poi gli approcci cambiano, certo, e se fai sport da bambino lo fai perché ti diverti, mentre quando cresci capisci che effettivamente ti fa anche stare bene e se oggi ho una schiena forte è per quello. Lo sport in tutte le sue fasi è salute. Il tuo corpo risponde. All’inizio ti diverti e alla fine capisci che investirci significa invecchiare bene».
Dice che la sua passione è l’epigenetica. Quando l’ha scoperta?
«L’epigenetica oggi è una parola ma in realtà l’ho sempre vissuta. Ho sempre creduto che le emozioni e lo stato d’animo, quindi la gioia, la rabbia, la tristezza, l’amore governano le nostre cellule, i nostri ormoni, il nostro fisico, la nostra pelle, i nostri capelli. Noi siamo fatti di cellule e vibriamo ogni singolo giorno di questo. Quando tu vedi una persona innamorata, per esempio, lo capisci subito: ha una bella pelle, gli occhi luminosi, è stupenda. Perché? Sprigiona serotonina, dopamina… ormoni della felicità. Quindi è bene imparare a governare le proprie emozioni, fare un lavoro su sé stessi per essere i più sereni possibile e non soccombere a quei sentimenti, come la rabbia, che fa invecchiare. Per me al primo posto dunque ci sono: uno stile di vita sano, cibi non processati, lontano dagli zuccheri che sono veleni, lo sport e poi la vita olistica».
Poche settimane fa in un suo post, ha raccontato anche di un’altra donna, triste e malinconica.
«Un momento no, capita. A quanti sarà successo di chiudere la porta dell’albergo e sentirsi un po’ così? Noi poi, nella fattispecie, che facciamo questo mestiere e che veniamo inondati di attenzioni e di adrenalina, perché tutti ti abbracciano e ti fanno i complimenti. Un love bombing pazzesco. E sei felice, molto: fa parte del processo di gratitudine. Però è pur vero che poi chiudi la porta di casa o dell’albergo, e sei solo con te stesso e ci sono le malinconie e le nostalgie. Poi sai che sei fortunata, che hai fatto una grande ricerca su te stessa, che hai vissuto negli anni tanti dolori e che c’è chi ti ha aiutato, però sei lì e respiri e pensi che ti piacerebbe avere qualcuno accanto che si occupa di te. Subito dopo ti accorgi che hai gli strumenti per dire “ok va bene, questa è una cosa della quale tu puoi avere bisogno, ma guardati”, e cominci a respirare a essere grata per tutte le cose che ti sono concesse vivere. È un esercizio bellissimo perché vai a letto con un calore nel cuore profondo e una pace incredibile. Ti rendi conto che va tutto bene, benissimo: che è giusto anche desiderare e avere dei bisogni, ma che sai andare oltre. Fai tu love bombing a te stessa, anche perché tu non ti abbandonerai mai. A me è successo, di soffrire di solitudine, perché non avevo fatto tutto il percorso che ho fatto. Credo che raccontarlo possa servire ad altri che magari tengono tutto dentro. Così non ci dimentichiamo di dire “ma stai bene? Come va? Sei felice?”. Perché è tutto così veloce e tanta gente si sente sola e non ha gli strumenti per uscirne. Ecco perché ho voluto fare quella riflessione».
Le fanno paura gli anni che verranno?
«Io sono innamorata della vita e mi piace tantissimo l’idea di queste persone meravigliose che studiano il modo per farci invecchiare sani. Perché nessuno pretende, però chi è abbastanza equilibrato capisce che è giusto che la vita si allunghi ma bene. E sono felice che ci siano scienziati che stanno lavorando per far sì che il pensiero non siano solo gli acciacchi e le malattie ma che sia normale, come nelle blue zone, che i centenari restino sani e lucidi e vivano la propria esistenza a pieno sino ad addormentarsi una notte e ad andarsene senza soffrire. Questa è la parte che interessa a me e che studio. Non c’è certezza matematica ma si sa che i “fattori” aiutano».
Si riferisce gli antiossidanti?
«Gli scienziati hanno inventato un miliardo di cose bellissime, di antiossidanti fantastici. Anche io ne sto studiando uno per Goovi, perché, diciamolo, oggi, chi si può permettersi certe vitamine e omega 3? Sono costosi».
Già, non sono alla portata di tutti.
«E non è giusto che essere sani sia (ancora) faccenda per pochi. Ho scatenato i miei laboratori e sto per uscire con un potente antiossidante inclusivo per tutti che può essere ben assorbito dal fisico. Dobbiamo cercare di trasformare questi studi per pochi eletti in una cosa che possano vivere in tanti».
Però non vale, lei ha il gene dei centenari.
«È vero ma anche se sei geneticamente fortunata e hai un’età biologica di 25 anni, se bevi tanto, fumi, non fai sport e ti sfondi di grassi mandi a quel tal paese tutti gli studi».
Significa che non ha vizi?
«Ma io sono la persona più goduriosa dell’universo.
Mettiamola così, so godere: durante la settimana ho indottrinato tutti a casa, dalle mie figlie a chiunque mi dia una mano. Per esempio, io mangio consapevole sempre, colazione, pranzo e cena, sano e pulito e possibilmente sempre a casa perché so cosa ingerisco. Quando cominci a conoscere i macronutrienti e capisci il tuo corpo, il tuo fisico, il tuo peso, sai di cosa hai bisogno e di quanti grassi e proteine e carboidrati. È una questione di educazione “a”, e dopo non devi più pesare. Ogni giorno. Da me non mancano mai fibre, quindi verdure. Non manca mai un bel primo, sempre comunque pasta o riso integrale. Però invece che farmelo alla matriciana, mi faccio 70 grammi magari di pasta integrale con le zucchine, piuttosto che con i broccoli o al pomodoro. E poi c’è sempre o carne o pesce o uova sul mio tavolo. Formaggi pochissimi. Ma se capita non rinuncio a nulla e sono capace di ingerire 6 mila calorie in un giorno. Poi magari il pasto dopo “scarico” con un minestrone o un pesce alla griglia. Quindi se tu sei capace di ascoltarti e bilanciarti, puoi fare tutto, perché una vita senza un ottimo vino e del cibo buono, che vita è? Lo stress da privazione è tanto quanto quello da abuso».
Zuccheri vade retro, però.
«Sono durissima su questo. Ho studiato parecchio. Gli zuccheri cattivi, cioè quelli raffinati, sono veleno, il veleno di questo millennio e la gente non lo capisce. Ma c’è molto materiale per informarsi adesso. E io sono una persona molto curiosa. Evito anche parecchi vini per questo, scelgo solo quelli a zucchero zero. Sono accortezze ma vanno prese».
La giornata tipo di Michelle?
«Sveglia tutte le mattine alle sei e un quarto perché le mie bambine devono uscire alle 7.30 e per me la colazione è un pasto molto importante: per la famiglia e per il fisico. La preparo la sera prima: uova, yogurt, frutta, torte fatte in casa. Poi a scuola loro e in palestra io. Un’ora di allenamento, pesi e arti marziali, e si parte con tutta la giornata. Confesso che la palestra è la mia ultima scoperta. Sono sempre stata una da sport outdoor e trovavo invasati tutti quelli che facevano gym e ora invece…».
Già dopo i 40 lo consigliano.
«Ora anche io: i pesi tonificano, a me hanno cambiato la vita».
E siamo alle 10.
«Alle 11 ho già fatto un miliardo di cose: dai contenuti per Goovi, alle call e poi arrivano i meeting, lo sviluppo, il brand, gli sponsor…, la Germania, la Svizzera, la televisione e alle 18.30… finalmente… casa».
18.30 a casa? Non ci dica che cena anche?
«Massimo alle 19 tutti con le gambe sotto il tavolo. Non dimentichiamoci la Svizzera che è in me. Non mi fa fatica e non potrei vivere diversamente. Poi spesso sono via e i ritmi cambiano ma se per cinque giorni non mi alleno o mangio pesante, sbarello. E dormo male e mi girano le balle».
Ricapitolando?
«Integratori (fondamentali omega 3 e non solo), cibo sano, sport, e va bene anche la zumba, e poi tanto amore».

Amore?
«Ma certo A-M-O-R-E che è dopamina, serotonina, ossitocina, endorfine tutti bellissimi ormoni (in natura) che oltre e regalare euforia e felicità danno bellezza alla pelle. Perché non esiste solo il piacere del cibo e se non si ha un partner dobbiamo saper gratificarci lo stesso».
Si riferisce all’autoerotismo?
«Ma se la gente sapesse quanto fa bene gratificarsi e quanto fa bene al quadro ormonale e a tutto. È un grande tabù, nessuno ne parla, specie legato a noi donne che troppo spesso prese dallo stress, della quotidianità, dalle angosce ci chiudiamo, ci blocchiamo. E non va bene.
Per non parlare dei pregiudizi sulla menopausa e la sessualità. Amarsi, volersi bene passa anche attraverso questo. Con Goovi me ne occuperò, come ha fatto negli States Gwyneth Paltrow, bisogna smetterla di vederla come una cosa “sconcia”, non lo è. È self love e fa bene come un bagno caldo, una serata con le amiche, un’ottima cena. Ne posso parlare serenamente perché un po’ di vita l’ho vissuta, sono una mamma e anche una nonna quindi vado ascoltata».