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 2025  maggio 19 Lunedì calendario

La Spagna ordina la cancellazione di 65mila annunci Airbnb illegali dall’Andalusia alle Baleari

Il ministero spagnolo di Consumo ha ordinato ad Airbnb di rimuovere 65.935 annunci di alloggi turistici dalla sua piattaforma online, riscontrando gravi irregolarità che violano la normativa vigente sulla pubblicità di questo tipo di locazioni. Lo segnalano fonti ministeriali riportate oggi dai media iberici.
Le contestazioni di Consumo, formalizzate attraverso tre distinte risoluzioni negli ultimi mesi, si concentrano su tre mancanze: l’omessa indicazione del numero di licenza o registrazione (obbligatoria in diverse normative regionali); la presenza di codici identificativi errati o la mancata specificazione della natura professionale o privata dei locatori, un’informazione cruciale per definire i diritti dei consumatori.
L’azione del governo spagnolo si concentra sulle locazioni di intere abitazioni destinate a uso turistico e non riguarda gli annunci di affitti di singole stanze. Il ministero di Consumo ha, inoltre, reso noto che Airbnb ha impugnato una delle risoluzioni ministeriali, ma il Tribunale Superiore di Giustizia di Madrid ha respinto il ricorso, convalidando la richiesta di rimozione immediata di 5.800 annunci di appartamenti turistici situati in Andalusia, Comunità di Madrid, Catalogna, Comunità Valenziana, Isole Baleari e Paese Basco. Si stringe dunque il giro di vite sulla deregulation degli annunci per affitti turistici in Spagna.
Il ministro di Consumo, Pablo Bustunduy (Sumar), ha espresso pubblicamente la volontà di collaborare con le amministrazioni competenti per contrastare “la diffusa illegalità” nel settore degli alloggi turistici, con l’obiettivo di favorire l’accesso alla casa dei residenti e tutelare i diritti dei consumatori.
In Italia dal dicembre 2024 sono entrate in vigore alcune indicazioni inviate alle prefetture da parte del capo della Polizia, Vittoria Pisani, per regolamentare la sicurezza del comparto. Si tratta dallo stop all’identificazione da remoto degli ospiti delle strutture ricettive a breve termine mediante trasmissione informatica delle copie dei documenti» e all’accesso «negli alloggi con codice di apertura automatizzata, ovvero tramite installazione di key box all’ingresso».
«In un momento storico delicato a livello internazionale caratterizzato da eventi che a vario modo impongono un elevato livello di allerta, si conferma l’obbligo posto a carico dei gestori di strutture ricettive di ogni genere o tipologia di verificare l’identità degli ospiti mediante verifica de visu della corrispondenza tra persone alloggiate e documenti forniti, comunicandola alla questura territorialmente competente», si sottolinea nella circolare.
A causa dell’intensificazione del «fenomeno delle locazioni brevi su tutto il territorio nazionale legate ai numerosi eventi politici, culturali e religiosi in programmazione nel Paese, anche in vista delle celebrazioni del Giubileo della Chiesa Cattolica previsto per la città di Roma a partire dal 24 dicembre 2024» e della «difficile situazione internazionale», scrive Pisani, «emerge la necessità di attuare stringenti misure finalizzate a prevenire rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica in relazione all’eventuale alloggiamento di persone pericolose o legate ad organizzazioni criminali o terroristiche».