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 2025  maggio 18 Domenica calendario

Ravetto diventa Chanel e altre

Dopo la caccia selvaggia dei politici al biglietto per la finale degli Internazionali, si comincia a pensare alla remise en forme sui campi da tennis, preferito al padel da molti parlamentari e giornalisti. Appassionato della racchetta è Sigfrido Ranucci, l’ha ribadito lo stesso conduttore di Report a Giuseppe Sangiovanni che l’ha intervistato di recente. «Grazie al tennis sono entrato in Rai», ha detto Ranucci, che è stato pure maestro di tennis (abusivo).

Sbaglia chi afferma che spesso i politici recitano, però capita che per una buona causa qualcuno si cimenti in quest’arte. È il caso della leghista, Laura Ravetto, apparsa l’altra sera sul palco del teatro Luce di Bologna nel “Processo a Churchill” con il magistrato Stefano Dambruoso nel ruolo del presidente della Corte, il governatore dell’Emilia Romagna, Michele De Pascale, che ha impersonato il teste d’accusa, e altri. Ravetto ha interpretato Coco Chanel, stilista e presunta spia, ma non è stata la sola deputata in scena: l’avvocato Cardile, che ha curato l’evento, ha “ingaggiato” la renziana Maria Elena Boschi nei panni di Violet Asquist, allora leader del partito liberale, mentre a Luigi Bolondi, presidente dell’Accademia delle Scienze, è toccato il ruolo di Churchill.

La battaglia legale dei Savoia per riavere indietro i gioielli custoditi nel caveau di Bankitalia non è ancora finita, ma intanto il tribunale civile di Roma ha respinto la richiesta degli eredi di Umberto e Margherita: quei preziosi restano in via Nazionale, poi si vedrà. Nel frattempo si stringono i legami tra un’altra testa coronata, il principe Alberto di Monaco, e l’Italia. Il figlio di Ranieri e Grace Kelly è reduce da una visita a Pompei e da un tour in Basilicata dove ha incontrato il presidente Vito Bardi e l’associazione “Siti Storici Grimaldi di Monaco”. Del resto, Sua Eccellenza Serenissima ha sempre sostenuto il Mezzogiorno d’Italia e per questo impegno l’anno scorso è stato insignito a Roma del “Premio Internazionale Magna Grecia” da Nino Foti, presidente dell’omonima Fondazione.

Va bene la tecnologia e i pc che ormai semplificano la vita, ma vuoi mettere il fascino della scrittura a mano? Lunedì se ne parla in Senato dove l’Osservatorio Carta, Penna & Digitale della Fondazione Einaudi organizza una conferenza per illustrare due disegni di legge su questa materia alla presenza dei parrlamentari di Fdi Amorese, Ciaburro e Mennuni. Il primo ddl propone di istituire una settimana nazionale della scrittura a mano, l’altro di rafforzare la presenza delle biblioteche scolastiche e di istituire un’ora a settimana di lettura su carta a scuola.