Il Messaggero, 18 maggio 2025
Prevost e le fake news «Educare il senso critico»
Le fake news che traboccano ovunque così come le grida dei prepotenti sui social. I pericoli maggiori sono quelli che stanno correndo le masse con l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale (di tipo generativo). È quello il rischio più invasivo. E a Leone XIV le cose risultano piuttosto chiare.
Così, giorno dopo giorno, il nuovo pontefice riempie una nuova casella disvelando al mondo il suo pensiero e la sua linea di governo. La laurea in matematica lo aiuta velocemente a mettere a fuoco lo scenario magmatico con ciò che si muove all’orizzonte, per esempio la manipolazione strisciante delle persone che si riscoprono gradualmente manovrabili, svuotate da ideali comuni fino a costituire una minaccia per la democrazia stessa e, dunque, per l’uguaglianza. A suo parere frenare questa deriva è possibile poichè esiste un forte antidoto che va ad affondare le radici nella Dottrina Sociale della Chiesa, un bacino di valori che viene fatto risalire a Leone XIII.
MANIPOLAZIONE
Di conseguenza egli ritiene che sia compito dei pastori, ad ogni livello, insegnarla e trasmetterla ai fedeli, aiutandoli in questo modo a coltivare un pensiero proprio, capace di critica per non cadere sotto le influenze esterne, le fake news, le tesi più strampalata, gli imbonitori social che sovente sono dei bot.
«Nel contesto della rivoluzione digitale in corso, il mandato di educare al senso critico va riscoperto, esplicitato e coltivato, contrastando le tentazioni opposte, che possono attraversare anche il corpo ecclesiale» ha detto ieri mattina.
È stato un passaggio significativo quello di ieri mattina. L’invito Leone lo ha esteso anche ai membri della Fondazione Centesimus Annus, una realtà che riunisce economisti, giuristi, accademici e imprenditori e prende il nome dall’enciclica di San Giovanni Paolo II promulgata nel 1991 con la quale si analizzavano le cause del crollo del sistema comunista e, nello stesso tempo, Wojtyla metteva in guardia dal liberalismo sfrenato.
Leone XIV ha anche spiegato che per aiutare la gente a pensare liberamente non si deve mai ricorrere all’indottrinamento (che «è immorale e impedisce la sacra libertà del rispetto della propria coscienza»). Le persone vanno aiutate ad approfondire la dottrina cristiana: «Una riflessione seria, serena e rigorosa, che intende insegnarci, in primo luogo, a saperci avvicinare alle situazioni e prima ancora alle persone. Inoltre, ci aiuta nella formulazione del giudizio prudenziale».
Tutto questo da portare avanti attraverso «la serietà, il rigore, la serenità” e lo studio. Anzi, tanto studio, senza tralasciare nulla, tornando sui libri, evitando il clima di superficialità dominante. «Nel contesto della rivoluzione digitale in corso, il mandato di educare al senso critico va riscoperto, esplicitato e coltivato, contrastando le tentazioni opposte, che possono attraversare anche il corpo ecclesiale. C’è poco dialogo attorno a noi, e prevalgono le parole gridate, non di rado le fake news e le tesi irrazionali di pochi prepotenti. Fondamentali dunque sono l’approfondimento e lo studio».
Il che significa – ha tradotto Leone – di ampliare la propria visuale, andando ovviamente incontro a chi non ha voce, all’ascolto dei poveri «portatori di punti di vista scartati, ma indispensabili a vedere il mondo con gli occhi di Dio. Chi nasce e cresce lontano dai centri di potere non va semplicemente istruito nella Dottrina Sociale della Chiesa ma riconosciuto come suo continuatore: i testimoni di impegno sociale, i movimenti popolari e le diverse organizzazioni cattoliche dei lavoratori sono espressione delle periferie esistenziali in cui resiste e sempre germoglia la speranza». Leone in continuità con il pontificato precedente ha ripreso il grande filone assai caro a Francesco: i poveri.
ULTIMI
«Vi raccomando di dare la parola ai poveri». Prevost intravede ovunque un grande «bisogno diffuso di giustizia, una domanda di paternità e di maternità, un profondo desiderio di spiritualità, soprattutto da parte dei giovani e degli emarginati, che non sempre trovano canali efficaci per esprimersi. C’è una domanda crescente di Dottrina Sociale a cui dobbiamo dare risposta». Le chiavi interpretative per capire che sta accadendo, con Leone XIV, finiscono per mettere in dialogo scienza e coscienza. «Dando cosi un contributo fondamentale alla speranza e alla pace».