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 2025  maggio 18 Domenica calendario

Azzardopatia, in Lombardia bruciati 25 miliardi nel 2024

Azzardo record in Lombardia. La regione è infatti in testa alla classifica di quanto viene “giocato” in Italia. Nel 2024 ben 24 miliardi e 841 milioni, una cifra che lascia lontanissime Campania (20 miliardi e 584 milioni), Lazio (16 miliardi e 668 milioni) e Sicilia (15 miliardi e 210 milioni). Molto più del doppio delle altre regioni del Nord: Piemonte con 9 miliardi e 501 milioni e Veneto con 9 miliardi e 97 milioni. Numeri ufficiali, comunicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in risposta a un’interrogazione parlamentare presentata dai deputati del Pd Stefano Vaccari e Virginio Merola. Scopriamo così che in Lombardia si “gioca” ancora più sul fisico (agenzie, sale, bingo, bar, tabaccai, ecc.) che on line. Infatti con la prima modalità i cittadini lombardi, sempre lo scorso anno, hanno “giocato” 12 miliardi e 455 milioni, mentre on line 12 miliardi e 386 milioni. Una situazione in controtendenza rispetto al dato nazionale. Infatti nel 2024 in Italia si sono “giocati” 157 miliardi e 453 milioni, divisi tra 92 miliardi e 102 milioni online, in fortissima crescita, e 65 miliardi e 350 milioni nel fisico, sostanzialmente stabili. Il ministero ha fornito anche i dati di ogni comune e andando a leggerli si scopre che comunque in Regione la realtà non è omogenea. Così a Milano lo scorso anno si sono “giocati” 3 miliardi e 947 milioni (seconda posizione tra le grandi città dopo Roma che è arrivata a 8 miliardi e 303 milioni, e prima di Napoli che si “ferma” a 3 miliardi e 453 milioni), divisi tra 1 miliardo e 870 milioni di “fisico” e 2 miliardi 75 milioni on line. Nel 2023 erano stati rispettivamente 1 miliardo e 911 milioni e 1 miliardo e 787 milioni. Dunque i milanesi confermano la preferenza nazionale per l’azzardo telematico. Ma vediamo qualche altro dato delle città capoluogo. A Bergamo si è arrivati a 352 milioni rispetto a 322 del 2023. A Brescia si passati da 435 a 462, a Como da 302 a 314, a Cremona da 147 a 157, a Lecco da 110 a 118. Stabile Lodi a 110 milioni. Si torna a crescere con Mantova salita da 125 a 127, e ancora Monza da 232 a 257, Pavia da 190 a 220, Sondrio da 64 a 66, Varese da 177 a 191. In molte città lombarde l’azzardo “fisico” attira ancora più i giocatori rispetto all’on line, anche se quest’ultimo sta crescendo ovunque. Dalla lettura dei dati colpisce che anche nelle città più piccole il “giocato” è in crescita e che non c’è un collegamento diretto tra popolazione e quantità di spesa. Anzi in alcune città piccole si spende di più che nelle grandi. E questo non solo in Lombardia. Molto negativo il commento di Luciano Gualzetti, presidente di Caritas ambrosiana e della Consulta nazionale antiusura e antiracket. “Dai dati forniti sull’azzardo si conferma l’inarrestabile crescita del fenomeno dovuto all’aumento dell’offerta da parte delle aziende delle scommesse e al miope interesse dell’erario di far cassa attraverso quest’economia improduttiva”. E Gualzetti lancia una precisa accusa. “Tutto è aggravato dalla recente volontà di smantellare gli argini che coloro che si occupano della salute e della protezione dei più fragili avevano ottenuto: divieto della pubblicità, distanza dai luoghi sensibili dei punti azzardo, orari ridotti”. Una “sottovalutazione della situazione”, denuncia, che “sta ampliando il rischio di intrappolare le persone povere, che sperano di risolvere con la fortuna i propri problemi economici, o persone fragili o sole, soprattutto anziani, in veri e propri disturbi patologici e dipendenza da azzardo”. Ma, avverte Gualzetti, “quello che preoccupa maggiormente sono i ragazzi che, pur essendo il gioco d’azzardo vietato ai minori, dichiarano di accedere con il gioco on line alle tante offerte di scommesse, soprattutto sportive: 1 su 4 dichiara di farlo regolarmente”. Per questo, conclude Gualzetti, “è ora che venga fatta una scelta netta da parte soprattutto dello Stato, ma anche dalle aziende concessionarie e dagli esercizi commerciali, ad assumersi una precisa responsabilità a prevenire il fenomeno dell’azzardo riducendo l’offerta per ridurre le conseguenze sociali e di impoverimento sui più vulnerabili”.