repubblica.it, 17 maggio 2025
James Comey, il post con il numero “8647” è un caso: “Incita a uccidere Trump”
L’ex-direttore dell’Fbi James Comey è stato interrogato dal Servizio Segreto, il corpo speciale che protegge il presidente degli Stati Uniti, con l’accusa di avere postato sui social un’immagine che incita ad assassinare Donald Trump. Si tratta di una composizione di conchiglie disposte in modo da formare il numero 8647: le prime due cifre sono usate nello slang criminale americano per dire “to kill”, uccidere; e Trump è il 47esimo presidente.
Convocato dal Secret Service, Comey si è presentato volontariamente all’interrogatorio, rispondendo alle domande degli agenti per circa un’ora. Al termine del colloquio non sono stati immediatamente presi provvedimenti nei suoi confronti. L’ex-direttore dell’Fbi aveva postato sul social X, in precedenza chiamato Twitter, la foto del numero 8647, aggiungendovi un proprio commento: “Bella formazione di conchiglie”. Dopo le sdegnate proteste di numerosi utenti repubblicani e trumpiani, ha cancellato il post.
In una successiva dichiarazione, Comey ha spiegato di avere notato le conchiglie disposte a forma di numeri su una spiaggia e di avere pensato che avessero “un qualche significato politico”, ma ignorando quale fosse. Quando se ne è reso conto, ha dunque cancellato il messaggio. “Sono contro ogni tipo di violenza”, ha dichiarato. Lo stesso Trump, tuttavia, commenta: “Sapeva esattamente cosa vuol dire quel numero. Se sei stato il direttore dell’Fbi, non puoi non saperlo”. L’Fbi è la polizia federale americana, responsabile di antiterrorismo, controspionaggio e sicurezza interna.
Dopo l’interrogatorio da parte del Servizio Segreto, la segretaria dell’Homeland Security Kristi Noem ha annunciato che è stata aperta un’indagine sulla vicenda. “Comey dovrebbe essere arrestato per avere incitato ad assassinare il presidente”, afferma Tulsi Gabbard, direttrice dell’intelligence Usa. La Casa Bianca ha reso noto che la decisione se incriminare Comey, che in passsato ha guidato le indagini dell’Fbi culminate in alcuni dei processi a Trump, verrà presa dalla procuratrice generale Pam Bondi.