il Fatto Quotidiano, 17 maggio 2025
Colosseo e musei: il ministero e il miracolo della moltiplicazione dei visitatori (+100%)
Nuovo record per i visitatori dei musei italiani. Lo ha comunicato il ministero della Cultura il 13 maggio nell’ormai tradizionale “classifica” dove di anno in anno, da trent’anni, i visitatori crescono: erano meno di 26 milioni nel 1996, quasi 55 milioni nel 2019, quasi 61 milioni l’anno scorso. Frutto della contemporanea crescita del turismo internazionale, che mai si è arrestata. Ma non solo. In cima alla classifica ministeriale troviamo infatti, ancora una volta, il Parco archeologico del Colosseo: 14,7 milioni di visitatori in un anno. Una crescita spaventosa, rispetto agli altri musei in classifica, in grado da sola di compensare il dimezzamento dei visitatori del Pantheon (ora che ha un biglietto ne conta 4 milioni, da gratuito erano 9,3 milioni): nel 2019 il Parco ne contava 7,5 milioni. Che è successo? Semplice: dal 2022 il Colosseo conta i visitatori del Colosseo (Anfiteatro Flavio) del Palatino e del Foro Romano separatamente, e poi li somma. Prima, essendo un unico biglietto, si contavano una volta sola. Sono 6 milioni i visitatori di Palatino e Foro Romano nel 2024: che però in larghissima maggioranza hanno visitato anche l’Anfiteatro. Un gioco simile a quello fatto dalle Gallerie degli Uffizi dal 2019: seconda in classifica nel 2024 con 5,2 milioni di ingressi, erano 2,2 fino al 2018, poi si è iniziato a sommare gli ingressi di Palazzo Pitti e Giardini di Boboli (agli Uffizi museo, nel 2024, sono entrate 2,6 milioni di persone, comunque un record). Nel conto di 61 milioni ci sono anche i 4,3 milioni di ingressi gratuiti al Vittoriano e Palazzo Venezia, un numero ritenuto non credibile dal ministero che lo esclude dalle “classifiche”. Mentre 13 istituti sui 30 al “top” nel 2023 hanno perso visitatori. Ma numeri scivolosi a parte, è indubbio che la fame di musei continui a crescere: sono stati 382 milioni gli introiti nel 2024, il 23% in più del 2023. Erano 135 milioni nel 2014, nonostante i visitatori fossero già oltre 40 milioni. Aumento d’incassi frutto della campagna di rialzo dei biglietti avviata dal ministro Dario Franceschini e proseguita dai successori, più che raddoppiati in dieci anni: 13,36% di aumento annuo nel 2022, +7,6% nel 2023, +5,6% nel 2024, ricorda Federico Giannini su Finestre Sull’Arte. Aumenti che non hanno portato a equivalenti rialzi dei salari degli addetti del settore, tra i più poveri del Paese e della Pubblica amministrazione.