Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  maggio 17 Sabato calendario

Berlino chiude il caso: Italia partner decisivo

L’Italia per la Germania resta «un partner importante», compreso nel formato “Weimar Plus”. Il governo tedesco prova a chiudere il polverone alzato da una indiscrezione del giornale Welt sull’esclusione di Roma, su indicazione dell’Spd, dai “partner strategici” nominati nel contratto di coalizione. E gli stessi socialdemocratici tedeschi smentiscono di avere chiesto di sbianchettare quella parte che nelle bozze, a proposito del formato Weimar, citava anche il nostro Paese, lasciando poi nella versione finale solo il riferimento ad “ulteriori stretti partner”. Un articolo «falso», ha tagliato corto anche il ministero degli Esteri tedesco, Christian Wagner, mentre il portavoce del governo, Steffen Meyer, ha assicurato non solo che il cancelliere Friedrich Merz è «molto lieto» di collaborare con il governo di Giorgia Meloni, ma pure che l’Italia ha «un ruolo assolutamente prioritario anche sulla questione ucraina». I due si vedranno oggi a Roma, dove il cancelliere arriverà per assistere domenica all’insediamento di papa Leone XIV, e si sono incrociati già ieri a Tirana.
Non esiste, comunque, «un caso Germania», ha detto anche il capo delegazione di FdI all’Europarlamento Carlo Fidanza, appena nominato con Antonio Giordano vicepresidente dell’International democratic union, l’internazionale di centrodestra.
Tra i nuovi vicepresidenti Idu, la vicesegretaria di Forza Italia, Deborah Bergamini, sulle rivelazioni di Die Welt ha chiamato in causa il Pd: i dem «non possono cavarsela facendo gli gnorri», ma devono dire «se condividono un’iniziativa» come quella dei socialdemocratici tedeschi che «è contro il nostro sistema Paese». Idem il senatore FI Pierantonio Zanettin, per cui «fa rumore il silenzio di Elly Schlein» sulla vicenda. Nel silenzio del Pd, M5s invece va all’attacco sottolineando che non si tratta che di una «conferma della marginalizzazione dell’ambigua e inconsistente Italia meloniana in Europa». La stessa critica mossa alla premier per l’assenza dalla foto dei “volenterosi” ieri a Tirana, dopo che già aveva scelto solo di videocollegarsi con la riunione di Kiev cui erano presenti, invece, il presidente francese Macron, i primi ministri di Gran Bretagna e Polonia, Starmer e Tusk, e il cancelliere tedesco.