La Stampa, 16 maggio 2025
Il terzo mandato divide Salvini e la premier
La lapide scesa definitivamente, con le motivazioni della sentenza della Corte costituzionale, sulla questione del terzo mandato (o sul limite dei primi due) non ha chiuso definitivamente le polemiche in materia, perché la Lega spera ancora di salvare la provincia autonoma di Trento, governata da un suo esponente, Fugatti, deciso a ricandidarsi, grazie a una leggina approvata appositamente. Testo che il governo potrebbe impugnare, come ha fatto per quello votato dalla regione Campania per iniziativa di De Luca, anche lui tentato dalla ricandidatura, e appunto cassato dalla Consulta.
Tra le righe della sentenza c’è infatti, se non un invito, un sottinteso che riguarda proprio regioni e province a statuto speciale, come Trento. Ma ieri Salvini ha messo le mani avanti rispetto alla possibilità che Meloni, entro il 19 maggio, quanto a dire il prossimo lunedì, possa proporre a nome del governo questione di incostituzionalità. Ormai, si sa, il leader della Lega, nonché vicepresidente del consiglio, si mette di traverso su tutto nella speranza di guadagnare visibilità e mutare il trend dei consensi che, sondaggi alla mano, vede Meloni e il suo partito in crescita. Ma per Fugatti ricandidarsi con sulla testa l’ipotesi pendente che si trovi il modo per favorire un altro, molto probabilmente analogo pronunciamento della Consulta, non sarebbe così facile, né consigliabile. Anche perché un altro modo esiste ed è l’iniziativa diretta dei cittadini per promuovere un giudizio “incidentale”, così si chiama, cioè a partire da un altro procedimento, e rimettere in moto i giudici costituzionali.
Al di là dell’ennesimo fronte di discordia tra Meloni e Salvini (ma potenzialmente anche tra Salvini e Tajani), da tempo all’interno del destra-centro la questione del Nord dev’essere chiarita. Meloni è convinta di aver diritto a candidare il suo partito alla guida di regioni come Lombardia, Veneto, Piemonte o Friuli-Venezia Giulia sulla base dei risultati recenti di Fratelli d’Italia. Salvini rivendica il tradizionale insediamento leghista nel Settentrione, senza il quale la coalizione di governo sarebbe sconfitta nei collegi uninominali (finché ci saranno). Urge chiarimento. Lo troveranno? Lo hanno sempre trovato. Anche se Meloni ormai è stufa del suo alleato/avversario