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 2025  maggio 16 Venerdì calendario

Viminale dice no al risarcimento per fotoreporter ferito dall’Isis

Entrambi i timpani distrutti, la perdita della vista a un occhio, la falange dell’indice saltata e fratture multiple alla mandibola, senza considerare il trauma psicologico. Questo il bilancio dei danni causati l’11 febbraio 2019 al fotoreporter Gabriele Micalizzi dall’esplosione di un razzo Rpg dell’Isis, mentre documentava l’avanzata delle Forze Democratiche Siriane (Sfd) contro l’ultimo bastione dei miliziani a Al-Baghuz Fawqani, nel distretto di Deir ez-Zor. All’epoca la zona era un carosello di feroci scontri tra Ypg, Sfd e i combattenti dello Stato Islamico. Eppure, il ministero dell’Interno ha respinto la richiesta del fotografo e giornalista di vedersi riconoscere i danni in qualità di vittima di terrorismo all’estero, perché l’episodio – riporta liberta.it – sarebbe legato allo scenario di guerra in cui operava e non riconducibile direttamente all’azione dell’Isis. Ma facciamo un passo indietro: al rientro in Italia di Micalizzi (il 17 febbraio 2019), parte in automatico l’istanza di investigazione per tentato omicidio. I carabinieri si muovono subito anche con il coinvolgimento del Ros, ma la difficoltà di condurre indagini in territorio siriano è evidente. Gabriele conta però sulle testimonianze dei colleghi presenti sul posto – tra cui il brasiliano Gabriel Chaim della Cnn, che ha filmato anche gli istanti successivi all’esplosione – oltre che sulla sua ultima foto scattata a 100 metri dai miliziani che li prendono di mira nonostante la scritta Press. L’inchiesta si arena, finendo archiviata per l’impossibilità di dimostrare il coinvolgimento dell’Isis. Nel 2021, Micalizzi avvia la procedura di risarcimento danni, forte della perizia medica che gli riconosce tra il 50 e il 60% di invalidità. L’iter richiede tempo, ma poi arriva la risposta del ministero in una Pec: “Richiesta respinta”, è impossibile dire chi abbia provocato la detonazione. Il reporter farà ricorso, rientrando in quel 10% dei respinti che va avanti nonostante la complessità del procedimento.