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 2025  maggio 16 Venerdì calendario

Caccia ai ladri sulla metro A da gennaio 2 arresti al giorno

Sulle banchine della metro e alle fermate dei bus. In strada e all’interno dei mezzi. Sono ovunque. E colpiscono ovunque. Con l’arrivo di milioni di pellegrini e di turisti, le bande di borseggiatori intensificano la loro attività. Più viaggiatori significa più portafogli da rubare, ma anche più possibilità di confondersi tra la gente e fuggire indisturbati. Pendolari e residenti ormai li conoscono bene, i turisti no. Sono loro infatti le prede preferite dei borseggiatori. «L’80% sono viaggiatori stranieri. Specialmente americani e asiatici perché sono quelli che girano con più contanti», spiega il Maggiore Roberto Martina, comandante della Compagnia Carabinieri Roma Centro. E questo è anche il ragionamento dei malviventi, diventati sempre più abili dopo anni di “esperienza”. Sanno esattamente dove e quando agire. Conoscono bene gli orari e i giorni di punta, così come le zone “più appetibili”.
GLI EVENTI
Gettonatissimi poi i periodi in cui ci sono grandi eventi in città. Quale momento migliore se non quello attuale? Quando la Capitale è invasa dai pellegrini per l’elezione del nuovo Pontefice e dai tifosi del tennis arrivati a Roma per vedere i loro campioni sfidarsi sulla terra rossa? Grandi eventi ed emergenze davanti ai quali le forze dell’ordine non si fanno trovare impreparate. Anzi.
Dal 21 aprile, giorno della morte di Papa Francesco ad oggi, è cresciuto il numero di borseggiatori arrestati dai carabinieri: sono 40. Nello stesso periodo del 2024, invece, erano 31. Quasi due arresti al giorno. Ben 230 dall’inizio del 2025. Numeri ai quali bisogna poi aggiungere gli arresti eseguiti dalla polizia di Stato. I servizi antiborseggio dei carabinieri infatti vengono svolti seguendo le linee strategiche indicate dal Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, e condivise nell’ambito del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, in coordinamento con le altre forze di polizia.
LE ZONE
Ma quali sono le aree più critiche? Ovviamente le più turistiche. La tratta a maggior rischio infatti è la linea A della metropolitana, che attraversa le zone più gettonate della Capitale: da piazza di Spagna al Vaticano. «Nello specifico, il tragitto peggiore è quello che va da Cipro a Termini», spiega il personale dell’unità antiborseggio della stazione dei carabinieri Roma Vittorio Veneto.
GLI INTERVENTI
Ed è proprio alla fermata di Termini che ieri mattina i carabinieri hanno fermato tre rumeni sospetti per un controllo. Tutti e tre infatti avevano precedenti per furto aggravato. Con precedenti penali era anche il cinquantenne georgiano arrestato poco prima in flagranza di reato. Questa volta non in metropolitana, ma sull’autobus. Altro luogo prediletto dalle bande. Il malvivente era a bordo di un bus della linea 64 (quella che collega la stazione San Pietro a Termini) quando ha sfilato il portafoglio a un turista brasiliano, senza che il malcapitato se ne rendesse conto. A bordo del mezzo, però, c’erano anche i militari dell’unità antiborseggio che hanno notato tutto. E così è scattato l’arresto per il cinquantenne che oggi verrà processato per direttissima. Al turista, invece, è stata riconsegnata la refurtiva, salvando così portafoglio e vacanza.
LE TECNICHE
A “dividersi” la piazza sotterranea e non, sono soprattutto due fazioni: da una parte i latinos, dall’altra i rom. Non mancano poi gruppi di rumeni e georgiani. Ognuno con la sua tecnica. Le donne rom preferiscono sedersi sulle banchine e studiare le vittime. Quando le individuano non le perdono mai di vista e appena arriva la metro si alzano di scatto dalla sedia, bloccano con il piede la porta del vagone per non farla chiudere, rubano quello che possono e poi la fanno richiudere. In questo modo la vittima resta dentro il mezzo senza più telefono e portafoglio, ma soprattutto senza poterle più fermare. «Il momento peggiore evidenzia Martina è la salita sui vagoni. Per quello è consigliato evitare di usare i vagoni centrali dove spesso ci sono più persone». I sudamericani, invece, preferiscono seguire la vittima lungo tutto il tragitto, anche salendo sui vagoni. I rumeni, infine, iniziano a osservare le prede quando sono ancora in superficie per poi entrare in azione sulle scale mobili. Tecniche che ogni giorno perfezionano e in parte modificano, nella speranza (spesso vana) di non farsi beccare. «Molte volte proseguono i militari del servizio antiborseggio bloccano le scale mobili o addirittura fanno scattare l’allarme antincendio delle stazioni. Così, approfittando della confusione, entrano in azione».
LE VEDETTE
Non mancano poi le vedette posizionate lungo le banchine, come la romena che ieri mattina, alla vista dei carabinieri, è fuggita per andare ad avvertire i suoi. Si tratta quasi sempre di mendicanti o di barboni che «in cambio di 5 o 10 euro offrono informazioni utili ai borseggiatori, dicendogli quando e dove hanno visto noi militari». Collaborazioni diventante fondamentali per i malviventi, che si trovano a dover fronteggiare un numero sempre più crescente di forze dell’ordine, incrementate in occasione del Giubileo. Un aumento di personale che sta portando i suoi frutti, come conferma la diminuzione del numero di denunce raccolte dalla stazione dei carabinieri Roma Vittorio Veneto. «In passato ne raccoglievamo circa 20-30 al giorno. Nell’ultimo periodo siamo scesi a poco meno di 10», evidenzia il personale dell’unità antiborseggio. Numeri in calo grazie all’attività di repressione e di prevenzione che le forze dell’ordine svolgono in collaborazione anche con l’Atac. Ad avvertire e proteggere cittadini e turisti dai borseggiatori non sono solo i militari, ma anche i tanti annunci dell’azienda che invitano a fare attenzione. Dai pannelli affissi alle fermate agli avvisi sonori che invitano «la clientela a prestare attenzione ai propri oggetti personali». Un messaggio diffuso in tutte le stazioni in lingua italiana e inglese. Un modo per richiamare l’attenzione di tutti, nella speranza di arginare sempre di più quella che è una vera e propria piaga per la Capitale.