Il Messaggero, 16 maggio 2025
Lo sgarbo della Spd «Italia non strategica» Tajani: anti-europei
Un colpo di bianchetto in Germania tinge di nero l’umore del governo italiano. La notizia plana sui siti internazionali a metà pomeriggio. La Spd ha cercato di cancellare l’Italia dai “partner strategici” elencati nel patto di governo con la Cdu e la Csu. Un’esclusione pretesa e ottenuta dai socialisti asse portante del nuovo governo di Friedrich Merz, riporta il quotidiano Die Welt, per lanciare un messaggio al governo di Giorgia Meloni. A due giorni dal bilaterale in programma proprio con il Cancelliere a Palazzo Chigi, domani, alla vigilia della messa di intronizzazione di Papa Leone XIV. Apriti cielo. «Se fosse confermato che l’eliminazione del riferimento all’Italia è avvenuta su pressione della sinistra tedesca, saremmo di fronte a un atto gravissimo – tuona il ministro Tommaso Foti che presiede gli Affari europei – un danno che non colpisce un governo, ma l’intera Nazione». Parte per primo lui e in serata ci mette il carico il ministro degli Esteri Antonio Tajani: «Una scelta antieuropea – l’affondo in tv a Cinque Minuti – È inutile che dicono di essere europeisti: quando cercano di dividere l’Europa che deve invece in questo momento essere unita, commettono un errore gravissimo». Raccontano lo stupore del vicepremier forzista che con Merz ha un’antica consuetudine corroborata dalla comune appartenenza popolare. Ed è già tardi per la diplomazia quando ormai a Roma il “Caso Welt” è esploso.
LA LINEA A PALAZZO CHIGI
Giorgia Meloni non si esprime ancora, forse per evitare uno strappo con i tedeschi alla vigilia di un attesissimo vis-a-vis. Ma fa capire eccome cosa pensa mandando avanti il suo partito, Fratelli d’Italia, in trincea a chiedere ad Elly Schlein, la leader del Pd alleata dei socialisti tedeschi, cosa pensi del (presunto) schiaffo anti-italiano. Augusta Montaruli: «Chiedo la presenza del governo in aula «affinché venga a relazionare su una vicenda che danneggia l’Italia». Calovini, capogruppo in Commissione esteri, si dice «basito dal silenzio della sinitra». La chiamano “scia": un fiume di dichiarazioni che si riversa nei lanci di agenzie, dopo il via libera di via della Scrofa, quartier generale del partito, poi si condensa nelle veline serali. In verità lo schiaffo tedesco è un giallo. Prima i fatti, poi i retroscena. Nel documento programmatico della Grande coalizione formata a fatica due mesi fa per tenere fuori l’ultradestra di Afd – 147 pagine, titolo: “Una responsabilità per la Germania” – c’è un passaggio sull’Italia. O meglio c’era. Poche righe, politicamente delicate. Quando i contraenti del “contratto” si impegnano a puntare su altri Paesi per un’alleanza strategica oltre all’antico “triangolo di Weimar” che lega la Germania a Francia e Polonia. «Vogliamo rafforzare le future relazioni con la Repubblica Ceca, la Grecia e l’Italia». Ecco, ora un tratto di penna, questi i rumors sulla stampa tedesca, avrebbe cancellato il terzo nome sulla lista. C’entra la crescente insofferenza dei socialisti teutonici, seconda delegazione del Pse all’Eurocamera, per le mosse di Meloni sul fronte internazionale. La scelta di puntare sull’asse con Donald Trump e sottrarsi di tanto in tanto ai conciliaboli franco-tedeschi, ora sui dazi, ora sulla guerra in Ucraina. E tutto questo mentre Merz, riconosce DW, dimostra invece di voler scommettere sui rapporti con Palazzo Chigi tanto che fonti della Cdu e della Csu si affrettano a smentire: nessuno sgarbo a Meloni, è solo «un errore» nell’ultima bozza del patto. Chissà.
IL BILATERALE
Di certo il tempismo non aiuta a far posare la polvere. Domani Merz è atteso dalla premier. Faccia a faccia nel pomeriggio, un esordio attesissimo dagli sherpa di Meloni che hanno preparato per filo e per segno l’incontro. Energia, automotive, industria, riforme europee e guerra in Ucraina, tanti i dossier sul tavolo del bilaterale. Che ora il Welt-gate fa traballare un po’ di più. Dopo l’affondo sulla Spd, Tajani mette le mani avanti: «Merz? Lui vuole certamente un buon rapporto con l’Italia». Strategico o no, sarà il tempo a dirlo.