Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  maggio 11 Domenica calendario

Anche i Berliner Philarmoniker vanno in conclave

(…) I Berliner Philharmoniker sono un modello per la loro struttura non solo esterna ma anche interna, grazie a una struttura estremamente democratica. “Dal 2002 siamo una Fondazione ed è il consiglio della Fondazione a prendere le decisioni più importanti– sottolinea la manager dei Berliner Andrea Zietzschmann –. Il consiglio è composto dal nostro direttore musicale Kirill Petrenko e poi da due membri dell’orchestra, uno del board dei media, uno del board dell’orchestra e io che sono anche il relatore del consiglio di amministrazione. Come si può intuire, già nel processo decisionale sono dunque coinvolti alcuni musicisti. Ci sono inoltre comitati diversi nell’orchestra che lavorano alla pianificazione. Credo che questo modo di pensare e di lavorare sia uno dei motivi per cui la nostra orchestra è anche felice e soddisfatta proprio perché è direttamente coinvolta nel processo decisionale”.“Scegliamo i membri del board dell’orchestra, dei media e altri ruoli importanti. Eleggiamo questi colleghi per un periodo per lo più di tre anni in cui hanno la responsabilità di decidere con tutto il team, con la direzione generale e con il direttore d’orchestra. Tutti insieme stabiliamo in quale direzione deve navigare la nostra nave, dove andare in tournée, quali programmi deve suonare, quali solisti invitare. È un grande privilegio”, aggiunge Philipp Bohnen.
E sono gli stessi musicisti a eleggere anche il direttore musicale attraverso un conclave. Esattamente come accade per l’elezione di un pontefice, infatti, i 150 orchestrali si riuniscono in un luogo segreto senza avere contatti con l’esterno. Nell’ultimo conclave, 10 anni fa, è stato scelto Kirill Petrenko. “È un processo lungo. Ci incontriamo con l’orchestra, parliamo e parliamo e parliamo, e alla fine abbiamo una lista di un paio di nomi, e poi andiamo a discutere quei nomi. Alla fine, dopo un altro processo, troviamo quello giusto”, spiega Eva-Maria Tomasi, violinista facente parte del Board dell’orchestra. 
I Berliner sono anche un’orchestra molto internazionale, con più di 30 nazionalità diverse. “Abbiamo inserito proprio di recente un flautista islandese e siamo arrivati a 33 nazionalità.  Abbiamo anche tanti asiatici e ovviamente anche italiani. Credo che meno del 50% sia tedesco”, precisa la manager Andrea Zietzchmann.
Tra i direttori musicali che hanno guidato i Berliner e fatto la loro storia, anche Claudio Abbado. “Sono entrato nell’orchestra quando Abbado era direttore principale, era il 1994 – ricorda Olaf Maninger, violoncellista e nel Media Board –. Ho avuto il privilegio di lavorare con lui anche nell’Orchestra Giovanile della Comunità Europea dai 16 ai 19 anni. Aveva le mani più spaventose e affascinanti. Riusciva a descrivere la musica non solo con le parole ma con tutti i gesti. Con quei gesti bellissimi formava la musica ed è stata una delle esperienze più uniche della mia vita”.
I Berliner sono infine un’orchestra anche all’avanguardia sul fronte tecnologico grazie alla Digital Concert Hall, la loro piattaforma in streaming. “È un’incredibile sala da concerto digitale che ha festeggiato il suo 15esimo anniversario. Rappresenta anche un enorme archivio della memoria e della bibliografia dell’orchestra – sottolinea Olaf Maninger – Per noi è affascinante perché ogni concerto è registrato e ha una distribuzione internazionale incredibile. Tutta la registrazione viene però controllata interamente a distanza. Ci sono sette o otto telecamere, a seconda di quello che stiamo facendo. Se si tratta di un coro è necessaria un po’ più di attrezzatura. Ma è appunto tutto completamente controllato a distanza. Così non c’è nessun elemento di disturbo per il pubblico, nessuna luce supplementare nella sala, nessuna luce supplementare per i musicisti”.