Sky Tg24 Insider, 10 maggio 2025
Lavoratori qualificati in Ue, l’80% va in Germania
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La blue card è stata istituita dall’Unione europea per richiamare e trattenere lavoratori altamente qualificati, in particolare nei settori che risentono di una carenza di competenze autoctone. Un modo per partecipare alla corsa mondiale ai talenti. Battezzata nel 2012, è stata poi rivista nel 2021, dopo che la pandemia aveva messo in luce la sofferenza degli operatori sanitari e la necessità di ampliare la forza lavoro specializzata, con nuove agevolazioni e percorsi di approvazione più rapidi. La Carta blu garantisce ai lavoratori extra-Ue un permesso di lavoro e di soggiorno e l’aggiornamento alle norme per il rilascio sono state recepite nella legislazione italiana nel 2023.
Nel 2023, anno a cui si riferiscono gli ultimi dati appena pubblicati da Eurostat, sono stati circa 89 mila i lavoratori extracomunitari altamente qualificati che hanno ottenuto la Carta blu Ue. Quasi tutti sono andati a lavorare in Germania: 69 mila le “Blaue karte” rilasciate, pari a quasi l’80% del totale. Le briciole se le sono mangiate Polonia e Francia, rispettivamente con 7 mila e 4 mila permessi, seguite dalla Lituania (1.710) e dall’Austria (1.135). E in Italia? Ne sono state concesse solo 747, meno dell’1% del totale. Danimarca e Irlanda non hanno aderito all’iniziativa, mentre Cipro non ne ha rilasciata nemmeno una. Le differenze a livello continentale sono, quindi, macroscopiche.
C’è da sottolineare che l’impegno della Ue nel promuovere questa soluzione che favorisce la competitività ha avuto i suoi effetti negli anni. Cinque anni prima degli ultimi dati, le Carte blu rilasciate erano state poco più di 32 mila, con una crescita che sfiora il 300% nel quinquennio. In Italia, invece, non è stata rispettata nemmeno la percentuale di crescita continentale. Nel 2018 erano state rilasciate 462 Blue card, con un aumento del 61% in cinque anni.
Anche per quanto riguarda le autorizzazioni rilasciate ai cittadini extracomunitari che desiderano studiare e fare ricerca nei Paesi Ue, la Germania è la destinazione preferita, ma con proporzioni meno esagerate rispetto alla Carte blu. Nel 2023 in tutta l’Unione europea sono state rilasciate 451 mila autorizzazioni. Poco meno di un terzo (144 mila) sono state rilasciate dal governo tedesco, poco più di quanto fatto dalla Francia (117 mila, pari al 26%). Poco più indietro la Spagna, con 55 mila. Da noi sono arrivati tramite questo tipo di permessi di soggiorno e studio 1202 extracomunitari. In proporzione al totale, un risultato peggiore della percentuale relativa alle blue card: 0,27%. Siamo in fondo alla classifica.
Se la Germania è la destinazione preferita, l’India è la principale fonte di talenti che scelgono l’Unione europea per lavorare o studiare. I cittadini indiani hanno ricevuto il maggior numero di Carte blu nel 2023 (2 mila, pari al 24% del totale), davanti ai cittadini di Russia (9 mila, pari all’11%), Turchia (6 mila, pari al 7%) e Bielorussia (5 mila, pari al 6%). E sempre dal subcontinente indiano provengo più studenti e ricercatori che da altri Paesi. Cinquantamila, che equivalgono all’11% del totale. Poco meno i cinesi (47 mila, pari al 10%), i marocchini (22 mila, pari al 5%) e gli statunitensi (21 mila, pari al 5%).