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 2025  maggio 15 Giovedì calendario

Cari snob, dovete arrendervi: il romance ha conquistato il Salone

Sedicimila accessi in quindici minuti, diecimila posti sold out poco dopo l’apertura delle prenotazioni, la corsa dell’organizzazione per reperire spazi più capienti di quelli previsti ed estendere l’evento. No, gli Oasis non hanno ancora annunciato una data italiana per la loro reunion di quest’anno; quella che ho descritto è l’adunanza di lettrici (femminile sovraesteso) per garantirsi un posto al “Romance Pop-Up” che si terrà al Salone del Libro di Torino nella giornata di sabato 17.
Il Romance Pop-Up è un evento, all’interno del Salone, dedicato agli incontri ravvicinati, detti in gergo “Meet&Greet”, tra le autrici e le lettrici del genere romance, appunto; un’occasione per firmare dediche e autografi sui romanzi, salutarsi, scambiare due chiacchiere e scattarsi foto insieme alle scrittrici amate. Sì, perché se fino a qualche anno fa ilcore della fiera erano le presentazioni, oggi l’interazione diretta con l’autore è altrettanto, se non più, importante.
Cinquantatré autrici – tra italiane e internazionali – si alterneranno all’interno delle dodici sale messe a disposizione dal Salone presso Uci Cinemas Lingotto, ciascuna con il proprio spazio orario che le lettrici hanno prenotato tramite il sito della fiera, mettendo sveglie e promemoria, per avere la sicurezza di essere le prime a cliccare sul tasto “Riserva il tuo posto”, mandando in tilt la piattaforma, che non era preparata a un traffico senza precedenti.
Senza precedenti è anche l’elenco dei nomi: dagli Stati Uniti arrivano Penelope Douglas, la papessa del dark romance; Lauren Roberts, autrice della saga romantasy già cultPowerless; Rebecca Ross, l’acclamata autrice della serie Divini Rivali;mentre, tra le italiane, Stefania S. con la sua tetralogia Love Me Love Me,di cui sono appena terminate le riprese del film; e ancora, con le loro storie già amatissime sulla piattaforma di scrittura Wattpad, Rokia, Carrie Leighton, Lily Red, Scarlett Starkey, Chiara Cavini Benedetti, A.J. Foster, Ribes Halley, Hazel Riley, Karim B, Ellie B. Luin; l’atteso ritorno di Kira Shell con Mocker; le veterane Anna Premoli, vincitrice del Premio Bancarella 2013, Naike Ror, L.F. Koraline, Marilena Barbagallo, Valentina Ferraro, Paola Chiozza. E non manca certo Erin Doom, autrice del romanzo dei record Fabbricante di lacrime, che da due anni ricopre anche l’incarico di curatrice della sezione romance del Salone del libro.
«Uno spazio dedicato all’incontro, alla condivisione e allo scambio attivo tra autrici e lettrici di romance che rappresenta un forte riconoscimento al genere della sua dignità letteraria», così la curatrice commenta il Pop-Up romance, con orgoglio.
Anche io sono ben orgogliosa di far parte di questo nuovo scenario del Salone del libro, che già lo scorso anno aveva aperto al romance la porta principale, dedicandovi unasezione apposita del programma, e nel 2025 – in cui tra l’altro cade il 250esimo anniversario della nascita di Jane Austen, a suo modo matriarca del genere – l’ha collocato al centro della giornata di sabato, facendone addirittura uno degli eventi di punta.
Mi rendo conto che i nomi da me elencati – e non li ho citati tutti per questioni di spazio – a qualcuno suoneranno estranei, ma rappresentano da soli svariati milioni di copie vendute ogni anno in un mercato, quello italiano, non facile. Quindi è chiaro che non stiamo più parlando da un pezzo di un generedi nicchia ma, se non del cuore, almeno di uno dei due polmoni dell’editoria. Piaccia o non piaccia, il romance si sta riprendendo il suo legittimo posto, nonostante e a dispetto di chi vorrebbe epurarlo dalle librerie.
Tra tutti i generi è forse quello con il più alto tasso di avvicinamento di non lettori, che trasforma in lettori, anche forti. E poco ci vuole dato che in Italia si reputa lettore forte quello che legge un libro al mese. Un tetto che molte lettrici romance spesso sfondano, e di parecchio. E quale missione è più importante nell’editoria che quella di attrarre e allargare il bacino di lettori? Sì, perché lettori non si nasce, si diventa, ma questo molti tendono a dimenticarlo.
Il parlare d’amore non passa mai di moda, perché è un’esperienza collettiva che tocca ciascuno di noi, in misure e modi diversi: siamo tutti in cerca di una chiave per decodificare le relazioni, una bilancia per gli equilibri affettivi, una mappa delle emozioni. Il romance, in questo, fa la sua parte, rivolgendosi a tutti. Proprio a tutti.
Nell’articolo ho utilizzato il femminile sovraesteso, parlando di autrici e lettrici, poiché è un dato di fatto che il genere è stato ed è ancora prodotto e letto principalmente da donne, ma questa crescita ha fatto sì che recentemente anche gli uomini abbiano cominciato ad avvicinarsi a quelli che fino a qualche anno fa chiamavamo “romanzi rosa”, dando erroneamente l’idea che fossero destinati unicamente alle donne… tuttavia l’amore, vogliamo ben sperare, è un sentimento e un’esperienza universale. Anche per questo il Salone del Libro ha deciso di metterlo in risalto con un evento di tale portata e in primo piano. E se dovesse rivelarsi apprezzato, per l’edizione 2026, credo che dovrà attrezzarsi con uno spazio un po’ più grande…