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 2025  maggio 15 Giovedì calendario

Il caso al vertice della Nato. Nessun invito agli ucraini per il veto degli Stati Uniti

Volodymyr Zelensky potrebbe non essere tra gli ospiti del prossimo vertice Nato in programma all’Aia il 24 giugno. Secondo fonti diplomatiche, gli Stati Uniti si sarebbero finora rifiutati di includere l’Ucraina nell’elenco degli invitati, che comprende invece i quattro principali partner asiatici dell’Alleanza: Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda.
LA STRATEGIA
La mancata estensione dell’invito ha sorpreso e inquietato numerosi alleati europei, che avrebbero espresso riservatamente il proprio disaccordo a Washington. Ma in realtà, osservano alcuni analisti, non c’è molto da stupirsi: dietro la possibile esclusione di Zelensky si intravede infatti una strategia più ampia, con l’amministrazione Trump intenzionata a ridurre il coinvolgimento diretto nel conflitto, e deciso a trovare un cessate il fuoco che favorisca le condizioni di Mosca. Un’intesa, almeno nelle intenzioni, che potrebbe includere concessioni territoriali ucraine e uno stop formale a qualsiasi futura integrazione di Kiev nella Nato. In quest’ottica, concedere a Zelensky una piattaforma di rilievo in un vertice internazionale di eccezionale importanza significherebbe agli occhi di Trump, ma soprattutto di Putin rafforzare un interlocutore che si oppone frontalmente alla nuova linea negoziale, rendendo più ardua qualsiasi apertura diplomatica con la Russia. Per ora, dunque, per non chiudere completamente la porta, si ipotizza solo la possibilità di coinvolgere Zelensky in un evento di livello ministeriale, magari riservato ai titolari di Esteri e Difesa. Un formato secondario, più defilato, ma simbolicamente utile.
La questione dell’invito che, va sottolineato, non è stata formalmente chiusa poteva emergere nel corso della riunione informale dei ministri degli Esteri della Nato ad Antalya, in Turchia, avviatasi ieri sera. Sotto la guida del nuovo segretario generale Mark Rutte e del ministro turco Hakan Fidan, i 32 membri dell’Alleanza stanno lavorando alla preparazione del vertice dell’Aia, che secondo fonti diplomatiche avrà un’agenda «molto concisa». La scelta di limitare la portata delle conversazioni viene interpretata come un tentativo di evitare tensioni tra l’approccio pro-Kiev di molti membri europei e quello più accomodante di Washington. Da quel che si sa finora, il programma prevede una cena offerta dai reali olandesi ai leader il 24 giugno, con la presenza dei partner asiatici, mentre la sessione ufficiale avrà luogo il giorno successivo e sarà dedicata all’incremento delle spese militari, che Rutte è deciso a portare al 5% del Pil entro il 2032, e alla definizione degli obiettivi strategici. Al tempo stesso, gli occhi sono puntati su Istanbul, dove domani è atteso un evento potenzialmente decisivo, che potrebbe cambiare le carte in tavola.
LA SFIDA
Il presidente Zelensky è oggi in Turchia, ad Ankara, per incotrare Erdogan, mentre a Istanbul inizieranno i negoziati diretti con la Russia, i secondi dall’inizio dell’invasione su vasta scala nel 2022. Zelensky aveva lanciato una sfida pubblica a Putin, chiedendogli di presentarsi in persona. Il presidente russo ha però rifiutato.