Corriere della Sera, 14 maggio 2025
Pacchi pubblici e lotta all’azzardo
E l’azzardo? Nei contratti Rai ha fatto la fine della pancia nel vecchio Carosello dove l’attore Mimmo Craig si agitava nel letto sognandosi enorme come un ciccione di Botero alle prese con un’irraggiungibile bionda sulle note celestiali di «Morning Mood» e si svegliava di colpo chiamando la domestica: «Matilde! Matilde!» Al che lei, nera ma veneta, chiedeva: «Cossa ghe xè sior parón?» E lui: «Matilde, ho fatto un sogno terribile: avevo una pancia così!». Macché, tutto passato grazie all’Olio Sasso! E si metteva a ballare: «La pancia non c’è più! La pancia non c’è più!»
Ed ecco che, mentre Striscia la notizia prosegue nella sua campagna contro la tivù pubblica che titilla ogni giorno la tentazione di scommettere degli italiani facendo balenare la possibilità di vincere gran quantità di denaro (manco tanto, poi, se «per pura coincidenza» il gioco finisce sempre con regali ridotti) senza pretendere in cambio manco il fastidio di dover dare una risposta sulle coltellate di Bruto a Cesare o il numero delle Caravelle di Colombo, salta fuori che nell’ultimo contratto tra il governo e l’azienda radio-televisiva l’impegno a non incentivare l’azzardo è sparito.
Capiamoci, non che prima fosse stringente. Ma a pagina 23 del Contratto di servizio 2018-2022 era comunque scritto, tra tante promesse di responsabilità sociale, che la Rai era «tenuta a garantire l’assenza di messaggi pubblicitari sul gioco d’azzardo per favorire il contrasto alla ludopatia». Ora non più: tra le 11.154 parole usate per il nuovo accordo fino al 2028, così come è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, la parola «azzardo» è stata cancellata: puff! Qualcuno deve avere pensato: metti caso che un magistrato ci metta il naso…
Eppure giorni fa il sociologo Maurizio Fiasco, che Sergio Mattarella ha nominato Cavaliere della Repubblica per il suo impegno contro le ludopatie, ha spiegato su Canale 5 come proprio «gioco dei pacchi» sbandierato sul principale canale Rai è una vera e propria istigazione al gioco: «I pacchi di “Affari Tuoi” riproducono tutte le procedure più tipiche dell’induzione all’azzardo. Anche se il concorrentre entra nel gioco senza pagare il biglietto, al momento della formulazione dell’offerta, secondo il codice civile, i soldi sono nell’effettiva disponibilità della persona, che perde la reale cognizione del denaro e rilancia...» Ma la Rai non rivendica sempre di essere un servizio pubblico?