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 2025  maggio 14 Mercoledì calendario

Garlasco, ecco il canale vicino casa delle cugine di Chiara Poggi dove si cerca l’arma del delitto. I residenti: «E’ stato ripulito 8 anni fa»

Tra le ipotesi più accreditate è che Chiara Poggi sia stata uccisa con un attizzatoio. Ed è l’arma del delitto della ragazza uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco che i carabinieri stanno cercando da questa mattina all’alba. Dopo le perquisizioni nelle abitazioni di Andrea Sempio, nuovo indagato per il caso di Garlasco, e dei suoi genitori ora l’attenzione degli inquirenti si sarebbe spostata a Tromello, piccolo comune della Lomellina, sempre in provincia di Pavia.
Il canale
Secondo quanto si apprende, l’arma del delitto che i carabinieri starebbero cercando a Tromello, piccolo comune della Lomellina, sempre in provincia di Pavia, sarebbe un attizzatoio di casa Poggi. Secondo un testimone sarebbe stata gettata in un canale.
Il testimone
Sarebbero state proprio le dichiarazioni mediatiche di un testimone a fornire indicazioni su dove è stata buttata l’arma del delitto di Garlasco, a lungo cercata dopo l’omicidio di quasi 18 anni fa. Affermazioni a cui ora i carabinieri cercano riscontro cercando nell’area di Tromello, comune non lontano da dove è stata uccisa Chiara Poggi. L’ipotesi è che l’arma cercata sia un attizzatoio da camino, come quello sequestrato (e mai analizzato) ad Alberto Stasi, l’allora fidanzato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere. Tra gli oggetti sequestrati nel 2007 a Stasi anche un martello, tra le armi più compatibili con le ferite riportate dalla ventiseienne vittima e unico attrezzo (non usato abitualmente) che da inventario sembra mancare da casa Poggi. Nella villetta di via Pascoli non risulta mancare nessun oggetto vicino al camino, il che lascia intendere che se la pista dei carabinieri si rivelasse corretta si potrebbe parlare di omicidio premeditato. Secondo indiscrezioni, il testimone di recente avrebbe fatto dichiarazioni sull’oggetto in metallo e sulla possibilità che sia stato gettato nel canale che scorre tra i comuni del Pavese. Già un altro testimone, che poi ritrattò le sue dichiarazioni rese ai carabinieri, aveva parlato poco dopo il delitto di una ragazza con i capelli biondi che si sarebbe allontanata in bici da via Pascoli e «che aveva nella mano destra un piedistallo tipo da camino-canna da fucile con in testa una pigna».

La casa delle gemelle Cappa, le cugine di Chiara
Le ricerche sulla presunta arma del delitto di Garlasco del 2007 si basano, da quanto si è saputo, sulla testimonianza di un uomo, raccolta nei mesi scorsi dalla trasmissione ’Le Iene’, che avrebbe detto di aver visto una persona, una donna, gettare un oggetto metallico in un canale. Canale che si trova a Tormello, nel Pavese, vicino a una casa che era di proprietà della nonna delle gemelle Cappa, cugine di Chiara Poggi, e dove si stanno concentrando le attività di carabinieri e vigili del fuoco. A partire da questa nuova testimonianza, i carabinieri del Nucleo investigativo, coordinati dalla Procura pavese diretta da Fabio Napoleone, hanno deciso di effettuare ricerche nel canale a distanza di 18 anni dall’omicidio. Un accertamento che in precedenza non era mai stato fatto. Le gemelle Cappa non risultano indagate negli atti.

Il canale ripulito 8 anni fa
 «Il canale è stato ripulito dal Comune circa otto anni fa». Lo raccontano ai giornalisti assiepati a Tromello, in attesa dell’avvio delle ricerche della possibile arma del delitto di Chiara Poggi, i residenti delle case che affacciano sulla roggia che attraversa il paese a pochi chilometri da Garlasco. «Con una barca apposta sono passati, hanno messo tutto lo sporco a riva e ho visto mentre lo ripulivano», racconta la signora Antonella, il cui giardino affaccia sul canale, dal lato opposto rispetto a quello della casa della famiglia Cappa, imparentata con Chiara Poggi. I residenti, inoltre, riferiscono delle loro pulizie periodiche dei tratti della roggia che affaccia sulle rispettive case, “per fermare la crescita delle piatte, in modo che non ostruiscano il fosso”, racconta un abitante.

Le indagini su Sempio
Sempio, 37 anni, è indagato nell’ambito di nuove indagini sull’uccisione di Chiara Poggi. Per il delitto è stato condannato in via definitiva, nel 2015, l’ex fidanzato della vittima, Alberto Stasi, attualmente in semilibertà. Sempio, amico di Marco Poggi,  fratello di Chiara, all’epoca dei fatti aveva 19 anni, ed era già stato al centro delle indagini tra il 2016 e il 2017, ma le accuse nei suoi confronti erano poi state archiviate. L’11 marzo 2025, però, si è scoperto che Sempio era nuovamente indagato. Sul tavolo c’è il dna trovato sulle unghie della vittima, incompatibile con quello di Stasi, ma che, seguendo metodi e tecniche di nuova generazione, risulterebbe compatibile con quello di Sempio. L’accusa per lui è di omicidio in concorso. Sempio sostiene da sempre di essere innocente. “Sono innocente – ha detto anche in una recente intervista a Sky TG24 – sono stato a casa Poggi fino a qualche giorno prima del delitto, normale ci siano mie tracce. Non avevo alcun contatto con Chiara e non conoscevo Stasi. La nuova indagine mi ha gettato nel panico”.