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 2025  maggio 13 Martedì calendario

Guerra nucleare, le compagnie aeree si preparano al conflitto: il maxi piano assicurativo in caso di esplosione atomica

Le compagnie aeree stanno adottando misure per garantire la possibilità di continuare a volare anche dopo lo scoppio di una guerra nucleare. Gli aerei potrebbero decollare anche dopo un’esplosione atomica, in base a speciali polizze assicurative elaborate per far fronte al possibile inasprimento dei conflitti in Ucraina e Kashmir. Le attuali politiche, risalenti agli anni ’50, imporrebbero infatti il fermo di tutti gli aerei civili del mondo in caso di una singola detonazione nucleare, partendo dal presupposto che ciò porterebbe allo scoppio di una terza guerra mondiale. Tuttavia, poiché si ritiene ora che l’impiego di armi nucleari implichi più probabilmente l’impiego delle cosiddette testate tattiche – utilizzate in un ruolo limitato sul campo di battaglia – il settore assicurativo ha elaborato piani per consentire la prosecuzione dei voli nelle regioni lontane dalle zone di conflitto. Gallagher Insurance, leader mondiale nei servizi assicurativi, di gestione del rischio e di consulenza, ha iniziato a lavorare al progetto quando Vladimir Putin ha minacciato di schierare le armi atomiche russe contro l’Ucraina nel 2022. A riportare la notizia è il Telegraph.Il progetto ha ricevuto nuovo impulso a seguito dello scoppio del conflitto tra India e Pakistan sul Kashmir, dove la scorsa settimana le ostilità hanno raggiunto un livello mai visto da decenni.Nigel Weyman, socio senior di Gallagher, ha chiarito: «Quando la politica sui volo a seguito di una guerra nucleare fu redatta, si dava per scontato che qualsiasi detonazione ostile portasse “all’Armageddon”. Ma a quei tempi non esistevano armi nucleari tattiche di dimensioni e impatto variabili.  Ad esempio, l’ultima generazione della bomba a gravità americana B61 lanciata da un aereo trasporta una testata nucleare con una potenza pari a soli 0,3 kilotoni».
Le testate nucleari
Questa cifra è da confrontare con i 15 kt della bomba sganciata su Hiroshima nel 1945 e con i 100 kt di una singola testata missilistica Trident II. Mentre la Gran Bretagna ha ritirato le sue ultime armi nucleari tattiche nel 1998, si ritiene che la Russia ne abbia quasi 2.000. La Corea del Nord ha presentato quella che ha definito «un’arma tattica» nel 2023, mentre il missile Nasr del Pakistan può anch’esso trasportare una testata nucleare da campo di battaglia. «Perché, ad esempio, Air New Zealand dovrebbe restare a terra nel caso di un’esplosione nucleare in Europa di lieve entità? Le compagnie aeree stanno cercando soluzioni alternative per qualsiasi sfida: corridoi sicuri, altezze minime affinché i missili terra-aria non possano raggiungerle. Le nubi di cenere vulcanica colpiscono vaste aree, ma il mondo continua a volare», ha aggiunto Weyman.

Il piano e la copertura assicurativa
Il broker ha elaborato un piano che prevede che un numero selezionato di assicuratori valuti dove le compagnie aeree possano volare dopo un’esplosione nucleare, avvalendosi dell’analisi degli esperti di sicurezza di Osprey Flight Solutions, società specializzata nella gestione del rischio. Il gruppo, composto da 15 membri, di cui fa parte anche Allianz, la più grande compagnia assicurativa al mondo, si riunirebbe entro quattro ore dall’esplosione e valuterebbe la minaccia per le compagnie aeree paese per paese. Il piano garantirebbe a ciascun vettore una copertura assicurativa di 1 miliardo di dollari (750 milioni di sterline) per aereo, al fine di coprire eventuali danni per passeggeri e terze parti. Finora circa 100 compagnie aeree hanno aderito al progetto.