Libero, 11 maggio 2025
Libri antichi in vendita
Parodiando Indiana Jones, si potrebbe dire che andare alla ricerca del libro perduto è un’avventura straordinaria. Da vivere in diretta il 17 e 18 maggio, con la mostra “Mantova Libri Mappe Stampe” ( https://www.mantovalibriestampe.com), diretta da Elisabetta Casanova: tra le rarità annunciate, evento straordinario, al primo posto c’è il misterioso Complementum artis exorcisticae del 1619, un libro avvolto nella leggenda.
Vi state chiedendo quale importanza può avere un testo antico nella nostra fuggevole epoca che va di corsa, dribblando le guerre e l’intelligenza artificiale? Ebbene, alle spalle di tutti noi ci sono i libri, alcuni dei quali hanno contribuito a scrivere la storia del mondo. In principio fu la Bibbia, di quella stampata da Gutenberg ne restano soltanto 47 copie nel mondo (costo di ognuna circa dieci milioni di euro), ma esistono altre opere epocali, come la Magna Charta Libertatum, che l’arcivescovo di Canterbury elaborò per Giovanni d’Inghilterra, nel 2007 fu venduta all’asta per 20,1 milioni di euro, pare che l’acquirente sia stato David Rubenstein. Per non parlare del più famoso dei libri scientifici di Leonardo da Vinci, il Codice Leicester che analizza il movimento delle acque e la brillantezza della luna, nel 1717 era stato acquistato da Thomas Coke, conte di Leicester, poi dal collezionista d’arte Armand Hammer, finché finì nelle mani di Bill Gates, che lo pagò 29 milioni di euro. Il più grande genio della storia in casa del più ricco del mondo...
A Mantova non ci saranno soltanto libri per miliardari, ma anche alla portata di svariate tasche, purché siano gestite con intelligenza, intuito, e come dicevamo, passione per la ricerca, un vero e proprio amore per ciascun libro inseguito.
A questo proposito, abbiamo ascoltato Diego Delfino, titolare della Libreria Scripta Manent di Albenga e possessore del prezioso e già citato volume Complementum artis exorcisticae, di Visconti Zaccaria, frate barnabita, nato a Milano. «Si tratta di un libro stampato nel 1619», racconta Delfino. «E affronta un tema molto ricercato dai collezionisti di oggi, il rapporto fra Dio, l’Uomo e il Diavolo. Spiegava la prassi per riconoscere l’attività demoniaca, svelando i metodi per affrontarla, curarla, scacciarla. E insegnava al sacerdote incaricato dell’esorcismo, a distinguere bene ciò
che era divino da quanto era opera del maligno. Un tema che sembra evocare vari film cult, ultimo quello di Russell Crowe, L’esorcista del Papa: pochi immaginerebbero che Osmodeo il demone contro il quale combatte il protagonista, è uno dei nomi presenti in questo antico libro per indicare proprio Satana. Un manuale che ci insegna persino a curare le ferite della nostra anima con antiche pozioni. Noi antiquari del cartaceo siamo alla ricerca dei libri perduti come Indiana Jones nella sue avventure? Il nostro mestiere, perdere centinaia di ore infilandosi in cantine polverosissime, impazzendo per cercare di tradurre testi rinascimentali nell’era digitale, può sembrare assurdo, ma è anche curiosità di rivivere vite passate attraverso la propria, inseguendo una passione. Il collezionismo cartaceo è anche cercare di conoscere, sviando la propria brevità esistenziale. Leggendo e toccando un libro che ha cinquecento anni assorbiamo le esperienze di decine di persone che hanno toccato lo stesso libro che è nelle nostre mani. Persone che scrivevano appunti entusiasti relativi a un’eclisse cinquecentesca appena vista, oppure raccontavano che in quel giorno era passato davanti a casa loro papa Paolo III mentre si recava al Congresso di Nizza del 1538 “a far la pace con lo imperatore e il re di Francia”. Non è solo un altro mondo, il collezionismo carataceo, è un rendez-vous fra tante vite».
Piacevole obbligo, infine, affidare la chiusura a Mansueto Bassi, storico fondatore della manifestazione, che ha compiuto novant’anni proprio nel cinquantenario. Cominciando dall’inizio: «Sono sempre stato appassionato di libri che acquistavo per documentarmi sulla storia dell’arte, in altre città esistevano librerie antiquarie, così ebbi l’idea di promuovere qualcosa di nuovo, ne parlai con Adalberto Sartori, e raccogliemmo i primi contatti, trovammo la sede e nel maggio del ’75 per la prima volta venivano esposte preziose edizioni, libri antichi, carte geografiche, incisioni, insomma, “l’antiquariato di carta”. Sicuramente il successo all’inizio fu dovuto alla novità, e alla varietà, il poter toccare con mano. Chi acquistava per investimento, per fare un piacere, per un regalo. Oggi, dopo qualche anno di interruzione, il grande ritorno: partecipa anche mia figlia Sara, titolare della libreria “Scriptorium”, e mi riferisce di eccezionali presenza e frizzante entusiasmo».