La Stampa, 12 maggio 2025
Damiano David, il primo album da solista: “In Funny Litte Fears esorcizzo le paure”
Un primo album da solista «per mostrarmi in una maniera diversa e urlare di cose che finora non avevo affrontato per paura di espormi, del giudizio. Mi sono sempre rifugiato dietro un senso di protezione, qui ho voluto distruggerlo perché ora mi sento più sicuro». Così Damiano David, incontrando la stampa a Roma, spiega il senso di Funny Little Fears, il suo primo album da solista, senza i Maneskin, in uscita in tutto il mondo il 16 maggio per Sony Music Italy / Epic Records in digitale e in fisico nella doppia versione CD e vinile. Quattordici brani in inglese (quattro finora i singoli, Silverlines, Born with a Broken Heart, Next Summer e Voices, dal 16 maggio sarà in radio il quinto, Zombie Lady), quasi tutti firmati anche da David con un team di autori.
Rivela l’artista: «Il momento più difficile della realizzazione di questo album è stato quando avevo 7-8 canzoni e mi sono chiesto “sono capace senza la band, senza quella struttura, senza il loro sostegno e il fatto che essere in quattro ci ha sempre reso più forti?”». C’è stato, quindi, «un momento di forte paura e di non essere abbastanza», poi «ho capito che le due cose vivono vita completamente separata, non si possono confrontare ma fanno ugualmente parte di me». L’esperienza solista è vista come un’opportunità di crescita: «Essere in quattro ci ha dato molta forza, ma questo percorso solista mi ha aiutato a trovare il mio potenziale completo. Quando tornerò alla band, sarò un artista migliore». Infine, la fiducia incrollabile nel valore dei Måneskin: «Non penso che quello che abbiamo fatto con la band possa essere oscurato né da me né da nessun altro. È qualcosa di unico, raro, bellissimo. Qualsiasi cosa succeda, resterà per sempre quello che abbiamo creato, il rapporto tra noi e quello che abbiamo condiviso. Ho fortissima fiducia in quello che abbiamo fatto con la band e sto costruendo fiducia in quello che sto facendo da solo».
Dunque, un nuovo debutto per Damiano accompagnato da un tour mondiale (anche in vari festival) con già le tappe europee sold out, comprese le tre italiane, a Milano il 7 ottobre e a Roma, l’11 e il 12 ottobre. Per la presentazione dell’album è stato realizzato anche uno short film, girato nel deserto fiorito del Joshua Tree National Park (già omaggiato dagli U2) «dove ho scritto gran parte del disco e ho vissuto con gli altri autori per una settimana». Il titolo Funny Little Fears «è arrivato alla fine, dalla consapevolezza di come quelle paure che hanno costituito spesso un blocco della mia vita siano diventate con l’album una cosa bella attraverso cui confrontarmi con le altre persone». Il disco, per David, è stato una sorta di autoanalisi: «Mi sentivo sbagliato e avevo la sensazione di non sapermi leggere e correggere». Questo «è un viaggio dentro me stesso. Avevo un senso di sconforto e tristezza, di insoddisfazione, che non sapevo da dove venisse, mi sentivo un po’ perso. L’album mi ha fatto capire che la causa erano proprio le paure che mi ero messo nel cervello... è stato terapeutico per me». Al centro del periodo difficile del musicista anche «la fine di una relazione, un anno e mezzo fa. Non è quella che tutti sanno ma una segreta. Ha rotto la fiducia verso me stesso e verso chi avevo intorno, è come se questa persona mi avesse portato via la mia identità».
Le relazioni, sentimentali in primis, per David, costituiscono «il 90% della felicità» e «l’avvio di una nuova relazione (con la collega Dove Cameron, ndr) mi ha aiutato e spinto a superare le mie paure». Un altro aspetto che il disco esplora: ci sono tutte le fasi di questo nuovo amore, «dal cuore infranto all’incontro con un’altra persona, l’innamoramento (da Angel a The First Time, in cui canta “le droghe che ho preso non mi hanno mai portato più in alto della prima volta che ci siamo incontrati”, ndr), fino all’essere innamorati». La prevalenza di pop rispetto al rock nell’album «viene anche dal voler proporre un suono diverso, e poi non rubo a casa mia», commenta sorridendo.
Visti i suoi video dall’impianto cinematografico, David pensa anche a un debutto da attore? «Non ho una particolare velleità, non mandiamo mail ai registi. Però se qualcuno arrivasse con un’idea per la quale servissi proprio io, potrei valutarla. Mi interessa sempre fare cose diverse e nuove».