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 2025  maggio 12 Lunedì calendario

Ma mi faccia il piacere

Lui modestamente lo nacque. “Giuli: ‘A sinistra solo comici’” (Corriere della sera, 11.5). Dài, su, non ti sottovalutare.
Se no? “I volenterosi da Zelensky, ultimatum alla Russia” (Repubblica, 11.5). “Europa, ultimatum alla Russia” (Stampa, 11.5). “Tregua, l’ultimatum a Putin” (Corriere della sera, 11.5). Primo caso nella storia di uno sconfitto che dà l’ultimatum al vincitore.
Non a caso. “Sicuramente si è trattato di una coincidenza. Ma i media del mondo intero hanno notato come, subito dopo la rapidissima elezione di papa Leone XIV, la parata moscovita per gli 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale si è svolta in tono minore. Mentre la cerimonia a Kiev per la stessa ricorrenza ha avuto maggiore vivacità di quel che ci si poteva attendere. Come se i convenuti si sentissero rinfrancati” (Paolo Mieli, Corriere della sera, 11.5). Ma infatti: sicuramente si è trattato di una coincidenza, ma subito dopo la rapidissima elezione di papa Leone XIV, mia cugina si è cavata un callo.
Fiumi di Parolin. “La Chiesa delle due Americhe con Parolin (e la Curia). Quell’alleanza nella Sistina. Il segretario di Stato potrebbe restare” (Massimo Franco, Corriere della sera, 10.5). “Casini: ‘Leone ridarà collegialità alla Chiesa. Parolin è stato il vero king maker’” (Messaggero, 10.5). “Parolin, entrato da front-runner, non è sconfitto: ha preferito Prevost, un Pontefice di cui non si conosce il pensiero” (Alberto Melloni, Corriere della sera, 11.5). E poi l’uva era acerba.
L’ambidestro. “Il Papa progressista fa tremare il mondo Maga”, “Il conservatore Dolan ha avuto un ruolo decisivo nell’elezione” (Stampa, 9 e 10.5). “La regia del cardinale conservatore Dolan, vero kingmaker”, “La sconfitta (a metà) dei conservatori” (Giornale, 9.5). “L’appoggio dei tradizionalisti a Prevost”, “L’ala conservatrice sconfitta” (Corriere della sera, pag. 9 e 11, 9.5). “È il democristiano dell’ala riformista” (Verità, 9.5). “Prevost è l’altra America, non è l’America di Trump. Il primo pontefice americano che il conclave elegge per sabotare il progetto egemonico di questa nuova oligarchia americana” (Corrado Formigli, Piazzapulita, La7, 8.5). “La continuità nella discontinuità” (Vito Mancuso, Stampa, 9.5). “La rivincita della metà liberal e democratica dell’America” (Stampa, 9.5). “Prevost ha votato tre volte alle primarie dei Repubblicani” (Washington Post, 9.5). “I voti per Repubblicani e Democratici. Un pontefice ‘non catalogabile’” (Corriere della sera, 10.5). Questi non stanno per niente bene.
Il capitalista. “Buoni auspici per un Papa nato nella culla del capitalismo” (Foglio, 9.5). Giusto: nessuno meglio di lui può sapere quanto fa schifo.
Il pischello. “The Young Pope” (Riformista, 9.5). Ha appena 69 anni.
Il teologo Sallusti. “Per la Chiesa esiste il diritto alla difesa e per difendersi è ovviamente necessario prepararsi per tempo… Attenzione a strumentalizzare le parole del neo Papa, le armi che abbiamo visto sfilare a Mosca non sono giocattolo, i carri armati non sagome di cartone” (Alessandro Sallusti, Giornale, 10.5). Invece le nostre armi e i nostri carri armati sparano fiorellini.
Faccia come il culo. “Netanyahu si congratula: ‘Il Pontefice promuova la riconciliazione tra le fedi’” (Messaggero, 9.5). Sennò tocca fare tutto a lui.
Er mejo. “Attilio Fontana: ‘In Lombardia la classe dirigente leghista è migliore di quella meloniana’” (Foglio, 10.5). Per dire com’è ridotta quella meloniana.
Ennio Allen. “Come diceva Woody Allen: a volte mi vengono pensieri che non condivido” (Massimo Giannini, Venerdì Repubblica, 9.5). Era Ennio Flaiano, ma fa niente.
Il collezionista. “Il mio appello ai Repubblicani americani: state con l’Ucraina, non con Trump… I combattenti al fronte resistono. Serve un’America bipartisan contro l’Internazionale dei bruti… Ho ricevuto la medaglia ucraina intitolata al vescovo cattolico che nella Shoa (sic, ndr) salvò molti ebrei. Deve essere di ispirazione per tutti… L’alleanza giudaico-cristiana è riaffermata” (Bernard-Henry Lévi, Stampa, 11.5). Altre minchiate?
Extra omnes. “Fermare i leader sostenuti da potenze straniere non è antidemocratico” (rag. Claudio Cerasa, Foglio, 8.5). Tipo Monti, Renzi e Draghi?
La vera America. “Biden attacca Donald: ‘Questa non è l’America’” (Corriere della sera, 8.5). In oltre 100 giorni non ha scatenato neppure una guerra.
Il titolo della settimana/1. “Quel treno per Kiev senza Meloni. La premier si smarca dai Volenterosi” (Stampa, 11.5). Oh no, e ora come facciamo?
Il titolo della settimana/2. “La parata di Putin sulle orme di Stalin” (Libero, 5.5). “Vladimir sulle orme di Stalin” (Domani, 10.5). Il nuovo Hitler è tornato comunista.
Il titolo della settimana/3. “La roadmap Ue: stop al gas russo da fine 2025” (Sole 24 ore, 7.5). “Basta gas russo. Il piano europeo per porre fine alla dipendenza energetica entro il 2027” (Foglio, 7.5). Ma non era entro il 2022?
Il titolo della settimana/4. “Femminicida uscito in permesso di lavoro accoltella un collega, forse uccide una donna, poi si suicida” (dai siti web, 11.5). Ha mancato l’indultino per un pelo.