ilmessaggero.it, 11 maggio 2025
Parkinson, studio rivela: «Rischio neurologico più alto per chi vive vicino ai campi da golf»
Un nuovo studio ha rivelato che le persone che vivono nelle vicinanze di un campo da golf hanno un rischio significativamente maggiore di sviluppare il morbo di Parkinson. La ricerca, condotta dalla dottoressa Brittany Krzyzanowski del Barrow Neurological Institute di Phoenix, è stata pubblicata su JAMA Network Open. Il team di ricerca, riporta MEDToday, ha analizzato il rischio associato alla distanza dai campi da golf e alla qualità dell’acqua, scoprendo che vivere a meno di 1,6 km da un campo da golf raddoppia il rischio di Parkinson rispetto a chi risiede a più di 10 km di distanza.
Falde acquifere vulnerabili e pesticidi: un rischio maggiore
Il rischio di Parkinson aumenta ulteriormente in aree con falde acquifere vulnerabili, come quelle con suoli sabbiosi o rocce poco profonde, che permettono ai pesticidi di infiltrarsi più facilmente nell’acqua. La dottoressa Krzyzanowski ha sottolineato che la geologia carsica, fatta di calcari facilmente dissolvibili, facilita questa penetrazione: «La topografia carsica descrive una regione con un substrato roccioso calcareo che si dissolve lentamente nel tempo, creando vuoti sotterranei che consentono all’acqua superficiale di fluire più rapidamente. Ciò significa che i pesticidi applicati all’erba o alle colture possono penetrare più facilmente nelle falde acquifere dopo una pioggia». I risultati suggeriscono che chi vive vicino ai campi da golf dovrebbe essere consapevole dei possibili rischi e adottare misure per ridurre al minimo l’esposizione. «Contattate il campo da golf e chiedete in quali giorni e orari vengono irrorati», ha suggerito Krzyzanowski. «Durante i periodi di irrorazione, cercate di rimanere in casa. Potete anche considerare l’utilizzo di un filtro per l’acqua al carbone per ridurre il rischio di contaminazione da acqua potabile».
Il legame tra pesticidi e malattia di Parkinson
Il morbo di Parkinson è stato associato a diversi agenti chimici ambientali, tra cui solventi industriali e pesticidi. Sostanze come il paraquat e il rotenone, utilizzate in passato anche sui campi da golf, sono note per danneggiare i neuroni dopaminergici e causare neurodegenerazione simile al Parkinson. Lo studio ha analizzato i dati del Rochester Epidemiology Project, includendo 419 casi di Parkinson e oltre 5.100 controlli. La distanza dai 139 campi da golf nella zona e le caratteristiche di 224 aree servite da acqua potabile sono stati esaminati. Per ogni miglio (1,6 km) in più di distanza da un campo da golf, il rischio di Parkinson diminuiva del 9%. Nonostante alcuni limiti nel campione e nelle informazioni storiche sui pesticidi, la dottoressa Krzyzanowski ha concluso che il lavoro apre nuovi orizzonti di ricerca. Il prossimo passo sarà replicare lo studio a livello nazionale, coinvolgendo milioni di beneficiari Medicare e numerosi campi da golf.