ilmessaggero.it, 11 maggio 2025
Stipendi, la classifica delle città dove si guadagna meglio in Italia: al Nord il 35% in più rispetto al Sud (ma si lavora 27 giorni in più all’anno)
Se è vero che gli occupati al Nord ogni 12 mesi timbrano il cartellino 27 giorni in più rispetto ai colleghi del Sud – una media di 255 giorni all’anno contro una di 228 – bisogna considerare che a pesare su questo dato sono in particolare due elementi vale a dire il lavoro nero e il precariato. È quanto emerge dall’analisi condotta dall’ufficio studi della Cgia.
La classifica delle province
Gli operai e gli impiegati con il maggior numero medio di giornate lavorate durante il 2023 sono stati quelli occupati nella provincia di Lecco (264,9 giorni). Seguono i dipendenti privati di Biella (264,3), Vicenza (263,5), Lodi, (263,3), Padova (263,1), Monza-Brianza (263), Treviso (262,7) e Bergamo (262,6). Le province dove i lavoratori sono stati meno in ufficio o in fabbrica durante il 2023 sono quelli di Foggia (213,5 giorni), Trapani (213,3), Rimini (212,5), Nuoro (205,2) e Vibo Valentia (193,3). La media italiana è stata pari a 246,1 giorni.
Stipendi: le differenze tra Nord e Sud
Nelle aree geografiche del Paese dove le ore lavorate sono più elevate, anche la produttività è maggiore e conseguentemente gli stipendi e i salari sono più pesanti. Se, come riporta la Cgia, al Nord la retribuzione media giornaliera nel 2023 era di 104 euro lordi, al Sud si è fermata a 77 euro (con una differenziale del 35%). Per quanto concerne la produttività, invece, al Nord era superiore del 34% rispetto a quella presente nel Sud.
Le città con gli stipendi più alti
Dall’analisi provinciale delle retribuzioni medie lorde pagate ai lavoratori dipendenti del settore privato emerge che, nel 2023, Milano è stata la realtà dove gli imprenditori hanno erogato gli stipendi medi più elevati: 34.343 euro. Seguono Monza-Brianza con 28.833 euro, Parma con 27.869 euro, Modena con 27.671 euro, Bologna con 27.603 euro e Reggio Emilia con 26.937 euro. In tutte queste realtà emiliane, la forte concentrazione di settori ad alta produttività e a elevato valore aggiunto ha garantito agli addetti di questi territori buste paga molto pesanti.
I lavoratori dipendenti più poveri, invece, si trovano a Trapani dove percepiscono una retribuzione media lorda annua pari a 14.854 euro, a Cosenza con 14.817 euro, a Nuoro con 14.676 euro. I più “sfortunati”, infine, lavorano a Vibo Valentia dove in un anno di lavoro hanno portato a casa solo 13.388 euro. La media italiana, infine, ammontava a 23.662 euro.