il Fatto Quotidiano, 11 maggio 2025
Leonardo fa felice Elkann: 1,5 miliardi per avere Iveco
È un’offerta generosa quella che la società pubblica Leonardo, insieme al gigante tedesco delle armi Rheinmetall, ha presentato al nipote di Gianni Agnelli, John Elkann, per comprare le attività nell’industria militare che fanno capo a Iveco Defence Vehicles (Idv). Dopo un corteggiamento di oltre un anno, la corazzata pubblica guidata da Roberto Cingolani ha presentato un’offerta non vincolante, insieme a Rheinmetall, per l’acquisto della società di armamenti terrestri controllata da Exor, la holding al vertice dell’impero delle famiglie Agnelli-Elkann-Nasi. Idv produce veicoli militari blindati a ruote (non carri cingolati) e camion usati dalle forze armate, è stata scorporata dal gruppo Iveco che produce principalmente camion, autobus e motori.
“Non siamo disposti a spendere di più rispetto al giusto prezzo per fare questa possibile acquisizione”, ha detto Cingolani agli analisti l’8 maggio annunciando la presentazione dell’offerta, ma senza rivelare il prezzo. Fonti autorevoli vicine al dossier riferiscono che l’offerta di Cingolani e Armin Papperger sarebbe di poco inferiore a 1,5 miliardi di euro. Nessun commento di Leonardo, l’offerta non è vincolante, si fa notare. Balza agli occhi che una simile valutazione – se confermata – sarebbe il doppio del prezzo iniziale che Leonardo era disposta a spendere. L’8 marzo 2024 Il Sole 24 Ore aveva rivelato l’interesse di Leonardo per Idv in questi termini: “Ci sarebbero stati alcuni colloqui esplorativi negli ultimi sei mesi. Cingolani conosce John Elkann, prima di diventare ministro dell’Ambiente era stato nominato nel cda della Ferrari. Non ci sono conferme né commenti ufficiali sull’ipotesi di acquisizione, che avrebbe un valore dell’ordine di 750 milioni di euro”.
Finora l’operazione era rimasta congelata perché il venditore pretendeva oltre un miliardo. Nel frattempo, per effetto di una tragedia, la guerra Russia-Ucraina, i conti e le quotazioni di Iveco Defence sono decollati, come quelli di Leonardo e di tutte le aziende di armi. Nel 2024 Idv ha aumentato il fatturato del 15,1% a 1,13 miliardi e l’utile operativo rettificato da 76 a 113 milioni. I dipendenti sono aumentati da 1.763 a 1.955. Mentre i camion hanno subito una battuta d’arresto e i ricavi consolidati industriali di Iveco sono diminuiti da 15,64 a 14,95 miliardi, l’utile operativo rettificato del gruppo ha tenuto (851 milioni, 2 in più del 2023) grazie alle armi. Con grande sollievo di Elkann, che deve affrontare le difficoltà nell’industria automobilistica di Stellantis.
Cos’è successo per giustificare un simile balzo nel valore di Iveco Defence? Il fattore chiave è che quest’acquisizione è benedetta dal governo Meloni, il ministro della Difesa Guido Crosetto è favorevole alla fusione militare tra un piccolo fornitore e il campione nazionale Leonardo.
Il secondo fattore è che si è sbloccata la maxi-commessa di 23,2 miliardi per i nuovi carri armati e blindati a ruote dell’Esercito. A livello politico e di Stato maggiore della Difesa è già stabilito che la commessa verrà assegnata, senza gara, alla joint venture paritetica costituita da pochi mesi tra Leonardo e Rheinmetall. Leonardo incasserà metà del valore. E Iveco Defence, che ha una collaborazione strutturata con l’ex Oto Melara di Leonardo nel consorzio Cio, con una lobby efficace ha ottenuto da Leonardo una quota tra il 10 e il 15% nella commessa per la quota spettante a Cingolani, vale a dire tra 1,16 e 1,7 miliardi di euro.
In sostanza, Elkann cerca di vendere Iveco Defence nel momento in cui è riempita di commesse dallo Stato. E per spuntare un valore più alto non tratta solo con Leonardo, Exor ha messo l’azienda sul mercato sollecitando offerte da tutti i gruppi internazionali.
Secondo fonti vicine al dossier per Idv ci sono anche altre offerte. Knds, il gruppo franco-tedesco che produce il carro armato Leopard, principale concorrente di Rheinmetall (che sta sviluppando il Panther, il carro che sarà venduto all’Esercito italiano) avrebbe fatto un’offerta di valore un po’ più alto di quella di Leonardo e del partner, più di 1,5 miliardi. Anche alcuni fondi avrebbero espresso interesse.
Exor possiede il 27,06% di Iveco, che ha in pancia il 100% di Idv. Il governo può usare il golden power per imporre condizioni al compratore e quindi può orientare la vendita, come sta facendo per l’Ops di Unicredit su Banco Bpm. Difficile immaginare che Idv non venga comprata da Leonardo e Rheinmetall. Elkann però potrà approfittare della concorrenza per alzare il prezzo.