Il Messaggero, 10 maggio 2025
Effetto Papa sul turismo Americani pazzi di Roma «Un affare da 450 milioni»
Le prime avvisaglie, come succede sempre più spesso, arrivano dal web: le piattaforme specializzate in turismo, dall’inizio del Conclave, hanno registrato un aumento del 36 per cento delle ricerche di voli e alloggi a Roma da parte di turisti statunitensi. Con l’ascesa di Leone XIV al soglio pontificio, adesso gli operatori del settore si aspettano un’impennata di arrivi degli Usa nella Città eterna. «Le diocesi americane sono molto organizzate e quindi sicuramente ci saranno pellegrinaggi più frequenti a Roma – osserva Stefano Corbari, presidente regionale del Lazio della Fiavet, la Federazione delle associazioni delle imprese di viaggi e turismo – Forse non subito, ma è presumibile che già nel prossimo la tendenza diventi evidente». L’impatto esatto dipenderà da diversi fattori, tra cui gli eventi e le iniziative promosse dal nuovo Papa. Ma le premesse indicano un periodo di grande afflusso di turisti Usa a Roma. Con l’origine americana del Pontefice, unita all’interesse globale per l’evento, destinata a creare un forte incentivo nei prossimi mesi. I numeri di partenza, peraltro, sono già ragguardevoli: «Nel 2024 abbiamo registrato 2,1 milioni di arrivi dagli Stati Uniti, per 5 milioni di presenze – snocciola i dati Alessandro Onorato, assessore capitolino al turismo – Mentre nei primi due mesi del 2025, considerando anche l’area della Città metropolitana, gli arrivi sono stati 249 mila, per 633 mila presenze».
IL TREND
Dopo lo stop totale dovuto alla pandemia e gli anni della ripresa, il 2025 sta segnando un boom del turismo statunitense in Italia, con gli americani che rappresentano il 21 per cento delle camere prenotate online nelle strutture ricettive romane. Il trend sta crescendo ulteriormente tra aprile e maggio, che vedono i visitatori nordamericani intestarsi il 27 per cento delle prenotazioni alberghiere nella Capitale. Un dato, quest’ultimo, destinato a crescere ulteriormente: «La scelta di un Pontefice americano, il primo della storia, influirà sicuramente sui flussi turistici statunitensi, che sono già oggi il nostro primo mercato di riferimento – sottolinea Onorato – Sono felice, poi, che Roma abbia ancora una volta mostrato al mondo l’immagine di una città organizzata ed efficiente». L’elezione del nuovo Papa ha inoltre generato un’enorme quantità di interazioni sui social media, con una forte partecipazione dagli Stati Uniti, dove si è registrata la quota maggiore di conversazioni su questo tema. Le imprese del settore si stanno già muovendo: «La figura del Papa è sempre stata importante per il turismo di Roma e siamo certi che non ne beneficerà solo la Capitale, ma anche altre località del Lazio e italiane», spiega Cinzia Renzi, presidente di Assoviaggi Lazio, aderente a Confesercenti, che riunisce 1.900 agenzie e tour operator. A queste considerazioni va comunque aggiunta la spinta legata al Giubileo, che si farà sentire soprattutto in occasione dei grandi eventi.
LE UDIENZE
L’associazione di categoria, in particolare, prevede che l’elezione di un Papa americano si tradurrà in un incremento di turisti dagli Usa, così come si è verificato per gli altri Papi non italiani. «La sua presenza attirerà pellegrini e turisti, interessati a visitare la città e a partecipare alle celebrazioni e ai rituali religiosi», sostiene Assoviaggi. Nei prossimi mesi, poi, inizieranno ad arrivare anche le delegazioni in visita dal Santo Padre, per le udienze. «Le agenzie di viaggio hanno in queste settimane aiutato i pellegrini ad organizzare i tour e metteranno a disposizione pacchetti dedicati a questo tipo di turismo», assicurano gli operatori. L’esempio più evidente di quello che potrebbe succedere è dato dall’area di Santa Maria Maggiore, dove è stato sepolto Papa Francesco, che ha subito un record di visite, con ricadute benefiche per tutto il quartiere.
LE STRUTTURE
Entro un anno, insomma, il turismo Usa potrebbe far crescere del 5-6 per cento la porzione del Pil di Roma legata al turismo – attualmente 7,6 miliardi di euro (secondo i dati Istat) – con un impatto positivo annuo di 400-450 milioni. Gli albergatori, dal canto loro, sperano fortemente nell’aumento degli arrivi dall’altra parte dell’Atlantico: anche perché, è l’implicita considerazione di tutti, i turisti statunitensi hanno livelli di spesa giornaliera più alti rispetto al pellegrino medio e restano in città, di solito, per un numero maggiore di notti. «Un aumento del turismo Usa è auspicabile – commenta Roberto Necci, presidente del Centro studi di Federalberghi Roma – La rassegna stampa americana enfatizzava molto “l’essere americano” più del sentimento religioso». E questo sentimento di appartenenza potrebbe spingere molti cittadini Usa (anche non strettamente cattolici) a varcare l’oceano per salutare il “loro” Papa. Roma, dal canto suo, è pronta: sia con l’aumento dell’offerta ricettiva nel segmento alto (con oltre 1.500 nuove camere distribuite in 14 hotel a cinque stelle di recente apertura), sia con l’incremento delle rotte tra gli Stati Uniti e l’aeroporto di Fiumicino, già in grado di assorbire senza problemi un aumento di arrivi dagli Usa.