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 2025  maggio 08 Giovedì calendario

Caso Bibbiano, Selvaggia Lucarelli condannata a pagare 65 mila euro a Claudio Foti. «Pervicace volontà diffamatoria»

Il Tribunale di Torino ha condannato Selvaggia Lucarelli a risarcire 65mila euro a Claudio Foti, lo psicologo assolto nell’indagine su presunti abusi nella vicenda di Bibbiano, per averlo diffamato in cinque articoli pubblicati sul Fatto Quotidiano tra il luglio 2019 e l’ottobre 2020 e a una sanzione pecuniaria di 15mila euro.
«Tristi epiloghi di suicidio»
Per altri tre articoli invece la giudice Claudia Gemelli non ha ravvisato un contenuto diffamatorio. In due di questi, scrive il magistrato nella sentenza del 2 maggio letta dall’Agi, «le frasi sono costruite volutamente al fine di screditare l’attore associandolo ai tristi epiloghi di suicidio, mentre in un terzo l’inutile ridicolizzazione dell’attività lavorativa del Foti è spettacolarizzata e amplificata del titolo, a dimostrazione della pervicace volontà diffamatoria».
La storia di Reggio Emilia
È stata quindi accolta la tesi di Foti, assistito dall’avvocato Luca Bauccio, che gli articoli «hanno trasmesso al lettore la rappresentazione dello psicologo quale colpevole di fatti di cui egli è del tutto estraneo». Lucarelli rievoca, tra le altre cose, la drammatica vicenda accaduta 20 anni fa a Reggio Emilia dove una famiglia di quattro persone si suicidò durante il processo per accuse di pedofilia. La giudice scrive che Lucarelli «usa fatti veri (l’assoluzione del padre nella vicenda del disegno interpretato dall’attore; il suicidio nella vicenda di Sagliano Micca) per associarli all’attività di Foti quali conseguenza di essi, mediante una modalità di scrittura volutamente suggestiva e idonea a impressionare il lettore. Ciò senza in alcun modo motivare, né nell’articolo né nel presente giudizio, in che modo l’errore della Procura nel procedimento penale che vide il padre assolto e il suicidio della famiglia Ferraro a Biella siano stati conseguenza dell’attività dei Foti. Se si è trattato di un’opinione, allora ciò doveva emergere dall’articolo».