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 2025  maggio 08 Giovedì calendario

In Parlamento si “svapa” selvaggiamente: i sindacati contro le sigarette elettroniche

C’è chi continua a farlo in aula magari nascondendosi sotto i banchi. E chi dissimula come può la tiratina anche davanti alla buvette, tra una chiacchiera e l’altra. Ma i più lo fanno solo in ufficio anche se non si potrebbe comunque: a quanto pare a Palazzo Madama si “svapa” a più non posso, al punto che le rappresentanze dei lavoratori hanno preteso che l’Amministrazione del Senato richiamasse tutti all’ordine. Che puntuale ha proceduto anche a rafforzare i controlli al rientro dal doppio ponte delle meraviglie con vista Conclave dopo la letteraccia inviata poco prima di Pasqua al funzionario addetto ai rapporti con il sindacato interno e, suo tramite, al collegio dei questori. “Ci giungono quotidianamente segnalazioni sul mancato rispetto del divieto di fumo riferito a sigarette elettroniche in numerosi ambienti del Senato in contrasto con quanto disposto (…). Purtroppo dobbiamo evidenziare che il divieto in questione continua a essere disatteso anche da alcuni Onorevoli Senatori e sono molti i colleghi preoccupati per la propria salute” si legge nella missiva che intima la stretta, elencando gli studi che “dimostrano la nocività delle sigarette elettroniche” ma soprattutto le regole disattese: al Senato il divieto di fumo esiste dal 2009 e dal 2013 è in vigore una circolare che di fatto equipara le classiche bionde al darci dentro con i dispositivi più innovativi. Stretta decisa anche dopo un episodio diventato leggenda: nel 2012 l’allora vicepresidente Rosi Mauro prese di petto il senatore finiano Mario Baldassarri redarguito in aula per via delle nuvolette di fumo emesse dal suo personale calumet e peggio se l’erano vista i senatori che avevano tentato di coprirlo replicando in sua difesa che in fondo era solo vapore. Con ciò innescando la reazione della leghista ormai anche per questo consegnata alla storia: “Se tutti facessero così, l’aula diventerebbe un bagno turco”. E che dire della Camera? Nel 2015 M5S e Forza Italia avevano dato vita a un’insolita alleanza per indicare il tal deputato che in quel momento svapava bellamente in aula impipandosene del divieto e dell’apposito fumoir. Che c’è pure al Senato, ma la tentazione è più forte e gioca pure il fattore riserva indiana: a sentire chi ha il pallino della sigaretta elettronica la saletta è considerata decisamente l’ultima spiaggia, la ridotta infrequentabile dei “fumatori veri”, insomma i tabagisti d’antan.