il Fatto Quotidiano, 8 maggio 2025
Giubileo e affari d’oro: l’ultimo regalo a Roma del Vescovo Francesco
“Almeno il Giubileo è iniziato, finalmente”, sosteneva domenica scorsa, con buona dose di cinismo romanesco, il gestore di una pizzeria al taglio nei pressi della stazione Termini. Dall’altro lato del bancone, in attesa della loro fetta di pizza bianca con la mortadella, decine di pellegrini accaldati dalla lunga fila fuori la basilica di Santa Maria Maggiore, dove dal 26 aprile riposa Papa Francesco. La morte di Bergoglio a Pasquetta è stata accolta con commozione in tutto il mondo. Specie dai romani, che con il Pontefice hanno un rapporto privilegiato e atavico. Poi però il lutto finisce e gli affari restano. E così i conti – pur parziali e approssimativi – dicono che a evitare l’annunciato flop dell’anno giubilare saranno proprio la dipartita di Bergoglio e l’arrivo del nuovo Santo Padre. Tra spese per viaggi, spostamenti, alberghi, ristoranti e il commercio di souvenir, in pieno ponte primaverile, finora il giro d’affari si può calcolare in almeno 200 milioni di euro. Business che potrebbe raddoppiarsi con l’habemus papam.
Iniziamo dall’arrivo a Roma dei pellegrini. La rivista Forbes calcola che, annunciata la morte del Papa, il costo dei voli su Expedia per Roma sono aumentati del 345% dagli Stati Uniti e di oltre il 1000% dal Messico. Per l’Ebtl, l’Ente bilaterale del turismo del Lazio, nella settimana del “lutto” e poi fino al 1° maggio sono state presenti a Roma oltre 1,2 milioni di persone non residenti, mentre gli arrivi complessivi per il periodo di Pasqua sono stati di oltre 500 mila persone (532.800 per la precisione). Queste hanno alloggiato in prevalenza nelle strutture alberghiere, circa 825 mila pellegrini, anche se un buon 30% (circa 422 mila) ha scelto i cosiddetti “esercizi complementari”, dunque b&b e conventi. Parliamo di un +3,2% rispetto all’anno precedente, contro previsioni di inizio anno molto meno ottimistiche. “Ma ricordiamo che si tratta di un turismo povero e improvvisato”, sottolinea Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma. Turismo che comunque fa ricca una parte del settore. Marco Celani, presidente Aigab (associazione italiana gestori affitti brevi) fa presente che dalla morte al funerale di Bergoglio c’è stata “un’impennata del 28% delle prenotazioni in città e in particolare del 50% nella zona del Vaticano”.
L’accoglienza religiosa è un nervo scoperto nella Capitale. Anche perché resta l’annoso fenomeno dei conventi-hotel che fanno concorrenza alle strutture ufficiali ma non si adeguano al pagamento di tasse e imposte. In questi primi mesi del 2025 la polizia locale di Roma ha monitorato circa 250 strutture, soprattutto ex conventi trasformati in case per ferie. Ancora non quantificate le sanzioni per il mancato pagamento della tassa di soggiorno. Proprio ieri la Guardia di Finanza ha reso noto di aver emesso sanzioni per oltre 500 mila euro a diverse strutture, tra cui un albergo abusivo a Fontana di Trevi. Per il 2024, invece, c’è stato l’accertamento di 1 milione di euro per il mancato versamento dell’Imu. Certo, nei tre anni precedenti Aequa Roma (la società del Campidoglio che si occupa della riscossione) aveva emesso sanzioni per quasi 90 milioni di euro. Molte di queste strutture affittavano stanze su siti come www.istituti-religiosi.org. Ne erano quindi nati dei contenziosi, visto che queste, spesso gestite da sacerdoti, oppongono una sorta di continuità catastale con le chiese limitrofe che le renderebbe “tax-free”.
C’è poi il commercio. Le associazioni dei ristoratori esultano, quantificando un +20% di incassi nella settimana pasquale rispetto al +10% dall’inizio del Giubileo. Fa nulla se nella zona di Santa Maria Maggiore una bottiglietta d’acqua costa anche 3,5 euro. Ma il vero business è sui souvenir illegali. I magazzini della polizia locale ormai traboccano di scatole pieni di rosari, medagliette celebrative con l’effigie di Bergoglio (e pure di Wojtyla), portachiavi, palloni, calamite, quadretti e cartoline di ogni forma e misura. La più divertente (e forse un po’ irriverente) è una statuina di Papa Francesco con una molla che gli fa muovere la testa. Solo la Finanza qualche settimana fa aveva sequestrato 3,5 milioni di pezzi a soggetti della comunità cinese, per un valore di almeno 10 milioni di euro.