ilgiornale.it, 8 maggio 2025
Salis, ecco perché la sua immunità parlamentare è a rischio
L’immunità parlamentare di Ilaria Salis potrebbe essere revocata perché i fatti a lei contestati sono estranei al suo mandato parlamentare e perché non sussistebbe il cosiddetto il «fumus persecutionis», cioè prove che l’azione giudiziaria nei suoi confronti è strumentale a impedirle di fare politica come europarlamentare. Ci sono diversi precedenti – anche molto recenti – che spaventano l’eurodeputata eletta con Avs e accusata di aver partecipato nel 2023 a un raid antifascista contro alcuni militanti di estrema destra, picchiati selvaggiamente.
È già successo con il tedesco Petr Bystron, il lituano Petras Grazulis, la ceca Jana Nagyová e i polacchi Grzegorz Braun, Mariusz Kaminski e Maciej Wasik, come ricorda «Il Tempo» oggi in edicola. A questi eurodeputati l’assemblea plenaria di Strasburgo ha revocato l’immunità dai procedimenti giudiziari, dichiarandola decaduta.
Anche il polacco di destra Adam Bielan, iscritto al gruppo di Ecr, accusato di diffamazione, ha subito la revoca dell’immunità dopo l’esame della commissione giuridica Juri, che poi aveva lasciato all’Aula la decisione finale.
La Salis è stata condannata dal tribunale di Budapest per lesioni aggravate ai danni di due neonazisti durante una manifestazione di due anni fa nella capitale ungherese, quando venne inquadrata in catene nell’aula giudiziaria. Una vicenda di molto precedente alla sua elezione, anzi quasi strumentale alla scelta dei leader di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di candidare la militante di sinistra, legata ai centri sociali e «famosa» per l’occupazione di alcuni immobili privati, tanto che al momento l’elezione le ha permesso di sottrarsi al processo in Ungheria e ottenere la scarcerazione.
L’ultima revoca (quella all’Afd Bystron, accusato di corruzione per il portale filorusso Voice of Europe) è di qualche giorno fa. Il lituano Grazulis è accusato di omofobia per aver definito «degenerati che diffondono malattie» alcuni militanti Lgbtqa+ e rischia fino a due anni di carcere, mentre il polacco di estrema destra Braun è accusato di antisemitismo per aver usato estintore e aver spento le candele di un Hanukkah nel parlamento polacco, in protesta contro Israele. Dopo l’esame della commissione giuridica Juri la palla passerà all’Aula: difficile che la Salis la spunti.