lastampa.it, 7 maggio 2025
Radar spenti, silenzio radio: per 30 secondi gli aerei in volo per New York sono spariti dai cieli. Cosa sta succedendo
I controllori del traffico aereo hanno perso brevemente il contatto con gli aerei diretti a Newark prima delle più ampie interruzioni dei voli.
A lanciare l’allarme è stato il sindacato nazionale dei controllori di volo. Secondo quanto raccontano le cancellazioni di voli che stanno colpendo l’Aeroporto Internazionale di Newark Liberty, nel New Jersey, e che si stanno estendendo agli aeroporti di tutto il paese, possono essere ricondotte a un episodio accaduto una settimana fa, il 28 aprile, quando i controllori hanno temporaneamente perso il contatto con gli aerei diretti a New York. Cosa sta succedendo?
Secondo il sindacato, il 28 aprile il personale del centro di controllo del traffico aereo di Filadelfia – responsabile dell’allineamento dei voli da e per Newark – ha perso il radar e le comunicazioni con gli aerei per alcuni secondi, 30 per la precisione. I disguidi si stanno estendendo anche ad altri aeroporti sollevando non poche polemiche. Le interruzioni nei voli, infatti, hanno riportato a galla un vecchio problema: le richieste di aggiornamento della tecnologia e delle infrastrutture dell’aviazione e la risoluzione della carenza nazionale di controllori del traffico aereo.
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Ritardi a causa della perdita di contatto
Secondo il sindacato, le lunghe cancellazioni e i ritardi nei voli che stanno colpendo Newark e altri aeroporti negli Stati Uniti sono iniziati il 28 aprile, quando il centro di controllo di Filadelfia ha perso radar e comunicazioni con gli aerei. I controllori, in quei lunghi e interminabili, sono stati impossibilitati a «vedere, sentire o parlare» con gli aerei che erano sotto il loro controllo diretto. Ad affermarlo è il portavoce del sindacato Galen Munroe.
Il Segretario ai Trasporti Sean Duffy ha confermato il problema temporaneo, aggiungendo che, per precauzione, il traffico verso Newark è stato ridotto per garantire la sicurezza. Ma questa misura ha causato ritardi diffusi e voli cancellati.
Dopo il malfunzionamento, diversi controllori si sono presi un congedo previsto dal contratto, che consente loro di assentarsi dopo aver vissuto un evento traumatico sul lavoro, aggravando così la carenza di personale.
Le interruzioni si sono propagate fino agli aeroporti di Los Angeles, Atlanta, Chicago e Dallas, spingendo a rinnovati appelli per modernizzare il sistema del traffico aereo e affrontare la cronica mancanza di personale, un problema che l’amministrazione Trump aveva promesso di risolvere.
«Bisogna rifare tutto il sistema» ha dichiarato Duffy martedì alla Casa Bianca. Giovedì ha in programma di illustrare la proposta multimiliardaria dell’amministrazione per riformare il sistema nazionale di controllo del traffico aereo, nata dopo la collisione aerea mortale avvenuta a gennaio sopra Washington, D.C. Il finanziamento del piano dovrà però essere approvato dal Congresso.
Contatti persi per 30 secondi
Secondo Duffy, i controllori hanno perso la comunicazione per 30 secondi perché la linea primaria è andata fuori servizio e quella di backup non è entrata subito in funzione. Ex controllori hanno detto che perdere temporaneamente il contatto con un aereo non è raro, ma perdere il contatto con tutti lo è. Tuttavia, esistono salvaguardie e linee di backup. In caso di guasto totale, il centro di controllo si affida a una struttura secondaria e di supporto. Gli aerei, inoltre, dispongono di sistemi interni per rilevare gli altri velivoli nelle vicinanze. «È un momento teso, soprattutto se accade in una fase critica del volo», ha detto Todd Yearly, ex controllore a Chicago. Tuttavia, né lui né altri ex controllori hanno detto di aver perso fiducia nel volo. «La sicurezza è stata mantenuta, ed è questo che conta. Nel momento cruciale, hanno fatto il loro lavoro» ha affermato Yearly.
Dopo il blackout delle comunicazioni, il traffico da e per l’aeroporto di Newark – il 12° più trafficato del Paese – è stato rallentato. I passeggeri in partenza martedì hanno riferito di controllare continuamente per eventuali ritardi.
Joseph Rierson, diretto in Spagna con la moglie, ha detto che avevano provato a cambiare i piani, «ma ci hanno detto che il volo è ancora previsto e in orario, quindi non potevamo fare nulla».
United Airlines, la compagnia che opera più voli da Newark, ha tagliato 35 voli giornalieri dal proprio programma a partire da sabato. Il CEO Scott Kirby ha dichiarato che la tecnologia usata per gestire gli aerei è fallita più volte la scorsa settimana e che è evidente che Newark non riuscirà a gestire l’attuale volume di voli nei prossimi mesi.
Cosa è successo
La scorsa settimana, Kirby ha chiesto alla FAA di limitare gli slot di arrivo e partenza a Newark, come avviene già nei tre aeroporti più trafficati del Paese: Reagan National (Washington), LaGuardia e JFK (New York).
Anche il sindacato che rappresenta 55.000 assistenti di volo ha espresso preoccupazione, chiedendo alle compagnie di ridurre i voli da Newark finché la situazione non migliora.
La FAA aveva spostato lo scorso anno i controllori responsabili di Newark da una struttura di Long Island a Filadelfia, nel tentativo di affrontare le croniche carenze di personale a New York. Ma solo 24 dei 33 controllori si sono trasferiti, lasciando Filadelfia sotto organico. All’epoca, il sindacato aveva espresso dubbi sull’idoneità di attrezzature e procedure per gestire il trasferimento.
Lo scorso autunno, la rivista specializzata The Air Current ha riportato diversi guasti radar a Filadelfia legati alle linee che trasmettono i dati da New York.
L’amministrazione Trump ha promesso di “potenziare” il personale del controllo aereo e ha annunciato un programma per reclutare nuovi controllori e offrire incentivi economici a quelli esistenti per non andare in pensione anticipata. Ma la formazione di nuovi controllori richiede anni. «È destinato a peggiorare», ha detto l’ex ispettore della FAA David Soucie. «Bisogna intervenire subito, perché servono anni per assumere e formare nuovi controllori. Non è come accendere un interruttore o aprire un armadio e tirarne fuori uno nuovo già pronto».
I precedenti
A Toronto, il 7 febbraio scorso, si era verificato l’ultimo di una serie di incidenti aerei. In alcuni casi con conseguenze disastrose. Ed è stato solo l’ultimo incidente che coinvolge un aereo statunitense da inizio anno. Il 30 gennaio, un aereo passeggeri si è scontrato in volo con un elicottero dell’esercito americano a Washington, provocando la morte di tutte le 67 persone a bordo di entrambi i mezzi. Il disastro è stato seguito nei giorni successivi dallo schianto di un aereo medico in un affollato quartiere di Philadelphia, con il decesso di sette persone e il ferimento di altre 19. Mentre il 7 febbraio un volo della Bering Air è caduto in Alaska con a bordo 10 persone e senza sopravvissuti.