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 2025  maggio 07 Mercoledì calendario

Salis vuole colpire le navi a Genova

È scontro a Genova tra la candidata che deve tenere insieme il cosiddetto campo largo, l’olimpionica di lancio del martello Silvia Salis, e il centrodestra che sostiene Pietro Piciocchi, erede dell’ex sindaco, oggi governatore, Marco Bucci. La polemica, dopo quella sugli «insulti sessisti» per il commento dell’azzurro Maurizio Gasparri («È caruccia, ma inesperta»), scoppia sul caso dei fumi del porto e dell’inquinamento delle navi che penalizza i quartieri limitrofi. Un problema sentito dagli abitanti ai quali Salis promette di fare una non meglio precisata «pressione» per risolverlo. Scende in campo anche il vice ministro delle infrastrutture, il genovese, Edoardo Rixi, che accusa Salis di «incompetenza»: «Se la sua proposta è quella di allontanare le navi, lo dica chiaramente: vuole forse chiudere il porto di Genova? La invitiamo a informarsi meglio prima di rilasciare dichiarazioni che rischiano di allarmare inutilmente i cittadini e di danneggiare l’immagine del nostro porto, un’eccellenza internazionale».

Un passo indietro. L’ex campionessa sostenuta da Avs, al M5s al Pd, ha accusato il centrodestra che ha governato la città e la Regione, di non aver trovato soluzioni per i fumi: «Ho già incontrato i comitati, c’è un diretto impatto sulla salute e sull’età media degli abitanti. Credo che questo ci debba riguardare in modo urgente, pure per le materie che non sono competenza diretta della sindaca ma che devono porci l’interrogativo: che tipo di pressione politica si può attuare per mitigare gli effetti? Non possiamo continuare a chiedere sempre pazienza a chi ne ha avuta già tanta», dice riferendosi agli abitanti più esposti. Secondo Rixi, «le parole di Salis dimostrano una preoccupante superficialità e una scarsa conoscenza delle iniziative già in atto. Già nel 2019 il porto ha avviato un percorso verso la sostenibilità ambientale, siglando un accordo volontario tra istituzioni e compagnie di navigazione per l’impiego di biocarburante con un tenore di zolfo non superiore allo 0,1%. In occasione dell’ultimo rinnovo, ben 40 compagnie, compresi i traghetti, hanno confermato l’adesione. Una misura che ha anticipato di 6 anni l’obbligo introdotto a livello internazionale dal primo maggio 2025. Il Mit, inoltre, ha stanziato un miliardo di euro per il cold ironing (l’elettrificazione delle banchine, che permette lo spegnimento dei motori navali durante l’ormeggio, ndr), e sono in corso lavori per l’elettrificazione di numerosi accosti destinati a crociere e traghetti». Elettrificazione che, dice Salis, «va a rilento». Secondo la Lega la candidata «è tirata per la giacchetta da pseudo ambientalisti che ritengono che il porto di Genova debba essere cancellato». L’assessore comunale Marta Brusoni, ricorda che l’elettrificazione delle banchine, è «un’opera imponente, che ha richiesto progettazione, investimenti e coraggio», e «chi oggi banalizza questi sforzi è lo stesso che diceva no al terzo valico e alla gronda».
I comitati cittadini chiedono che si vigili sull’accordo con le compagnie, con «controlli e di sanzioni dissuasive». Intanto l’ultimo sondaggio Noto vede Pietro Piciocchi in rimonta di 4 punti, al 47% contro il 50% di Silvia Salis.