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 2025  maggio 06 Martedì calendario

Non fa vedere il figlio al padre, madre punita dal giudice: 200 euro per ogni giorno negato

Sei un genitore separato e non paghi all’altro coniuge le spese per il mantenimento dei figli stabilite dal giudice, o non gli fai vedere i figli ignorando le ordinanze? E allora il giudice – di propria iniziativa, e cioè anche senza richiesta della controparte – ti condanna a pagare una somma per ogni giorno di protratta inadempienza.
È la linea che la sezione Famiglia del Tribunale civile di Verona ha iniziato ad adottare in due casi, utilizzando come leva una norma introdotta dalla riforma Cartabia ma sinora non sperimentata: nel primo caso fissando 100 euro al giorno a carico del marito che non sta pagando alla moglie i 300 euro mensili pattuiti per i figli, e nel secondo caso addebitando 200 euro al giorno alla moglie che non sta rispettando l’ordine del giudice di far vedere al marito il figlio e che anzi lo sta tenendo all’estero.
Da sempre nel codice esistono misure di coercizione indiretta come rimedi effettivi al non rispetto di provvedimenti giudiziari, e anche nel settore della famiglia esistevano già su richiesta delle parti. Ma dal febbraio 2023 è applicabile una norma della riforma Cartabia del 2022 che aggiunge la facoltà per il giudice di reagire d’ufficio a gravi inadempienze, anche di natura economica, che arrechino pregiudizio al minore: può cioè, di propria iniziativa, individuare una somma dovuta dal genitore inadempiente all’altro per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione del provvedimento.
È il caso di questo marito che rifiuta di contribuire al mantenimento di figli nella misura stabilita l’11 febbraio da un’ordinanza del Tribunale, asserendo di vantare già un credito nei confronti della moglie per aver sostenuto talune spese dei figli. A parte il fatto che non sono dimostrate, osserva il giudice Massimo Vaccari, resta il fatto che in ogni caso questa futuribile compensazione di spese non esonera l’uomo dal dover rispettare l’ordinanza dell’11 febbraio, che, nelle more dell’audizione dei figli sul loro affidamento, quantificava in 300 euro al mese il contributo alla moglie per il mantenimento dei ragazzi. E questa «palese inosservanza giustifica l’adozione ex officio dei provvedimenti» contemplati appunto dal “nuovo” articolo art. 473-bis 39, primo comma, lett. b, con la fissazione «in 100 euro della somma dovuta dal resistente alla ricorrente per ogni giorno di ulteriore ritardo nell’eseguire l’ordinanza». Pungolo che pare avere funzionato, perché dopo 5 giorni di multe l’uomo si è messo in regola.
È ancora da vedere, invece, se la norma farà lo stesso effetto a una madre che sta rifiutandosi di far vedere al marito il figlio, portato anzi all’estero. «La gravissima e reiterata condotta di sottrazione del figlio nelle more del primo provvedimento», che già aveva indotto il tribunale a infliggerle 3.000 euro di risarcimento danni al marito, a gennaio 2025 ha visto una sentenza anche del Paese straniero ordinare alla madre di rimpatriare il figlio: ma la donna (pur più volte in Italia per parlare con gli avvocati) non lo sta facendo incontrare al padre, a dispetto dell’ordine nel settembre 2024 del giudice. Che perciò ora la condanna a dare al marito 200 euro per ogni giorno di ritardo nel collocamento del minore presso il padre.