corriere.it, 5 maggio 2025
Il tesoro del Vaticano: da dove viene il patrimonio della Chiesa (e perché il nuovo Papa dovrà tagliare le spese)
Un Papa – Francesco, morto la mattina di Pasquetta il 21 aprile – mondialista e «pauperista». Oculato nelle scelte di investimento di uno Stato, quello Vaticano, tra i più ricchi del mondo. Per patrimonio mobiliare e immobiliare. Un Pontificato ispirato ad un controllo più accurato degli investimenti, dopo gli scandali, la corruzione, le truffe e le accuse di riciclaggio, come insegna il caso controverso del palazzo di Londra (qui l’inchiesta del Corriere della Sera). Sui bilanci hanno pesato per anni i resoconti finanziari in rosso e l’uso spregiudicato dei fondi della Segreteria di Stato. Con ammanchi di bilancio e faccendieri che hanno avuto accesso alle stanze dei bottoni e alle scelte di portafoglio.
Il deficit strutturale
Il Vaticano, d’altronde, sarebbe ancora in deficit strutturale per oltre 70 milioni circa l’anno, secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica. Non si tratta di cifre ufficiali, perché è dal 2022 che il Vaticano non pubblica un bilancio consolidato finale, ma non sono lontane dal vero. Per questo negli ultimi anni Papa Francesco ha tagliato le spese: ai cardinali ha decurtato gli affitti di favore per i loro appartamenti e poi ha ridotto di circa il 10% il «piatto cardinalizio», ovvero lo stipendio, in media oltre 5 mila euro al mese, ha ricostruito Milano Finanza.
Patrimonio Vaticano, il cambiamento voluto da Francesco
Se la spending review è necessaria è perché per anni ha dettato legge un «marcio sistema predatorio e lucrativo», scrissero i magistrati del Papa, dove soggetti «improbabili se non improponibili» hanno attinto alle risorse della Santa Sede grazie a «limitate ma assai incisive complicità e connivenze interne». Questo Pontificato, negli ultimi anni, però si è distinto per un cambiamento nella gestione. Alto il danno d’immagine per non voler recuperare (e restituire) la Chiesa ai suoi fedeli. Se questa è l’eredità quali saranno le scelte a cui è chiamato il suo successore sul soglio pontificio? Dovrà proseguire nell’opera di Papa Francesco, rendicontando le attività di gestione, evitando sprechi, ruberie, scandali di vario titolo che hanno minato la credibilità del Vaticano. Riuscirà a farlo? O le correnti interne a San Pietro finiranno per complicare l’iter di risanamento?
La sintesi del bilancio: la svolta di «trasparenza» nel 2021
Quel che è certo è che a febbraio 2o21 ci fu la grande svolta. Papa Francesco decise di far chiudere tutti i conti in Svizzera, togliendo la cassa proprio alla Segreteria di Stato e trasferendola all’Apsa (acronimo che sta per Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica). Che solo a partire da quell’anno, dopo oltre 50 anni di silenzio, comincia a rendere nota una sintesi di bilancio in ossequio ad una maggiore trasparenza voluta dal Pontefice.
La Dottrina Sociale della Chiesa
Tramutando l’Apsa nel centro finanziario del Vaticano, affidando all’ente anche le partecipazioni in precedenza gestite dalla Segreteria di Stato, le cose cominciano a cambiare. Una svolta che è valsa al Vaticano anche l’ingresso nella white list dei Paesi virtuosi, sulla base di accordi internazionali che vanno rispettati costantemente. D’altronde la Segreteria di Stato si era dimostrata un centro di spesa occulto, che aveva perso il mandato originario ispirato al rispetto della Dottrina Sociale della Chiesa che impone investimenti a basso rischio e comprovato impatto sociale, senza finalità speculative. Papa Francesco decise invece investimenti «da vedove», rischio zero ed eredità preservata. Questa modalità operativa, finalizzata al solo mantenimento del risparmio accumulato, ha portato, nel 2023, a un fatturato di 27,6 milioni che ha contribuito a recuperare la perdita di 6,7 milioni del 2022.
L’obolo di San Pietro
Per capire occorre raccontare come vengono accantonati i fondi della Segreteria di Stato. Arrivano dalle offerte dei fedeli al Papa, il cosiddetto «Obolo di San Pietro» che si raccoglie ogni anno il 29 giugno nelle chiese di tutto il mondo. È un’entrata fondamentale: da quel tesoro ogni anno i Papi attingono per ripianare le perdite della macchina operativa del Vaticano. Solo il 10% viene usato dai pontefici per la carità; la gran parte serve a sostenere le spese della Curia Romana, le ambasciate (nunziature), la comunicazione, i giornali, l’uniformità del rito in tutti i Paesi fino ai tribunali ecclesiastici (qui l’inchiesta del Corriere della Sera che ne raccontava il funzionamento). Nel 2023 il Fondo Obolo ha incassato 52 milioni, di cui 48,4 milioni di pure donazioni, ma aveva girato al Papa 109,4 milioni (attingendo dunque alle riserve). Anche nel 2024 si sarebbe fermato a un terzo di quanto si incassava negli anni d’oro: nel 2009 le donazioni superavano gli 82 milioni di euro, ricorda Milano Finanza.
Le altre entrate vaticane
Ma quali sono le altre entrate vaticane? Arrivano dagli incassi dei Musei Vaticani, dai proventi turisti di San Pietro, quelli derivanti dai diritti dei libri del Papa e di altre pubblicazioni, e poi dalle due macchine economiche: l’Apsa, appunto e lo Ior, ha scritto Fabrizio Massaro su Milano Finanza ricostruendo le finanze vaticane. Il Giubileo in corso e l’emozione suscitata dalla morte di un Papa tanto popolare come Francesco potrebbero spingere in alto le donazioni, ma è presto per capire le dimensioni del fenomeno. Lo scorso maggio il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, aveva confermato la difficoltà dei fedeli: «Oggi tutti fanno fatica a sopravvivere e anche la Santa Sede non ha facilità, soprattutto tenendo conto che la Santa Sede, oltre a queste utilità vive soprattutto della carità dei cattolici nel mondo, della loro generosità», disse Parolin. Generosità che sta calando perché – ammetteva il cardinale – «c’è meno sensibilità in questo senso».
A quanto ammonta il patrimonio
Ora tutto è stato accentrato nell’Apsa. E dunque il patrimonio gestito dall’amministrazione diventa ancora più ingente: a fine 2022 valeva circa 2,9 miliardi, suddivisi in due macro-categorie, mobiliare e immobiliare. La prima comprende tutti i titoli azionari, le obbligazioni e le quote di fondi altrui acquistati dall’ente. Nel 2023 il portafoglio conteneva pochi titoli quotati, molte obbligazioni di breve durata e una quota elevatissima di liquidità (oltre il 50%).
La gestione immobiliare
Più redditizia si è rivelata la gestione immobiliare che ha consentito all’Apsa di incassare 35 milioni nel 2023 a fronte di ricavi per 73,6 milioni. Merito dell’immenso patrimonio della Santa Sede che include oltre 5 mila edifici, per una superficie complessiva di circa 1,5 milioni di metri quadri. Il 19,2% degli immobili è affittato a canoni di libero mercato; il 10,4% a canone agevolato; il 70,4% a canone nullo.
Dove sono gli immobili
Il 92% della superficie degli immobili di proprietà del Vaticano è localizzata nella provincia di Roma e, in particolare, nelle zone adiacenti alla Città del Vaticano. All’estero l’Apsa amministra oltre 1.000 immobili attraverso tre società controllate, fondate fra il 1932 e il 1933: la francese Sopridex (752 unità), la svizzera Profima (344 unità) e l’inglese British Grolux Investment (27 unità).
Le risorse complessive
Le risorse controllate direttamente dalla Santa Sede sono stimate in oltre 11 miliardi. Di questi, circa 5 miliardi di euro sono le vere disponibilità finanziarie, mentre 6 miliardi è la cifra con la quale viene stimata la parte immobiliare del patrimonio, considerando solo palazzi e appartamenti non direttamente collegati all’attività istituzionale del Vaticano.
Lo Ior
Ma c’è un altro soggetto rilevante nella gestione del patrimonio del Papa. Lo Ior, l’istituto per le opere di religione, conosciuto come la Banca vaticana. A lungo nei suoi conti hanno potuto depositare denaro anche i privati, ma proprio l’azione di riforma di Benedetto XVI e poi di Francesco ha limitato molto le possibilità di operazioni opache. Gestisce i depositi di dicasteri, diocesi e congregazioni religiose, cioè circa 5 miliardi di euro, ma il patrimonio netto che amministra è di 654 milioni di euro.