la Repubblica, 6 maggio 2025
Abusi nella Chiesa, il report: in Italia 4500 vittime negli ultimi 25 anni
Più di mille preti pedofili in Italia. Il dato shock è quello diffuso da “Rete L’abuso”, l’unica associazione italiana di sopravvissuti alle violenze del clero. Una percentuale alta di “offender”, oltre il 3 per cento, su 31mila sacerdoti italiani. Le vittime sono state 4500 a partire dal 2000. Si tratta solo dell’emerso ma c’è da temere che il sommerso conti numeri altrettanto allarmanti.
Su questo fenomeno “Rete L’Abuso” chiede di alzare il velo una volta per tutte in Italia, diffondendo il proprio database che è frutto di anni di raccolta da parte dell’associazione di casi nel Belpaese. Per questo motivo l’associazione, riconosciuta dalle Nazioni Unite, ha indetto una conferenza stampa a Palazzo Grazioli.
Francesco Zanardi, fondatore e presidente dell’associazione, è egli stesso una vittima di abusi da parte di un sacerdote, e a pochi giorni dall’elezione del nuovo Papa dice: “Francesco ha fatto delle leggi e degli appelli, ma le sue leggi sono valide solo in Vaticano. Sono norme per le gerarchie della chiesa, per i vescovi. Hanno funzionato, per esempio in Francia, e negli altri Paesi d’Europa sono state applicate dalle gerarchie episcopali. In Italia assolutamente no, non abbiamo avuto nemmeno una commissione di inchiesta come negli altri Paesi. In Francia ci sono stati dei risarcimenti. C’è un vuoto legislativo in Italia. Noi un anno fa abbiamo inviato un documento alla procura generale con più di 400 casi. Non ha agito nessuno, c’è un problema di omertà”.
Papa Francesco l’anno scorso ha parlato di “vergogna” e ha chiesto scusa in Belgio per gli abusi a opera dei sacerdoti. Nel 2023 ha promulgato definitivamente le procedure per prevenire e contrastare i “crimini di abuso sessuale” e il loro insabbiamento, pubblicando una nuova versione del motu proprio “Vos estis lux mundi": anche i laici a capo di “associazioni internazionali”, oltre ai vescovi e ai superiori religiosi, devono rendere conto del loro operato con la Santa Sede e potranno subire sanzioni se sarà dimostrata la “negligenza”, ossia se non avranno dato seguito alle segnalazioni.
Aggiunge Zanardi: “Papa Francesco ha avuto dei limiti in Italia, è stato poco attivo anche lui. Abbiamo un caso a Enna, quello di don Giuseppe Rugolo che è stato coperto dal suo vescovo Sergio Cisana che adesso è indagato dopo le intercettazioni. Su questa cosa il Papa poteva decidere di dimettere il vescovo ma lui è ancora al suo posto”.
Nei documenti presentati dalla rete ci sono anche decine di testimonianze di genitori di ragazzine e ragazzini abusati. “Mio figlio a 12 anni è stato violentato da un sacerdote che non ha mai scontato nemmeno un giorno dei 6 anni e 6 mesi di carcere a cui è stato condannato. Il Papa non ha fatto niente per noi”, è una delle voci raccolte dalla Rete. Cè anche chi racconta di avere scritto al Papa per far dimettere i preti violentatori ma di non avere ricevuto alcuna risposta.
“Il nuovo Papa, se volesse, davanti a una situazione drammatica in Italia potrebbe chiedere al Parlamento di agire, Francesco non l’ha fatto. Come per l’istituto Antonio Provolo di Verona dove 27 preti – continua il fondatore Zanardi della Rete – risultarono pedofili. Quell’istituto ha una sede anche in Argentina, la terra d’origine del Papa, e lì lo Stato argentino ha agito con 42 anni di carcere. Lì lo Stato è stato meno genuflesso al clero”. L’associazione farà anche il punto sul ruolo dei mezzi di informazione.
Alla conferenza stampa parteciperanno anche l’avvocato Mario Caligiuri, dell’osservatorio permanente di “Rete L’ABUSO”, l’avvocata Eleanna Parasiliti, che difende Antonio Messina (anche lui presente) e che era sedicenne ai tempi dello stupro subito da don Rugolo poi condannato l’anno scorso a quattro anni e sei mesi. Tra gli altri ci sarà anche Monica Sansoni, la garante per i diritti dell’Infanzia e adolescenza della Regione Lazio. Proprio “il ruolo del garante è stato determinante per far emergere – come scrive in una nota Monica Sansoni – abusi negli ambienti ecclesiastici della curia vescovile di Latina”.