lastampa.it, 6 maggio 2025
Xi arriva a Mosca e il sindaco di Vladivostok organizza una parata di 1.500 bambini in divisa
Nel Giorno della vittoria del 2005, al fianco di Putin c’era George W. Bush. Venerdì, come già nel 2015, ci sarà Xi Jinping, all’undicesima visita in Russia. Obiettivo: confermare la solidità di un rapporto che ha resistito alla guerra e si è anzi intensificato nella reciproca sfida all’Occidente. Putin ricambierà volando in Cina a settembre, per gli 80 anni della sconfitta giapponese. Andando a Mosca prima di parlare con Donald Trump, Xi segnala che un “Reverse Nixon” (un disgelo Usa-Russia che isoli la Cina) è una fantasia. Sul fronte commerciale, l’interscambio ha raggiunto la cifra record di 244,8 miliardi di dollari. Dopo la guerra, Pechino ha aumentato l’import di energia e rafforzato l’export. Per esempio sulle auto, su cui però Mosca ha silenziosamente introdotto tasse aggiuntive. Xi e Putin potrebbero parlare del gasdotto Forza della Siberia 2, su cui il Cremlino cerca da anni il via libero definitivo.
Sul fronte politico, Xi e Putin spingono per allargare i Brics in funzione anti G7 e ridurre la dipendenza dal dollaro. Sul tavolo il “China track”, un sistema di compensazione dei pagamenti che riduce la visibilità delle transazioni per schermarsi dalle sanzioni. Sul fronte strategico, si sono moltiplicate le esercitazioni militari congiunte, ma ci sono anche asimmetrie: Mosca osserva la crescente proiezione cinese in Asia centrale, mentre il contropiede di Putin in Corea del Nord non è piaciuto a Pechino, che non usa più la formula “amicizia senza limiti” dal febbraio 2022.
Il 9 maggio a Mosca sono attesi i leader di 20 Paesi. La celebrazione degli 80 anni della vittoria sovietica nella seconda guerra mondiale ha quindi un grande significato politico per il regime di Putin. Anche in chiave propagandistica. E mentre Mosca si prepara alla sua parata militare in pompa magna sulla Piazza Rossa, a Vladivostok, nell’estremo oriente russo, il sindaco annuncia una parata di bambini in divisa. «1.500 alunni di prima elementare hanno partecipato per la prima volta alla parata Pronipoti della vittoria», dice citato dalla Tass. La propaganda di guerra ha iniziato a entrare nelle scuole russe sin dai primi giorni dell’aggressione contro l’Ucraina, e il Cremlino non smette di ripetere la tesi infondata secondo cui il governo ucraino sarebbe “nazista”.
La guerra ordinata da Putin ha ucciso migliaia e migliaia di persone, e secondo la Bbc l’anno scorso «è stato per le forze russe quello più sanguinoso»: per la tv britannica, sono infatti almeno 45.287 i militari del Cremlino morti nel 2024, un numero che appare più alto rispetto agli anni precedenti. In Russia però schierarsi contro la guerra può costare dure pene detentive. Ne rischiava 10 la giornalista Ekaterina Barabash, che racconta di essere riuscita a evadere dai domiciliari a Mosca e a raggiungere Parigi col sostegno di Reporter senza frontiere. Il governatore della regione russa di Kursk intanto accusa le truppe ucraine di aver ucciso tre persone in un raid di droni. E il Cremlino dichiara che un incontro tra Putin e Trump «è certamente necessario» ma «al momento non ci sono dettagli specifici». Poi, a chi gli chiedeva di un possibile faccia a faccia col presidente Usa in Arabia Saudita questo mese, risponde che Putin per ora «non prevede viaggi in Medio Oriente a maggio».